Ieri, il concerto conclusivo della tre giorni del Dialog Festival a Casignana è stato intenso ed emozionante. Si è trattato di un evento di notevole levatura culturale per cui il nostro primo plauso va all’Amministrazione Comunale tutta, retta dal Sindaco Rocco Celentano, e, in particolare, al Vice Sindaco Franco Crinò, anima operativa della manifestazione. L’Orchestra
Ieri, il concerto conclusivo della tre giorni del Dialog Festival a Casignana è stato intenso ed emozionante. Si è trattato di un evento di notevole levatura culturale per cui il nostro primo plauso va all’Amministrazione Comunale tutta, retta dal Sindaco Rocco Celentano, e, in particolare, al Vice Sindaco Franco Crinò, anima operativa della manifestazione.
L’Orchestra Sinfonica La Nuova Verdi, composta da circa quaranta elementi, si è distinta per una prestazione artistica attenta e precisiva. Ha potuto vantare la direzione del M. Cettina Nicolosi e del M. Andrea Francesco Calabrese che, con piglio diverso, con slancio e con grande partecipazione, sono stati dei validi nocchieri curando con garbo e pertinenza il rapporto tra solisti e buca e modulando sapientemente tutte le arie proposte.


Ben sei opere liriche sono state eseguite nella serata, firmate da tre compositori senza tempo: Wolfgang Amadeus Mozart, Gaetano Donizetti e Gioachino Rossini. In ordine abbiamo ascoltato arie tratte dalle Nozze di Figaro, da L’elisir d’amore, da L’italiana in Algeri, da Don Giovanni, da Il barbiere di Siviglia e da La Cenerentola.


Il protagonista della serata, il front man che ha reso magica la serata, è stato il baritono Vincenzo Nizzardo che ha dato prova di padronanza del palcoscenico da grande artista qual è, di impressionante espressività e di una capacità comunicativa che colpisce. La sua è una lama preziosa, una vocalità piena e rotonda, capace di muoversi agilmente nel registro grave e in quello medio per arrivare ad esplodere con imponente squillo nel registro acuto. Tutte le arie scelte erano assolutamente disegnate su di lui, ma il baritono le ha colorate in modo personale e sempre con gran gusto. Ci hanno colpito Udite udite o rustici, il celeberrimo ingresso in scena del lestofante dottor Dulcamara ne L’elisir d’amore di Donizetti; Fin c’han dal vino del Don Giovanni di Mozart; Largo al Factotum, la cavatina di Figaro de Il barbiere di Siviglia di Rossini in cui è parsa con chiarezza la destrezza scenica e vocale del baritono calabrese; Stars dal musical Les Miserables, brano cantato da Javert, un poliziotto molto ligio al dovere, che si rivolge al cielo e giura di arrestare l’ex galeotto Jean Valjean, arrivando ad affermare Dio mi è testimone: lo farò cadere come Lucifero. In quest’ultima esecuzione è emersa tutta l’intensità drammatica di Nizzardo e tutto il suo pathos che ha obbligato il pubblico a rispondere estasiato con un lungo applauso.


Il tenore Ermes Nizzardo è stato un ottimo compagno di viaggio. Abbiamo molto apprezzato il duetto col fratello nel brano Voglio dire lo stupendo tratto da L’elisir d’amore: le due voci si sono amalgamate in modo naturale e il dialogo tra Nemorino e Dulcamara è stato divertente e ben impostato. È doveroso segnalare l’interpretazione di Ermes de Una furtiva lagrima in cui emerge la luminosità della sua lama e dà prova di grande trasporto e precisione. Piacevole anche il Libiam ne’ lieti calici, celeberrimo brindisi de La traviata di Verdi a cui partecipa anche Anna Laura Badolato, moglie di Vincenzo Nizzardo e valido soprano, dalla bella lama.


Vincente è stata la scelta di chiamare a presentare la serata il nostro direttore responsabile Annunziato Gentiluomo. Con garbo, accuratezza, chiarezza e simpatia ha illustrato tutte le arie eseguite descrivendo col giusto equilibrio il contesto scenico e il significato. In tal modo per tutti è stato più semplice seguire il bellissimo concerto e immergersi nell’opera lirica.


Torniamo a casa felici e nutriti… Complimenti a tutti! Eccellente squadra!
Francesco Romeo



















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