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“Con il sorriso sulle labbra”: domani a Torino “Occhi al cielo”, la Chiesa che racconta se stessa

Arriva domani (6 novembre) sul palcoscenico del Teatro Massaia di Torino Occhi al cielo (citofonare parrocchia), la web serie nata lo scorso anno per esecutiva della NOVA-T (il centro televisivo dei frati cappuccini piemontesi), con la regia di Sante Altizio. Nato per la tv generalista, migrato sul web, sostenuto dai social, Occhi al cielo è diventato nel tempo un prodotto trans-mediale. Il teatro, dunque, è la sua ultima metamorfosi. Occhi al cielo – citofonare parrocchia è la prima web-serie dedicata al mondo di tutti coloro i quali sono transitati, anche per poco, per una parrocchia. Girata nel dicembre del 2013…

Arriva domani (6 novembre) sul palcoscenico del Teatro Massaia di Torino Occhi al cielo (citofonare parrocchia), la web serie nata lo scorso anno per esecutiva della NOVA-T (il centro televisivo dei frati cappuccini piemontesi), con la regia di Sante Altizio. Nato per la tv generalista, migrato sul web, sostenuto dai social, Occhi al cielo è diventato nel tempo un prodotto trans-mediale. Il teatro, dunque, è la sua ultima metamorfosi.

Occhi al cielo – citofonare parrocc12115000483_8f6648fa19_mhia è la prima web-serie dedicata al mondo di tutti coloro i quali sono transitati, anche per poco, per una parrocchia. Girata nel dicembre del 2013 negli studi della NOVA-T di Torino, beneficata da una campagna di crowdfunding, la serie nasce da uno studio: lo studio condotto modello televisivo parrocchiale targato Don Matteo. E fin qui nessun problema. Le perplessità sorgono però se ragioniamo sulla sua verità: Don Matteo non esiste. Nessuno di noi, in nessuna parrocchia italiana, ha mai potuto incontrare un prete in talare che a cavallo di una bici, fa l’investigatore – benché forse tutti l’abbiamo sperato.

“Occhi al cielo”, invece, racconta la storia di un parroco che “esiste”. La parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, che non esiste in realtà, diventa però crocevia di reali attese, difficoltà e gioie quotidiane della comunità. E lo fa collocandosi stilisticamente a metà strada tra Camera Cafè (unica location, una sola camera, limitati costi di produzione) e le prime serie di Belli dentro (la tv che per la prima volta entra in carcere) .

Quanto andrà in scena domani al Massaia sarà allora una sorta di prequel della web-serie: “Metteremo in scena un monologo – spiega il regista –, scritto in collaborazione con Bruno Furnari, Gigi Saronni e Simona Borello, in cui Don Paolo, il protagonista della web serie, impersonato da Stefano dell’Accio, racconterà come gli è capitato, un giorno, di capire che da grande avrebbe voluto fare il prete.” Obiettivo, rispondere alla domanda: “chi è Don Paolo”?

Spiega Padre Durando, amministratore delegato della NOVA-T: “Il protagonista d12114769225_c74c20e5e6_mi Occhi al cielo è un giovane parroco, Don Paolo, ex pugile dilettante di origini calabre, alle prese con i debiti della parrocchia. Suo braccio destro è Beppe, sacrestano e acceso tifoso del Toro. Braccio sinistro è Carmen, la brasiliana da Sao Paolo. Nella web serie, Don Paolo si scopre un tipo bizzarro, dalla battuta pronta, giovane ma non giovanissimo, moderno, ma non troppo. Un prete di oggi che ha capito che affidarsi alla Provvidenza non basta; o meglio aiuta, ma non basta. Di qui la decisione di rimboccarsi le maniche.

Un’appassionante e appassionata autobiografia che lo spettatore verrà snodarsi tra narrazione e lettura: la lettura di alcune delle pagine che l’hanno fatto prete. Le sue Confessiones, insomma.

Prima assoluta, quella di domani. La prima tappa – si spera – di una mini tournée.

“C’è molta più comedy di quanto si possa pensare all’interno del mondo parrocchiale” – continua Padre Durando. “E poi… che ci piaccia o meno, la parrocchia è parte dell’immaginario collettivo. Noi vogliamo raccontarlo con il sorriso sulle labbra.”

L’occasione di far conoscere la realtà della militanza parrocchiale italiana sotto una nuova luce. Trattare televisivamente o – come in questo caso – teatralmente un nuovo mondo. Trattarlo con cura, ma nel contempo “osare”, pur sfidando il rischio dell’autocensura. Perché – è proprio vero – ce n’è per tutti: addirittura anche per il Santo Padre, che in una puntata è simpaticamente citato per le sue telefonate.

Occhi al Cielo – Prima Puntata “Un parroco in regalo”

Un importante ev12115652016_41c5563d6d_zento teatrale. La vittoria di quella parte di Chiesa che ha il coraggio di uscire dalla torre d’avorio, da una secolare chiusura conclavistica, per trasformarsi in torre di avvistamento. La Chiesa non solo profeta, ma soprattutto interprete dei suoi fedeli. Una Chiesa che si racconta – finalmente – senza prendersi troppo sul serio. Una Chiesa che si racconta con il sorriso sulle labbra.

 

Per le prenotazioni della serata del 6 novembre: è sufficiente telefonare a 011/257881 o scrivere a prenotazioni@teatromassaia.it. Per chi invece volesse visionare l’intera serie di “Occhi al cielo (citofonare parrocchia)”, questo è il canale Youtube.

Giuseppe Parasporo

[Fonte immagini: www.occhialcielo.it; www.flickr.com]

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