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Anna Caterina Antonacci e Vittorio Prato conquistano il Teatro Regio di Torino

Anna Caterina Antonacci e Vittorio Prato conquistano il Teatro Regio di Torino

Mercoledì 16 maggio 2018, alle ore 20.00, il Teatro Regio di Torino ha messo in scena due atti unici, quasi complementari, del Novecento storico: Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari e La Voix humaine di Francis Poulenc, focalizzati sulla figura femminile declinata attraverso diverse sfumature. Il dittico è stato accolto molto positivamente dal pubblico che ha seguito con attenzione le due

TeatroRegio_logoMercoledì 16 maggio 2018alle ore 20.00, il Teatro Regio di Torino ha messo in scena due atti unici, quasi complementari, del Novecento storico: Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari e La Voix humaine di Francis Poulenc, focalizzati sulla figura femminile declinata attraverso diverse sfumature. Il dittico è stato accolto molto positivamente dal pubblico che ha seguito con attenzione le due opere forse per molti sconosciute.

Per quanto riguarda Il segreto di Susanna quanto accorre in scena si concentra in un’unica location, la casa dei due coniugi, di cui nSusanna-Voix_622boi vediamo solo il soggiorno-living, ma da cui non è difficile immaginare l’articolazione del resto dell’appartamento. La scena prevede un bouquet di fiori, un piano simile a un divano senza schienale in centro, due sgabelli, un appendiabiti sulla s09_Susannainistra e poi una sorta di finestra interna scorrevole che si apre in verticale da cui spesso la protagonista si diletta nel confrontarsi con Sante, il servitore, superbamente interpretato dal mimo Bruno Danjoux che contribuisce al dinamismo scenico. Le luci, firmate da Sébastien Michaud, rappresentano l’aspetto fondante per lo spessore emotivo della messa in scena, e i movimenti dei personaggi risultano centrali per l’evolversi della vicenda al centro della quale vi sono le paure di Gil di essere stato tradito e il timore di Susanna di confessare al marito di aver iniziato a fumare. Un gioco di equivoci divertenti col fumo come leitmotiv.
TantSusanna-Voix_622eAnna Caterina Antonacci quanto Vittorio Prato danno prova di grande verve attoriale e calzano a pennello i colorati costumi di Fanny Brouste. Consapevoli di essere loro l’opera incarnano perfettamente i ruoli di Susanna e Gil, personalizzandoli a tal punto da sembrare reali. Gli sguardi. Gli ammiccamenti. Come si sfiorano. Come si abbracciano. Come litigano. Come trovano strategie per scoprire l’uno quanto per luSusanna-Voix_622i è chiaro e difendersi l’altra. Come si confessano l’un con l’altra cantando insieme alla fine, schiena contro schiena, in totale complicità, Tutto è fumo a questo mondo, che col vento si dilegua, ma l’amor, sincer, profondo, fuma, fuma, senza tregua! Sono semplicemente magnetici!
Vocalmente la prova di entrambi è stata notevole. Il timbro scuro, lo smalto pieno e la naturale sensualità
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dell’Antonacci le permettono di rendere al meglio le sfumature del personaggio femminile. Il suo partner scenico, Vittorio Prato, si è mosso con raffinatezza ed espressività, confrontandosi con una tessitura tutt’altro che semplice che ha saputo rendere con equilibrio e disinvoltura. Il suo perfetto fraseggio e il bel timbro danno un importante spessore musicale all’immatura gelosia di Gil.

Ne La Voix humaine il tutto si sviluppa attraverso un piano che ruota e che percorre le stanze dSusanna-Voix_622della casa della protagonista. La sua stanza da letto, la cucina, il bagno, il living… tutto raffinatamente disegnato da Antoine Vasseur. Ci colpiscono i diversi telefoni, i quadri malinconici appesi e la tinta omogenea dell’appartamento, mentre seguiamo l’evolversi della telefonata, in un monologo infinito da cui è evidente il carico emotivo vissuto dalla protagonista che elemosina 11_Voix-Humaine_462l’amore di colui che interagisce con lei dall’altra parte del telefono.
In questa piéce emerge in modo evidente tutta la grazia, la raffinatezza espressiva e la duttilità vocale di Anna Caterina Antonacci. Una magistrale attrice che tiene con intensità la scena e che focalizza su di sé l’interesse dei presenti che ne seguono anche il minimo movimento, carico di pathos e dignità artistica.
La regia di Ludov11b_Voix-Humaine_462_0ic Legarde è curata e fresca, perfettamente in linea con la direzione musicale briosa e profondamente rispettosa dei cantanti di Diego Matheuz che abilmente guida i maestri dell’Orchestra del Teatro Regio in una notevole performance.
In sintesi dunque l’investimento in questa coproduzione tra l’Opéra Comique di Parigi, il Grand Théâtre de Luxembourg e l’Opéra Royal di Wallonie, è un’ulteriore prova del grande gusto e della volontà di sperimentazione dell’ente lirico torinese.
Annunziato Gentiluomo

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