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Da domani “Il barbiere di Siviglia” di Michieletto prodotto da IMARTS

Da domani “Il barbiere di Siviglia” di Michieletto prodotto da IMARTS

Dopo il successo della scorsa stagione con Madama Butterfly, IMARTS – International Music and Arts – torna con una nuova e attesissima produzione: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’allestimento firmato da uno dei registi d’opera più acclamati a livello internazionale, Damiano Michieletto. Una commedia degli equivoci travolgente, colorata e piena di brio, con

Dopo il successo della scorsa stagione con Madama Butterfly, IMARTS – International Music and Arts – torna con una nuova e attesissima produzione: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, nell’allestimento firmato da uno dei registi d’opera più acclamati a livello internazionale, Damiano Michieletto.

Una commedia degli equivoci travolgente, colorata e piena di brio, con una messa in scena originale, moderna e fedele allo spirito comico rossiniano.

La regia di Damiano Michieletto, allestita dal Maggio Musicale Fiorentino, trasporta Il barbiere di Siviglia in un mondo vivace e surreale, dove i personaggi diventano maschere moderne ispirate alla Commedia dell’Arte. Lo spettacolo si apre come un viaggio in treno, attraversando luoghi e situazioni dell’opera rossiniana con uno spirito giocoso e visivamente sorprendente: tra costumi eccentrici, trovate sceniche intelligenti e una continua energia teatrale, questa produzione fin dal suo esordio ha conquistato pubblico e critica all’unanimità.

Ambientata a Siviglia, l’opera narra le peripezie del Conte d’Almaviva che, con l’aiuto del barbiere Figaro, tenta di conquistare l’amore della giovane Rosina, promessa sposa al suo tutore Don Bartolo. Tra travestimenti, intrighi, serenate notturne e colpi di scena, il Barbiere di Siviglia si conferma una delle opere più brillanti e amate di sempre. Rossini intreccia virtuosismo musicale e comicità teatrale, regalando una partitura frizzante, equivoci esilaranti e brani celeberrimi.

Lo spettacolo, in tournée tra ottobre e dicembre 2025, toccherà numerose città italiane: Rho, Carpi, Rimini, Ascoli Piceno, Fermo, Fano, Ancona, e Mantova. Farà tappa anche ad Aosta, sul palco del Teatro Splendor, per l’attesissimo ritorno della Saison Culturelle. Dopo il successo dello scorso anno con Madama Butterfly, che ha segnato l’ingresso dell’opera nella programmazione della rassegna, Il barbiere di Siviglia conferma e rafforza la vocazione della Saison Culturelle ad accogliere produzioni di prestigio in ambito operistico. L’edizione 2025/2026, di cui questo annuncio rappresenta una preziosa anticipazione, vedrà nuovamente IMARTS – International Music And Arts curare la sezione Spectacle, con la direzione artistica di Giorgio Gallione. Una scelta che garantisce continuità, eccellenza e una proposta capace di coniugare tradizione e visione contemporanea, valorizzando la scena culturale valdostana all’interno del panorama nazionale.

Due i cast coinvolti, tre i direttori d’orchestra, due cori e due orchestre. Le scene e la regia portano la firma di Damiano Michieletto, con la regia ripresa da Tommaso Franchin, i costumi di Carla Teti, le luci di Alessandro Carletti e la collaborazione di Gloria Campaner come assistente alla regia.

Queste le prime date confermate: il 9 ottobre a RHO, al Teatro Civico Roberto De Silva come ANTEPRIMA GIOVANI; il 10 e il 12 ottobre a RHO, sempre al Teatro Civico Roberto De Silva; il 24 e il 26 ottobre ad AOSTA, presso il Teatro Splendor; il 2 novembre a CARPI, al Teatro Comunale; il 7 e il 9 novembre a RIMINI, presso il Teatro Galli; il 13 novembre ad ASCOLI PICENO, al Teatro Ventidio Basso come ANTEPRIMA GIOVANI; 15 novembre ad ASCOLI PICENO sempre al Teatro Ventidio Basso; 20 novembre a FERMO presso il Teatro dell’Aquila ANTEPRIMA GIOVANI; il 22 novembre a FERMO, sempre al Teatro dell’Aquila; il 27 novembre a FANO, presso il Teatro della Fortuna ANTEPRIMA GIOVANI; il 29 novembre – FANO, Teatro della Fortuna; il 3 dicembre ad ANCONA presso Fondazione Teatro delle Muse ANTEPRIMA GIOVANI; il 5 e il 7 dicembre ad ANCONA, sempre presso il Teatro delle Muse; il 20 dicembre a VOGHERA al Teatro Valentino Garavani; e il 23 dicembre a MANTOVA, presso il Teatro Sociale.

Per le prevendite cliccare sul seguente URL:https://linktr.ee/IlBarbierediSiviglia_Imarts .  

Il CAST per le recite di Rho, Aosta, Carpi, Mantova e Rimini prevede l’Orchestra Filarmonica Italiana e il Coro Colsper, istruito da Andrea Bianchi. Si alterneranno, come direttori d’orchestra, Jacopo Brusa (Rho), Riccardo Bianchi (Aosta e Carpi) e Manlio Benzi (Rimini).
Rispetto ai solisti, il Conte d’Almaviva sarà Pietro Adaini; Rosina verrà incarnata da Mara Gaudenzi
il ruolo di Bartolo sarà interpretato da Enrico Marabelli; vesterà i panni di Figaro Vincenzo Nizzardo; Don Basilio sarà Graziano Dallavalle, Berta Francesca Mercuriali e Fiorello Giulio Riccò.
Il CAST per le recite di Ascoli Piceno, Fermo, Fano e Ancona prevede FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana col Coro del Teatro Ventidio Basso mentre il direttore d’orchestra sarà Jacopo Brusa.
I solisti sono i seguenti: Pietro Adaini (Il Conte d’Almaviva); Aleksandra Meteleva (Rosina), Giuseppe Toia (Bartolo), Hae Kang (Figaro), Graziano Dallavalle (Don Basilio), Laura Khamzatova (Berta) e Davide Chiodo (Fiorello).

Il teatro italiano ha una lunga e affascinante tradizione come forma d’arte itinerante, che si sviluppa fin dall’antichità e attraversa i secoli, trasformandosi e adattandosi ai tempi e ai pubblici. Uno dei primi simboli di questo teatro in movimento è il carro di Tespi che, secondo la tradizione, fu il primo attore della storia e viaggiava di città in città con un carro su cui allestiva spettacoli teatrali, portando il dramma direttamente tra la gente.
Questo modello di teatro ambulante si sarebbe poi evoluto nei secoli, trovando una delle sue massime espressioni nella Commedia dell’Arte. Nel Settecento e nell’Ottocento, questo spirito itinerante si incarnò nel teatro dei capocomici che portavano il teatro nei piccoli centri, mantenendo viva una forma d’arte accessibile, popolare e in continuo dialogo con il pubblico.
Questa tradizione ha contribuito a rendere il teatro un’arte viva, capace di avvicinare la cultura anche a chi non aveva accesso ai grandi teatri cittadini. Il teatro itinerante, in Italia, ha così avuto il merito non solo di intrattenere, ma anche di educare, unire e far riflettere comunità diverse, rappresentando una forma d’arte profondamente democratica.
Con questo spirito si apre la tournée realizzata da IMARTS de “Il barbiere di Siviglia”, dice Damiano Michieletto.
Un allestimento molto interessante e itinerante… ci incuriosisce non poco…
Francesco Romeo

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