Chi ama lo sci ogni tanto lo fa, colpa della montagna, dei paesaggi ameni e della piacevole atmosfera delle serate montane. Cosa fa? Inizia a sciorinare le marche di sci che ha calzato dalla prima discesa al giorno prima. Se poi si è anche un po’ avvezzi allo strumento, magari ci si può lanciare in
Chi ama lo sci ogni tanto lo fa, colpa della montagna, dei paesaggi ameni e della piacevole atmosfera delle serate montane. Cosa fa? Inizia a sciorinare le marche di sci che ha calzato dalla prima discesa al giorno prima. Se poi si è anche un po’ avvezzi allo strumento, magari ci si può lanciare in qualche notazione tecnica, che fa fine e non impegna, della serie “quella marca ha sci troppo pesanti, quell’altra era meglio da gara”, insomma cose così, da sciatori un po’ snob.
Questo preambolo per ricordare un grande uomo dello sci, Franz Völkl, erede dell’omonima marca di sci che da pochi giorni non c’è più. Lungi dal voler fare un coccodrillo, l’intento è di celebrare la vita di chi ha saputo mettere genio e capacità di innovazione, nello sviluppo della tecnica di uno sport che appassiona molti atleti e amatori: i Völkl erano/sono per assunto gli sci per “sciatori esperti”, per cui fendere la neve con un paio di questi bolidi, ha reso molti fieri delle proprie capacità.
Völkl era un inventore appassionato, un entusiasta tester di sci e ha dedicato tutta la sua vita all’azienda di famiglia che dal 1952 ha guidato per oltre quarant’anni, rendendola grande con attrezzi rivoluzionari come i Renntiger, innovativi sci da gara che fecero la fortuna del marchio nelle gare di coppa del mondo, mondiali e Olimpiadi, soprattutto negli anni ’70/’80.
Molti sportivi hanno tributato onore a questi impianti di qualità, sciatori del calibro di Anita Wachter, Jatja Seizinger, Martina Ertl, Cristian Deville, Stefano Gross, ma anche tennisti come Boris Beker che scelse la produzione Völkl di racchette da tennis.
Oggi i prodotti Völkl sono disponibili in quasi quaranta paesi, l’azienda fa parte della compagnia americana Jarden Corporation e dà lavoro a circa novecento persone, grazie alla fantasia visionaria di un uomo che ha messo il suo genio a disposizione dello sport e della neve.
Elena Miglietti
[Fonte foto: voelkl.com, nccg.org]
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