Europa amara per le italiane impegnate in questa settimana che ha visto ribaltoni incredibili e conferme sui parametri di forza. La prima a scendere in campo è stata il Napoli nel ritorno degli ottavi di Champions League, la sfida è complicatissima già di per se, l’avversario è nuovamente il Real Madrid campione del Mondo, il
Europa amara per le italiane impegnate in questa settimana che ha visto ribaltoni incredibili e conferme sui parametri di forza.
La prima a scendere in campo è stata il Napoli nel ritorno degli ottavi di Champions League, la sfida è complicatissima già di per se, l’avversario è nuovamente il Real Madrid campione del Mondo, il risultato dell’andata dice 3-1 per le Merengues, c’è da fare una grande impresa.
Il Napoli si presenta con un San Paolo gremito e festante, galvanizzato dal successo di sabato contro la Roma, pronto a supportare la squadra per tutti e novanta i minuti, insomma come sempre.
Il Napoli inizia bene, mette sotto il Real e gioca bene, difesa attenta, centrocampo preciso al limite dell’arroganza, attacco pronto a sfruttare ogni minimo errore di Sergio Ramos e compagni.
A metà ripresa arriva la zampata che mette un po’ di sereno, Hamsik mette un gran pallone in area e Mertens batte Navas, è 1-0, il San Paolo è una bolgia.
Al 31’ lo stesso folletto Belga colpisce un palo incredibile, si va al riposo consapevoli di star facendo il massimo ma di dover buttare il cuore oltre l’ostacolo.
La ripresa comincia e la partita sembra non essere stata mai interrotta, ma gli Spagnoli iniziano a prendere maledettamente campo e il gol arriva come una sentenza, angolo di Modric e colpo di testa mortifero di Sergio Ramos, sempre lui.
Passa pochissimo e Ramos si ripete, ma stavolta la deviazione assassina è di Mertens, il Napoli lentamente sparisce dal campo, ma ci prova comunque, purtroppo però le fatiche dell’Olimpico si fanno sentire e il Real completa l’opera al 92’, nemmeno a farlo apposta con l’ex Juve Alvaro Morata che col dito zittisce il San Paolo.
Ieri sera è stata l’ora della Roma, l’ora che chiamava una squadra a doversi rialzare dopo due sconfitte consecutive molto pesanti, quale terreno miglio dell’Europa League.
Lo stadio è il Parc Olympique Lyonnais di Lione, lo stadio è pieno in stile grandi occasioni e la Roma dopo 8’ va subito sotto, Valbuena mette un gran pallone in mezzo su punizione, torre in area di rigore per Diakhabi che batte Alisson.
De Rossi e compagni stavolta non si scompongono e ripartono subito, a testa bassa alla ricerca del pareggio.
Pareggio che arriva dieci minuti dopo, sul pressing di Salah Diakhabi scivola e perde palla, l’Egiziano parte velocemente verso Lopes che viene trafitto da un tiro che gli finisce sotto le gambe, pareggio meritato.
Al 20’ De Rossi scodella un cross preciso in area, la difesa del Lione va in confusione e Fazio di testa ringrazia e porta in vantaggio la Roma.
Il primo tempo va in archivio con un’altra occasione sprecata dai Giallorossi, ma la ripresa rivela una squadra stanca e scarica, non passano nemmeno cinque minuti che Tolisso con un gran tiro dai 20 metri batte un incolpevole Alisson.
Nonostante l’evidente crisi fisica Spalletti non opera cambi e al 74’ Fekir si beve tre avversari e scarica un sinistro a giro imprendibile, Lione in vantaggio.
Genesio apporta i cambi giusti alla sua creatura, mentre Spalletti continua a non fare cambi, ma la sua Roma soffre sempre di più, attacca e mette talvolta in difficoltà la retroguardia di casa, ma Dzeko è molle e i palloni che gli arrivano non vengono trasformati in oro come al solito.
I cambi tardivi hanno solo l’effetto di mandare ancora più in confusione la squadra, Lacazette ne approfitta e con un gran destro sigla il 4-2, mettendo in crisi la Roma alla terza sconfitta consecutiva.
Napoli fuori dall’Europa che conta, Roma con un piede fuori e che deve ritrovare se stessa, soprattutto mentalmente, facendo arrivare la testa dove non arriva il fisico.
Gabriele La Spina
Fonte immagini:[it.uefa.com, sscnapoli.it]
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