Perché sempre allegri sono i buoni, salvo che per cattiva sorte, e la gente allegra ama il violino, la gente allegra ama ballare. W.B. Yeats, Il Fiddler di Dooney La collaborazione pluriennale tra EstOvest Festival e la Libreria Bardotto si amplia con una proposta “fuori festival” dal titolo Musiche, Luoghi, Epoche, articolata in tre appuntamenti.
Perché sempre allegri sono i buoni,
salvo che per cattiva sorte,
e la gente allegra ama il violino,
la gente allegra ama ballare.
W.B. Yeats, Il Fiddler di Dooney
La collaborazione pluriennale tra EstOvest Festival e la Libreria Bardotto si amplia con una proposta “fuori festival” dal titolo Musiche, Luoghi, Epoche, articolata in tre appuntamenti. Dopo l’incontro, già avvenuto, del 16 aprile dedicato all’Italia e alla sua musica, da Vivaldi a Berio, si continuerà domani, giovedì 16 maggio 2019 con una “puntata” dedicata all’Irlanda, alla sua musica popolare e
alle manifestazioni “colte” degli ultimi decenni. L’ultimo incontro, martedì 4 giugno, sarà incentrato sull’Unione Sovietica ed in particolare sulla figura del grande compositore Dmitri Shostakovich. Novità di questo progetto sarà la presenza di musicisti al fianco dei relatori. Alle parole si accosteranno quindi esempi musicali dal vivo, affinché il percorso “narrativo” di Musiche, Luoghi, Epoche sia più coinvolgente e suggestivo.
L’Irlanda, terra accogliente di poeti e musicisti è un viaggio di esplorazione lungo quindici secoli che parte dall’età d’oro della letteratura d’Irlanda durante l’alto Medioevo quando il paese era soprannominato Island of Saints and Scholars per arrivare ai poeti più conosciuti di questo secolo, quali Seamus Heaney, Brendan Kennelly e Pearce Hutchinson. Il percorso attraverserà la musica tradizionale irlandese con i violinisti Eilis Cranitch e Francesco Colucci e il chitarrista Marco Picca Piccon, alternato con poesie, racconti e cenni storici di Melita Cataldi, autrice, traduttrice e studiosa di testi antichi e moderni irlandesi.
L’Irlanda, che si trova alla periferia nord-est dell’Europa, ha avuto una traumatica esperienza di cambiamento linguistico e per molti secoli è stato il luogo di non una lingua ma molte lingue della cultura latino, francese, inglese ed irlandese. La realtà culturale di molti studiosi, scrittori e poeti era plurilingue. L’Irlanda di oggi è bilingue, con una lingua minoritarie l’irlandese e una lingua maggiore, l’inglese. La musica e la poesie hanno viaggiato sempre mano nella mano nella cultura irlandese, dai Filì (poeti) e Bardi (musicisti e poeti itineranti) ai poeti dei nostri giorni dove i riferimento alla musica, alla danza non manca mai.
In collaborazione con Libreria Bardotto
GIOVEDÌ 16 MAGGIO – h. 18.30
Libreria Bardotto
Via Giolitti 18a, Torino
con
Eilis Cranitch, musicista
Melita Cataldi, studiosa di Letteratura Irlandese, autrice e traduttrice
e con la partecipazione di Francesco Colucci, violinista
Marco Picca Piccon, chitarrista
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Shostakovich, il rumore del tempo
MARTEDÌ 4 GIUGNO – h. 18.30
Libreria Bardotto
Via Giolitti 18a, Torino
con
Morena Danieli, neuropsicologa e psicoterapeuta
Michela Garda, musicologa
Silvia Novarese, psicoterapeuta
Adrian Pinzaru, musicista
e con la partecipazione del Quartetto Eméra
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Brain Boru (941-1014) fu sovrano d’Irlanda dal 1002 al 2014. Viene ricordato per la sua arpa e per la sua marcia Brian Boru March che è diventata l’emblema d’Irlanda. Viene suonata generalmente con l’arpa anche se non mancano virtuosistiche versioni per violino, flauto o whistle e mandolino/chitarra.
Turlough O’Carolan (1670–1738) è stato un compositore, arpista itinerante irlandese, considerato il più grande compositore di musica popolare irlandese nonché l’ultimo bardo. Molto apprezzato nella sua epoca, aveva perso la vista a 16 anni.
Chiara Marola
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