Barolo 2015: come è andata la vendemmia? L’Accademia del Barolo, al fine di fornire una prima analisi sulla vendemmia 2015 del Nebbiolo da Barolo, ha raccolto i pareri di alcuni “barolisti” e tecnici di alto profilo. I pareri degli esperti raccontano di una vendemmia assai positiva, grazie ad una estate calda e ad un autunno mite,
Barolo 2015: come è andata la vendemmia? L’Accademia del Barolo, al fine di fornire una prima analisi sulla vendemmia 2015 del Nebbiolo da Barolo, ha raccolto i pareri di alcuni “barolisti” e tecnici di alto profilo. I pareri degli esperti raccontano di una vendemmia assai positiva, grazie ad una estate calda e ad un autunno mite, che ha portato i grappoli ad una maturazione più che buona. Anche se un vino, come ogni cosa, andrà giudicato solo quando sarà definitivamente pronto, le aspettative sono decisamente alte.
Federico Curtaz, enologo e agronomo, consulente per importanti aziende vitivinicole italiane: “Bella annata, commento facile, potremmo chiuderla qui. Il Belpaese si trova a cavallo tra il clima continentale e quello mediterraneo. Questo vuol dire che in alcuni anni avremo un po’ più di caldo e secco e in altri un po’ più di precipitazioni e freddo. E in ogni caso le piogge arriveranno sempre ad aprile e maggio, insieme a ottobre e novembre, e il caldo a luglio e agosto. La vite vive di sole, luce e potassio che i terreni langaroli hanno in dotazione. Quindi belle e calde giornate aiutano Nebbioli e Barbere a diventare buoni. Oggi posso dire di aver avuto ragione… grandi raccolti nelle Langhe, in un’annata che sposa il ritorno di una vera primavera, di una vera estate e – senti senti – anche della perturbazione dei primi di ottobre, che sovente dà il La alla maturazione dei tannini”.
Questo il parare di Donato Lanati, anch’egli enologo e consulente, facente parte dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino: “L’acino è arrivato ad una buona maturazione tecnologica, con una concentrazione zuccherina mediamente alta, con un’acidità bassa e pH elevato. La struttura polifenolica, in particolar modo il contenuto dei flavonoidi e degli antociani totali, è aumentata gradatamente fino a livelli di un’annata molto buona. I produttori che hanno saputo aspettare la completa maturità cellulare, hanno raccolto un’uva che ha potuto cedere con facilità tutto quanto aveva accumulato nella buccia durante l’estate. Quindi grande annata, ma soltanto per coloro che hanno saputo interpretarla a livello di vendemmia, senza farsi prendere dalla fretta dovuta ad acidità che crollava e zuccheri che salivano. I mosti e i primi svinati, hanno avvalorato i dati e le degustazioni delle uve, ci sono nebbioli di media struttura e grandi nebbioli da Barolo. Le gradazioni nei Baroli sono quasi tutte superiori ai 14 gradi, solo le zone dell’alto Piemonte presentano gradazioni più basse”.
Qui il commento di Alberto Gagliardo, della casa Poderi Gianni Gagliardo: “Nei mesi di luglio e agosto le precipitazioni sono state veramente sporadiche e questo ci ha permesso di arrivare in vendemmia con uno stato sanitario delle uve pressoché ottimo. La combinazione di una primavere piovosa ed un’estate a dir poco torrida è stata vincente in generale in tutti i vigneti perché le piante, avendo una buona riserva idrica, hanno lavorato nonostante le temperature. Soprattutto la Vigna Preve di Lazzarito, a Serralunga d’Alba, ha beneficiato di questa situazione così particolare, grazie al suo ottimo equilibrio vegeto-produttivo e alla sua altitudine che ha sicuramente mediato le temperature”.
Secondo Michele Chiarlo, questa sarebbe “…forse la migliore vendemmia degli ultimi 20 anni”.
Per Franco Martinetti “La vendemmia 2015 in Piemonte potrebbe essere tra quelle da ricordare…“.
Dice invece Mario Cordero (Cantina Vietti): “Mi ritengo particolarmente soddisfatto. I dati iniziali sono molto confortanti e fanno ben sperare, ma preferisco attendere qualche mese per definire l’annata grande o addirittura eccezionale!”.
E ancora Pio Boffa della Cantina Pio Cesare: “Dal 1972 ad oggi questa è in senso assoluto una delle mie migliori vendemmie. La sanità delle uve ha fatto sì che non fosse necessaria una scelta e il tempo perfetto hanno reso questa annata il sogno di ogni viticolture”.
Inoltre, è di poche settimane fa la notizia ufficiale del sorpasso dell’Italia nei confronti della Francia in testa alla classifica dei Paesi produttori di vino nel mondo, con il riconoscimento ufficiale e i complimenti da parte dei cugini d’Oltralpe. Una bella soddisfazione per tutti i produttori italiani di vino, un alimento che fa parte della cultura alimentare del nostro Paese ed è legato strettamente ai territori, allo storia e allo spirito dei luoghi.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: accademiadelbarolo.com, Chiara Trompetto ph]
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