Nel Palazzo della Cultura di Locri, una serata piacevole trascorsa tra note, musica, canto e racconti di vita vissuta. Protagonista della serata (Tra le note e i ricordi… Katia Ricciarelli si racconta all’interno della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024), proprio a suo nome, il celeberrimo soprano Katia Ricciarelli, di rara bellezza, che si è
Nel Palazzo della Cultura di Locri, una serata piacevole trascorsa tra note, musica, canto e racconti di vita vissuta. Protagonista della serata (Tra le note e i ricordi… Katia Ricciarelli si racconta all’interno della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024), proprio a suo nome, il celeberrimo soprano Katia Ricciarelli, di rara bellezza, che si è raccontata, che ha fatto emergere la propria competenza, la propria verve e il proprio amore per la musica, narrando aneddoti della sua esistenza per cui è grata al Padre Eterno: nonostante le sue umili origini e il non riconoscimento da parte del padre, ha potuto esprimersi col suo radioso strumento, portando nutriente a chi ha avuto il piacere di ascoltarla tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, nei più grandi teatri del mondo. Non bisogna dimenticare che la sua Liù, al pari di quella di Montserrat Caballé, hanno fatto la storia del personaggio pucciniano. Durante l’intervista, la figura della madre è stata super presente, madre ha fatto vivere da regina, ricambiando così tutti i sacrifici fatti per lei dalla genitrice.
La serata, iniziata con l’Ave Maria di Bach-Gououd, in versione strumentale, eseguita al pianoforte dal M. Leonardo Quadrini e dal quartetto di archi composto da Domenica Franzé (primo violino), da Chiara Condò (secondo violino) e dai fratelli Arena, Maria Chiara (violoncello) e Rosario (viola), è stata allietata dalla voce luminosa e ben proiettata di Aldo Gallone che ha eseguito, con eleganza, diversi brani da solista, fra cui la magnifica romanza donizettiana Una furtiva lagrima, e qualcuno in coppia col soprano, come il finale White Christmas.
Come cameo l’undicenne Biagio Conte che ha partecipato all’esecuzione di due brani, fra cui un accorato O Sole Mio.
Successo di pubblico per un momento bello anche da un punto di vista divulgativo perché si è parlato di belcanto e dell’importanza del cuore e della tecnica per un cantante lirica, lirica che maturi con studio e disciplina. Serve bellezza in un momento dove paiono imperare solo guerra, violenza e disordine… E la musica, come codice universale, può essere un grande antidoto.
Annunziato Gentiluomo
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