Dal 28 luglio al 18 agosto a Torre Rinalda (LE) in Salento si svolge un seminario residenziale di Biodanza, condotto da Nicola Franceschiello. Un’esperienza intensa e coinvolgente, che unisce la danza al benessere, in un contesto naturalistico eccezionale. Il seminario è suddiviso in tre momenti distinti: prima settimana dal 28 luglioo al 4 agosto; seconda
Dal 28 luglio al 18 agosto a Torre Rinalda (LE) in Salento si svolge un seminario residenziale di Biodanza, condotto da Nicola Franceschiello. Un’esperienza intensa e coinvolgente, che unisce la danza al benessere, in un contesto naturalistico eccezionale. Il seminario è suddiviso in tre momenti distinti: prima settimana dal 28 luglioo al 4 agosto; seconda settimana dal 4 all’11 agosto; terza settimana dall’11 agosto al 18 agosto. Biodanza, pizzica e massaggio californiano sono gli ingredienti fondamentali e imprescindibili del seminario.
Ma cosa è la biodanza? La Biodanza è Danza della Vita. Questo nome deriva dall’unione della parola greca “Bios” (vita) e della parola “Danza”, intesa come “movimento integrato”, quindi significa “danza della vita”. La Biodanza utilizza la musica, il movimento e il lavoro di gruppo con l’obiettivo di arrivare a esprimere pienamente le proprie emozioni, a sviluppare e scoprire le proprie potenzialità e a migliorare la comunicazione verbale e non verbale. L’esperienza della Biodanza è vissuta in modo particolare e molto soggettivo, è un percorso, differente per ciascuno. La biodanza è un’esperienza di libertà, la libertà di essere se stessi e anche la possibilità di abitare il proprio corpo, e di averne consapevolezza. La biodanza è amore, è scambio, è dono. La biodanza è anche scoperta di sé, sia delle risorse che dei limiti o dei confini che ognuno di noi condivide con l’altro. La biodanza è un percorso, a volte doloroso, ma liberatorio e costruttivo. La biodanza è energia, creatività allo stato puro. Ideata dallo Psicologo e Antropologo cileno Rolando Toro (1924-2010), la Biodanza integra e sviluppa le potenzialità e le funzioni rivolte alla salute e al benessere psicofisico. Elementi centrali sono l’affettività e il contatto, fondamentali per la crescita di un bambino ma anche per la salute dell’adulto. Il cammino verso la salute è fatto dall’esprimere tutte le nostre potenzialità di base, che per la Biodanza sono: la vitalità, la sessualità, la creatività, l’affettività e la trascendenza. Secondo Rolando Toro, creatore del Sistema Biodanza, il nostro potenziale genetico si esprime sulla trama di queste cinque funzioni, comuni a tutte le persone, il cui sviluppo è legato ad esperienze che viviamo nella prima infanzia e che dimentichiamo crescendo, ma che segnano per tutta la vita il nostro comportamento e la nostra salute esistenziale. La vitalità è legata alle prime esperienze di movimento e di sensazione dell’energia vitale. La sessualità è legata alle carezze e al tipo di contatto fisico ricevuto. La creatività dipende dalla libertà avuta nell’esplorare il mondo e di innovare la propria vita. L’affettivà dipende dal senso di sicurezza e di nutrimento trasmesso da chi ci ha accudito. La trascendenza, infine, dipende dall’avere provato sensazioni di armonia esistenziale e di partecipazione all’ambiente. Le persone sviluppano nel corso della loro vita tutte queste cinque funzioni fondamentali. Molti, però, ne rafforzano alcune a spese di altre. La Biodanza lavora stimolando le funzioni poco sviluppate per poi integrarle e armonizzarle tra loro.
Come si sviluppano le potenzialità individuali attraverso questa pratica? In Biodanza questo avviene attraverso la “vivencia”. Il termine “vivencia” significa istante vissuto intensamente , conferendo all’emozione la palpitante qualità esistenziale del vissuto “qui e ora”. Questo termine si riferisce ad uno stato psicofisico di pienezza integrazione del soggetto con se stesso, con gli altri e generato dall’ambiente che lo circonda proprio nel momento che sta vivendo. La parola emozione, in inglese “emotion” , significa entrare in azione, cioè muoversi. Ad esempio, quando saltiamo stimolati da una musica allegra stiamo producendo una vivencia di vitalità oppure quando ci muoviamo lentamente su una musica dolce stiamo producendo una vivencia di tenerezza e affettività. La musica rappresenta uno stimolo per fare l’esercizio e porta all’esprimere un emozione integrata al movimento.
La Biodanza non si sviluppa individualmente. La presenza di un gruppo permette al partecipante di sentirsi protetto ed in grado di comunicare con gli altri le sue difficoltà, i suoi desideri e la sua voglia di cambiamento: in questo crescita esistenziale avviene assieme agli altri, alla comunità umana, e non in solitudine. I meccanismi d’azione sono: l’integrazione affettivo-motoria; la riattivazione delle forze istintive; l’espressione dell’identità.
Il modello teorico della Biodanza si adegua alle esigenze di tutte le età. Può essere applicata per bambini, adolescenti, adulti e anziani. Nella prevenzione, per persone sane, procura: rinforzo delle funzioni organiche; rieducazione affettivo – motoria; favorisce l’espressione dell’Identità. Applicazioni complementari sono previste nel trattamento di difficoltà psicomotorie e psicosomatiche.ne dell’identità.
La Biodanza oggi è praticata in tutto il mondo e viene proposta con finalità educative e a supporto delle terapie per anziani, disabili, malati di Parkinson, di Alzheimer, persone con disagio mentale, ragazze che soffrono di anoressia o bulimia, detenuti e donne operate di tumore al seno. La Biodanza è aperta alla comunità: la nozione di “sistema aperto” implica forme di legami con il mondo esterno che si caratterizzano per la tolleranza nei confronti della diversità, include dunque l’umanità come tale, senza discriminazioni di razza, sesso, età, stato di salute, cultura o disponibilità di mezzi economici. L’elaborazione teorica alla base della Biodanza è iniziata a metà degli anni ‘60 a partire dalla ricerca e dall’esperienza personale di Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno; egli ha tenuto la Cattedra di Psicologia dell’Arte e dell’Espressione nell’ Istituto di Estetica della Pontificia Università Cattolica del Cile. Come Docente del Centro di Antropologia Medica alla Scuola di Medicina dell’Università del Cile ha realizzato ricerche su “Espressioni dell’inconscio”, “Arte delle origini” e sugli stati di “Espansione della coscienza”. Nel 1982 Rolando Toro ha fondato la prima Scuola di Biodanza del mondo, a Fortaleza (Brasile). Dal 1989 al 1998 durante il suo soggiorno in Europa si è dedicato a un capillare programma di diffusione del suo sistema e di pubblicazioni. Rientrato in Cile, suo paese natale, ha fondato la International Biocentric Foundation (IBF), di cui è stato Presidente, e ha creato il marchio “Biodanza Sistema Rolando Toro”. Nel 2001 è stato nominato per il Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro in Biodanza e Biocentric Education presso la Casa de America, Madrid, Spagna. Nel 2006 è stato nominato Doctor Honoris Causa dell’Università Federale di Paraíba (Brasile). Nel 2008 è stato nominato professore emerito dalla Metropolitan University of Peru. Poeta e pittore, ha pubblicato libri di poesie ed esposto i suoi lavori artistici sia in Europa sia in Sud America. È stato nominato Professor Emerito dell’Università Aperta Interamericana di Buenos Aires (Argentina). Rolando Toro è deceduto all’età di 85 anni, il 16 febbraio 2010 a Santiago del Cile, ancora nel pieno della sua attività di insegnante e divulgatore del metodo.
Biodanza ma anche Biovacanza, per rigenerarsi in natura, danzando in mare e sulla spiaggia, rilassandosi e condividendo esperienze significative. Un modo per coniugare la vacanza con l’ascolto e la cura di sé.
Odette Alloati
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