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La Bohème di Àlex Ollé apre stasera la stagione del Teatro Regio di Torino

La Bohème di Àlex Ollé apre stasera la stagione del Teatro Regio di Torino

Una grande apertura per la stagione del Teatro Regio di Torino, con Gianandrea Noseda e Àlex Ollé insieme per i 120 anni della Bohème. Questa sera alle ore 20,00 il Direttore musicale del Regio e il celebre regista de La Fura dels Baus saranno insieme in un nuovo allestimento del capolavoro di Giacomo Puccini. Sul

TeatroRegio_logoUna grande apertura per la stagione del Teatro Regio di Torino, con Gianandrea Noseda e Àlex Ollé insieme per i 120 anni della Bohème. Questa sera alle ore 20,00 il Direttore musicale del Regio e il celebre regista de La Fura dels Baus saranno insieme in un nuovo allestimento del capolavoro di Giacomo Puccini.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, Gianandrea Noseda affronterà la ricca partitura di Puccini, mentre il nuovo allestimento porta la firma di  Àlex Ollé, e celebra il 120° anniversario della prima esecuzione assoluta dell’opera, andata in scena il 1° febbraio 1896 al Regio. Per questa speciale occasione gli Amici del Regio, Associazione che dal 2012 affianca l’attività del Teatro, hanno dato il proprio contributo alla realizzazione dello spettacolo. Paolo Cantarella, Presidente degli Amici del Regio, dichiara: “Per la prima volta l’Associazione, grazie a un impegno straordinario, finanzia la realizzazione di un allestimento, caso unico nel panorama italiano. Non potevamo che sostenere La bohème, capolavoro della storia dell’opera ed emblema stesso del Teatro Regio, dove Puccini decise di rappresentarla in prima assoluta nel 1896. Vorremmo che fosse ricordata come La bohème degli Amici del Regio, in un ideale abbraccio fra tradizione e modernità. Quale modo migliore per testimoniare un’amicizia se non sostenendo un passo importante nella storia del Regio?“.
noseda-newnew_622_1Gianandrea Noseda, attento interprete dei capolavori pucciniani, afferma: “La bohème è un’opera difficilissima, pochi altri titoli del melodramma italiano hanno questa complessità. È una partitura lavorata in filigrana che mette in moto un perfetto meccanismo teatrale, perseguito con acume, ma delicatissimo. È un’opera che definirei “modernista”, piuttosto che tradizionalista; utilizza di fatto un linguaggio profondamente novecentesco, con una velocità teatrale ed emotiva serrata“.
olle_622bÀlex Ollé è uno dei direttori artistici e regista de La Fura dels Baus, celebre collettivo teatrale che ha segnato una svolta nella storia della regia del teatro d’opera. Il regista catalano, che mette in scena quest’opera per la prima volta, dice: “La bohème è un’opera nella quale i più giovani si sbarazzano di tutto ciò che impedisce loro di volare e si alimentano solo della propria vitalità; la vera fame dei protagonisti è una fame di vita. La mia Bohème è ambientata in una periferia contemporanea, è lì che secondo me si trova la matrice intellettuale del futuro; quei luoghi malfamati e poveri non sono gradevoli, però sono autentici. In questa ambientazione, la vita e l’arte, così come succedeva nel Romanticismo, appartengono ai superstiti“.
boheme_1617_622fProtagonista, nel ruolo di Mimì, sarà il soprano Irina Lungu, che con il suo timbro lirico e adamantino, renderà al meglio la fragilità e la poesia del personaggio. Accanto a lei, il tenore Giorgio Berrugi sarà Rodolfo. Il soprano Kelebogile Besong interpreterà Musetta, mentre Marcello sarà interpretato dal baritono Massimo Cavalletti (qui l’intervista a cura del Direttore Annunziato Gentiluomo). Il personaggio di Schaunard sarà interpretato dal baritono coreano Benjamin Cho, e il basso Gabriele Sagona sarà il filosofo Colline.
boheme_1617_622eAi protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 13, 15, 18 e 20 ottobre, Erika Grimaldi (Mimì), Iván Ayón Rivas (Rodolfo), Francesca Sassu (Musetta) e Simone Del Savio (Marcello). Completano il cast: il baritono Andrea Borghini (Schaunard il 18 e il 23), il basso Matteo Peirone (Benoît e Alcindoro), il tenore Cullen Gandy (Parpignol) e, in alternanza, i bassi Mauro Barra e Marco Sportelli (Sergente dei doganieri) e i baritoni Davide Motta Fré e Riccardo Mattiotto (il Doganiere).

Le scene di questo nuovo allestimento sono di Alfons Flores, i costumi di Lluc Castells e le luci di Urs Schönebaum. Susana Goméz è collaboratore alla regia. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, impegnati in importanti passi nell’opera, sono istruiti da Claudio Fenoglio.

Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: teatroregio.torino.it]

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