Stamattina, a Roma, all’età di 93 anni, ha lasciato il corpo Andrea Camilleri, figura eclettica e significativa della letteratura contemporanea. Nato a Porto Empedocle (AG), il 6 settembre del 1925, è stato uno scrittore, uno sceneggiatore, un regista, un drammaturgo e un insegnante di italiano. È stato docente di regia anche all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.
Stamattina, a Roma, all’età di 93 anni, ha lasciato il corpo Andrea Camilleri, figura eclettica e significativa della letteratura contemporanea. Nato a Porto Empedocle (AG), il 6 settembre del 1925, è stato uno scrittore, uno sceneggiatore, un regista, un drammaturgo e un insegnante di italiano. È stato docente di regia anche all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.
Le sue condizioni si sono aggravate nelle ultime ore e dal bollettino ospedaliero si legge: Per volontà del maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio.
Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano. Questa era la risposta del Maestro a chi gli chiedeva perché non fosse ancora andato in pensione. Il suo era un legame forte con la propria missione: era nato per raccontare storie, per esprimere l’intreccio magico tra fantasia e realtà, ricorrendo al vigatese, la sua lingua eccezionale.
Non si tratta di incastonare parole in dialetto all’interno di frasi strutturalmente italiane, quanto piuttosto di seguire il flusso di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il suono delle parole. Per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro strutturale che c’è dietro. Il risultato deve avere la consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane (Camilleri, De Mauro, La lingua batte dove il dente duole, Laterza, 2013).
E non solo scrivendo veicolava storie. Lo faceva impersonando l’indovino tebano cieco, Tiresia al Teatro Greco di Siracusa, e lo faceva preparando il suo debutto alle Terme di Caracalla nello spettacolo Autodifesa di Caino. Ma il suo cavallo di battaglia è stato il Commissario Montalbano, personaggio che lo ha impegnato negli ultimi 25 anni della sua vita. Una forza mediatica sorprendente, una capacità di intervenire nel sociale, veicolando valori e idee fondanti il vivere civile: democrazia, uguaglianza e dignità. I suoi romanzi avevano la capacità di conquistare il lettore, assorbendolo completamente, permettendogli di immaginare quei luoghi, quelle specifiche azioni, quegli oggetti, quelle movenze tipiche della bellissima Sicilia.
Un artista e un intellettuale impegnato che prendeva la parola con grande eleganza attraverso il romanzo… Questo è stato in sintesi Andrea Camilleri, autore molto apprezzato e stimato.
Un grazie per quanto ci ha lasciato il babbo del Commissario Montalbano, per l’esempio di uomo e per la sua grande levatura culturale.
E concludiamo con una sua frase: Aperta è la porta ppi chiddu ca porta… Per un grande uomo come Andrea Camilleri, in qualsiasi dimensione oggi si trovi, tutte le porte si spalancheranno…
Annunziato Gentiluomo
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