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Les Contes d’Hoffman di Offenbach conclude la Stagione Lirica 2014 del Teatro Ponchielli

Les Contes d’Hoffman di Offenbach conclude la Stagione Lirica 2014 del Teatro Ponchielli

Con Les Contes d’Hoffman di Jacques Offenbach, in scena sabato 6 dicembre alle ore 20.30 e lunedì 8 dicembre alle ore 15.30, si conclude la Stagione Lirica 2014 del Teatro Ponchielli di Cremona. La direzione d’orchestra sarà affidata a Christian Capocaccia mentre la regia è di Frédéric Roels. Resterò fedele all’edizione del 1907 pubblicata dalla Casa

©alessiasantambrogioCon Les Contes d’Hoffman di Jacques Offenbach, in scena sabato 6 dicembre alle ore 20.30 e lunedì 8 dicembre alle ore 15.30, si conclude la Stagione Lirica 2014 del Teatro Ponchielli di Cremona. La direzione d’orchestra sarà affidata a Christian Capocaccia mentre la regia è di Frédéric Roels.

Resterò fedele all’edizione del 1907 pubblicata dalla Casa Choudens. Questa versione ha dimostrato la sua efficacia drammatica ed è fedele allo spirito di Offenbach, anche se contiene alcuni elementi apocrifi (l’aria “Scintille, diamant”, il meraviglioso settetto alla fine dell’atto di Giulietta). Si tratta di un punto di riferimento essendo la versione più spesso utilizzata e io sarò rispettoso di questa tradizione, afferma il regista.

Les contes d’Hoffmann è uno dei titoli d’opera maggiormente sottoposti a revisione, con moltissime versioni della stessa. Tra le cause principali della tormentata vicenda editoriale dei Racconti vi fu, in primo luogo, la morte di J. Offenbach, che non fece in tempo ad orchestrare la partitura o a lasciare specifiche indicazioni su come procedere. A tale scopo fu incaricato un altro autore, ©alessiasantambrogioche però si prese la libertà di apportare non poche modifiche alla partitura. Ad aggravare la situazione contribuì un incendio scoppiato nel 1887 all’Opéra-Comique, il teatro parigino dove i Racconti avevano visto la luce e dove era contenuta la maggior parte dei documenti relativi al dramma di Barbier musicato da Offenbach. Base comune a tutte le versioni dell’opera rimangono comunque le vicende amorose del poeta tedesco E.T.A Hoffmann, alla costante e vana ricerca della donna perfetta. I suoi Racconti testimoniano la delusione, lo sconcerto e la mortificazione provati di fronte ©alessiasantambrogioall’impossibilità di trovare il vero amore, rinvenuto infine nella sua stessa arte, la poesia. Le singole peculiarità delle donne amate da Hoffmann si riscontrano anche nell’abile scrittura di Offenbach, in grado di sottolineare musicalmente le specifiche caratteristiche dei tre personaggi femminili.
I tre intrecci con le tre donne rappresentano, secondo Frédéric Roels, tre età dell’amore. Con Olympia la storia comincia con un colpo di un fulmine, è l’amore folgorante, luminoso e necessariamente effimero. Con Giulietta arriva l’amore fisico intenso, la sensualità, l’erotismo, la sessualità; è forte, devastante e tragico. Antonia rappresenta la terza e ultima fase, l’amore pienamente sbocciato, stabile, potente e lento. Ma è anche l’ultimo, quello dell’età matura e quindi la morte non è lontana. 
©alessiasantambrogioSecondo il direttore d’orchestra, Christian Capocaccia, il fascino di questo lavoro − se vogliamo nel senso più etimologico del latino fascinum=stregoneria − risiede nell’incredibile proliferazione dei suoi incantesimi, che avvincono l’ascoltatore, immedesimato fin all’inizio nel personaggio Hoffmann, alla narrazione fantastica dei suoi tre racconti, alla magia dei casi amorosi di cui lo scrittore è allo stesso tempo autore e protagonista, ai malefici di cui è vittima. Il protagonista è, nelle mani di un Offenbach ‘buon incantatore’, lo strumento della creazione di una dimensione altra, in cui rimaniamo rapiti, costantemente in bilico tra sogno e realtà: come nel secondo atto, dove la realtà di ©alessiasantambrogioHoffmann, l’unica che parrebbe verosimile, stride con la realtà di tutti, che risiede in una finzione − la finta natura umana dell’automa Olympia. Una dimensione dove, in una sorta di caleidoscopio felliniano, nella finzione generale si inanellano, una dentro l’altra, le finzioni dei vari racconti. E dove, infine, le cose acquistano una natura magica, come il ritratto della madre di Antonia che prende vita, o il diabolico violino di Miracle, o lo specchio che cattura l’immagine di Hoffmann nell’atto di Giulietta. In questo senso, la musica di Hoffmann tocca l’apice quando va oltre la sua generica carica romantica, secondo idiomi tipici dell’opéra comique francese, intrisi della mirabile ispirazione melodica dell’Offenbach genio dell’operetta. Les contes d’Hoffmann diventano una delle più incredibili incarnazioni dell’incantesimo operistico nei momenti in cui la musica si insinua nelle pieghe della materia magica di questa narrazione e diventa la voce di quelle ‘cose’, nel suo aderire al loro valore simbolico e farsi concreta manifestazione del loro potere incantatore.

©alessiasantambrogioQuesta nuova produzione prevede il seguente cast: Michael Spadacini (Hoffmann), Abramo Rosalen (Lindorf/Coppelius/Dottor Miracle/Dapertutto),  Larissa Alice Wissel (Antonia), Bianca Tognocchi (6 dicembre) e Larissa Alice Wissel (8/12) (Olympia),  Maria Mudryak (6 dicembre) e Larissa Alice Wissel (8/12) (Giulietta), Alessia Nadin (Niklausse),  Stefano Consolini (Spalanzani/Nathanel),  Nadija Petrenko (Madre), Mariano Buccino (Crespel/Luther), Matteo Falcier (Andres/Cochenille/Frantz/Pittichinaccio) e Vincenzo Nizzardo (Hermann/Schlemil).
Completano il cast il Coro del Circuito Lirico Lombardo, diretto dal M° Diego Maccagnola e l’Orchestra I Pomeriggi Musicali.
Bruno de Lavenère firma le scene e Lionel Lesiere i costumi. Il light designer è Laurent Castaingt mentre il coreografo Sergio Simòn.

Buone le premesse e interessanti le due versioni proposte: la prima con tre interpreti femminili (6 dicembre) e la seconda con una sola che interpreta i tre ruoli (8 dicembre).

La tournée de Les Contes d’Hoffman diretto da Frédéric Roels prevede il 12 e il 14 dicembre due repliche al Teatro Grande di Brescia e il 19 e il 21 dicembre altre due al Teatro Sociale di Como.
Annunziato Gentiluomo

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