Al Teatro Gobetti di Torino, martedì 13 novembre 2018, alle ore 19.30, debutta “MOZART. Il sogno di un clown“, spettacolo di e con Giuseppe Cederna, con la regia di Ruggero Cara, recentemente scomparso, e di Elisabeth Boeke, e le musiche eseguite dal vivo da Sandro D’Onofrio. Le scene sono di Francesca Sforza, i costumi di
Al Teatro Gobetti di Torino, martedì 13 novembre 2018, alle ore 19.30, debutta “MOZART. Il sogno di un clown“, spettacolo di e con Giuseppe Cederna, con la regia di Ruggero Cara, recentemente scomparso, e di Elisabeth Boeke, e le musiche eseguite dal vivo da Sandro D’Onofrio.
Le scene sono di Francesca Sforza, i costumi di Alexandra Toesca e le luci di Paolo Latini. Si tratta di una produzione di Art Up Art in collaborazione con Teatro Franco Parenti. Le repliche saranno sempre al Gobetti fino a domenica 25 novembre per la Stagione in Abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Con questa realizzazione l’attore torna alle origini, infatti trent’anni fa interpretava Amadeus nella pièce di Peter Shaffer da cui Milos Forman trasse il celebre film. Dieci anni prima, nell’estate del 1978 in piazza Navona, il giovane Giuseppe Cederna debuttava come artista di strada. Ed è proprio con il teatro di strada e la musica che si mescola, in questo monologo, il genio inquieto del grande salisburghese.
Dice lo stesso Cederna: “Dopo trent’anni, Wolfgang Amadè è venuto a trovarmi, mi ha chiesto di tornare, per amore suo, a fare il clown come una volta. Ed eccomi qui“. Un recital che ha il ritmo e la vivacità di un allegretto, ma anche un percorso alla scoperta delle contraddizioni, delle fragilità, degli enigmi di un formidabile genio.
Dice Wolfgang Hildesheimer, uno dei maggiori biografi di Mozart: “È impossibile comprendere una figura del passato e tantomeno un genio se non si sia mai fatto il tentativo di comprendere se stessi. Il genio, al contrario dello pseudo genio, non si vede come centro del dolore del mondo. Egli brucia e non cerca di impedirselo, semplicemente lo ignora, non si vede in relazione con il mondo. Anzi, non si vede assolutamente. Mozart era un mistero anche per se stesso“. Cederna accetta dunque la sfida, indossa la parrucca e conduce gli spettatori in un viaggio al tempo stesso impervio ed esilarante tra la vita del genio e la meraviglia della sua musica. L’attore ritrova qui lo spirito clownesco nell’incarnare l’enfant prodige con i suoi tic, le burle, il linguaggio scurrile. Al contempo racconta anche il virtuoso, il seduttore, l’amante, l’artista malato di successo. Per la ricostruzione biografica il protagonista ha attinto in particolare a “Mozart” di Wolfgang Hildesheimer.
Informazioni e biglietteria sul sito www.teatrostabiletorino.it
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte prima immagine: Marcella Savino Highres]
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