Qualche giorno fa con un amico ci siamo avventurati a Merici (RC), a un paio di Km da Locri. Una cena per fare due chiacchiere per scambiarci gli auguri. La scelta di un locale ad hoc per questa esperienza è ricaduta sulla TRIBULA. Non vi entravo da fine agosto e l’impatto è stato imponente, un senso
Qualche giorno fa con un amico ci siamo avventurati a Merici (RC), a un paio di Km da Locri. Una cena per fare due chiacchiere per scambiarci gli auguri. La scelta di un locale ad hoc per questa esperienza è ricaduta sulla TRIBULA. Non vi entravo da fine agosto e l’impatto è stato imponente, un senso di straniamento iniziale. Tutto ben posizionato. Tutto riorganizzato con gusto, fedele a un’idea chiara. Un bistrot contemporaneo, che mantiene il calore della tradizione esprimendo con forza una verve post moderna. Un restyling che ho approvato appieno. Il nuovo “arredamento” poteva facilmente cadere nel kitsch o nell’ostentazione (che può conquistare nel breve periodo il popolino), mentre invece, intelligentemente, lo staff si è fermato in tempo, creando un ambiente suggestivo e accogliente. Gilberto Santos Pereira, seducente e raffinato, è speciale nell’occuparsi del Churrasco (delizioso l’ananas che ci ha offerto come
solo lui sa fare) come del resto anche il Sushi Man Francesco Campiti, ormai maestro nell’ambito: entrambi hanno saputo farmi godere della loro arte nonostante sia vegetariano e quindi non il cliente modello. Nel caso della cacio e pepe ci sono molti modi di interpretarla da quella granulosa a quella cremosa, da quella mantecata in ciotola a quella in padella, quella con un solo pecorino a quella con un mix di formaggi di diverse stagionature. E poi ci sono i pepi, con le loro variazioni di gusto e intensità rendono diversi i piatti cucinati alla stessa maniera.
Un’ottima interpretazione degli spaghetti cacio e pepe mantecata: eccellente qualità di pasta, perfetta la cottura ed equilibrata in termini di sapore, perfettamente in linea con l’autentica cucina romana. Gustosa l’arrabbiata come da tradizione. Rapidi, svegli e accorti tutti i camerieri: grande educazione e tempistica viva.
Adesso manca da riorganizzare la seconda sala, giacché il giardino, per l’estate, è assolutamente perfetto così. Consiglierei di creare un altro ambiente e non seguire quello della prima serata. L’immagino più “nostrano” con un gioco di tende oro e arancione indiano nel soffitto e qualche altro piccolo dettaglio che favorisca il passaggio, ma che ti permetta di vivere un altro tipo di esperienza più intima e più vicina all’arte culinaria calabrese. La pasta di casa della signora deve trovare spazio come anche l’eccellente peperonata che mi ha fatto sognare tante volte (tribula).
Annunziato Gentiluomo
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