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“Aida” inaugura la Stagione lirica al Teatro Carlo Felice

Domenica 2 dicembre, alle ore 19.00, il Teatro Carlo Felice inaugura la Stagione lirica con Aida, il terz’ultimo titolo di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, che nel 1871 inaugurò il Teatro dell’Opera del Cairo. Lo spettacolo, dedicato alla memoria del Maestro Tullio Serafin nel centenario della nascita e a settant’anni dalla sua Aida genovese, viene proposto in un nuovo allestimento in cui la grande tradizione culturale della lirica italiana incontra l’animazione e il cinema. La regia è firmata da Alfonso Antoniozzi, reduce, come regista, dal successo riscosso nelle scorse stagioni genovesi con il dittico donizettiano Roberto Devereux e…

aida2Domenica 2 dicembre, alle ore 19.00, il Teatro Carlo Felice inaugura la Stagione lirica con Aida, il terz’ultimo titolo di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, che nel 1871 inaugurò il Teatro dell’Opera del Cairo. Lo spettacolo, dedicato alla memoria del Maestro Tullio Serafin nel centenario della nascita e a settant’anni dalla sua Aida genovese, viene proposto in un nuovo allestimento in cui la grande tradizione culturale della lirica italiana incontra l’animazione e il cinema. La regia è firmata da Alfonso Antoniozzi, reduce, come regista, dal successo riscosso nelle scorse stagioni genovesi con il dittico donizettiano Roberto Devereux e Maria Stuarda. La direzione creativa dal punto di vista visivo-scenografico è realizzata da Monica Manganelli, scenografa per la lirica e vfx art director per il cinema. Per questa Aida, Manganelli ha ideato un immaginario egiziano futuristico e irreale, che richiama film di genere science-fiction, con l’intento di creare meraviglia visiva e stupore agli occhi dello spettatore. La scenografia virtuale in computer grafica diventa quindi protagonista insieme alla drammaturgia del libretto dell’opera di Verdi. L’animazione video segue infatti i tempi musicali e interagisce con le coreografie, creando atmosfere di volta in volta che raccontano la storiacarlo felice teatro narrata dell’opera: effetti di animazione, tempeste di sabbia, giochi di fuoco che si sostituiranno ai tradizionali cambi scena. I 4 elementi, Aria, Fuoco, Acqua, Terra, caratterizzeranno simbolicamente ogni atto dal punto di vista visivo. Una produzione che ha tutte le premesse per stupire e avvicinare anche un nuovo pubblico giovane alla lirica, ma allo stesso tempo accontentare i più esigenti melomani. I costumi sono curati da Anna Biagiotti, le luci sono firmate da Luciano Novelli, le coreografie ideate da Luisa Baldinetti. La direzione dell’Orchestra è affidata all’abile bacchetta di Andrea Battistoni, Direttore Principale del Teatro Carlo Felice. Il cast è composto da nomi di spicco come quello della protagonista Svetla Vassileva, che debutterà nel ruolo e si alternerà con Maria Teresa Leva; Amneris sarà interpretata da Judit Kutasi e Alessandra Volpe, Marco Berti e Amadi Lagha saranno Radamès, Angelo Veccia e Sergio Bologna Amonasro, Fabrizio Beggi vestirà i panni di Ramfis, Seung Pil Choi quelli de Il Re d’Egitto, Manuel Pierattelli e Blagoj Nacoski si alterneranno nella parte di Un messaggero e Marta Calcaterra sarà Una sacerdotessa. “Aida” in breve. Radamès e Aida. Lui è il capitano delle guardie egizie, lei una schiava etiope. Un uomo e una donna uniti dall’amore ma divisi dalla rispettiva appartenenza a due popoli in lotta. Il potere cerca di soffocare e manipolare il loro sentimento, loro resistono con fedeltà, onore e sincerità, ma al prezzo di una fine tra le più crudeli dell’intera storia dell’opera lirica. E tra le più commoventi. Il canto dei due innamorati condannati a morire sepolti vivi si spegne, morbido e dolcissimo, nel nulla, mentre chi resta (Amneris, figlia del Faraone, la rivale in amore di Aida) sussurra la parola che, nel mondo feroce di Aida, può essere solo una speranza: «pace». Tutti conoscono la “marcia trionfale”, i baldanzosi squilli di fanfara che, nel secondo atto, celebrano la vittoria degli egiziani sugli etiopi. Ma lo sfarzo scenografico, i cori e le danze da grand-opéra sono solo la facciata di Aida. Dietro la maschera dell’esotismo, della passione egittologica diffusa in Europa alla fine dell’800, c’è un’opera sulla fragilità dell’amore, destinato a soccombere davanti alla forza bruta del potere. Banca Carige è main sponsor di Aida, questo segna l’inizio anche di una importante collaborazione fra due realtà inscindibilmente legate al tessuto economico, sociale e culturale della regione. Banca e Teatro hanno infatti siglato una partnership che svilupperà importanti sinergie finalizzate ad avvicinare un pubblico sempre più vasto ad una cultura musicale di eccellenza. Gli incontri collaterali che il Teatro Carlo Felice ha organizzato intorno all’evento venerdì 23 novembre – ore 18.00, in occasione dell’accensione delle luci CIV, intervento musicale a cura del Teatro Carlo Felice davanti al Teatro. aidaSabato 24 novembre – ore 16.00 presso l’ Auditorium E. Montale, conferenza illustrativa “Aida, melodramma, colore, magia”, con la partecipazione straordinaria della “500 volte Aida” Luisa Maragliano, in collaborazione con l’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini, relatore Lorenzo Costa, ingresso libero. Domenica 25 novembre – ore 11.00 presso il Teatro Carlo Felice, Domenica in Musica, Prova d’assieme di Aida aperta al pubblico. Nel foyer del teatro, prima e durante l’aperitivo, mostra di gioielli della pittrice Monica Frisone dedicati alle opere verdiane. Lunedì 26 novembre – ore 17.30 presso la Libreria La Feltrinelli, Un pomeriggio all’opera, incontro con i protagonisti di Aida: M° Andrea Battistoni (direttore), Alfonso Antoniozzi (regia), Monica Manganelli (videoscenografie) e Luisa Baldinetti (coreografie), a cura di Massimo Pastorelli, ingresso libero. Lunedì 3 e 10 dicembre – dalle ore 9.00 alle ore 13.00 visite guidate agli allestimenti dell’opera e lezioni didattiche di introduzioni riservate agli studenti organizzati in sede scolastica. Sono inoltre previsti incontri per gli studenti con il Cast creativo.

Redazione ArtInMovimento Magazine

 

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