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Albania, nel Paese delle aquile – Seconda parte

Albania, nel Paese delle aquile – Seconda parte

(riprende dalla prima puntata) L’Albania è anche natura, natura in gran parte incontaminata come i suoi fiumi (ne abbiamo parlato anche qui), le sue montagne, e poi la bellissima costa, con la strada che corre, per lunghi tratti a vista mare, da Durazzo fino a Saranda, attraversando il passo del Llogara.  Su questa strada spettacolare

Girocastro(riprende dalla prima puntata)
L’Albania è anche natura, natura in gran parte incontaminata come i suoi fiumi (ne abbiamo parlato anche qui), le sue montagne, e poi la bellissima costa, con la strada che corre, per lunghi tratti a vista mare, da Durazzo fino a Saranda, attraversando il passo del Llogara.  Su questa strada spettacolare mi portarono nel 2011, in un viaggio notturno sotto una luna piena e una stellata da togliere il fiato. Salendo il Llogara – chi ci è stato può capire, agli altri lascio un piccolo sforzo di immaginazione – si passa accanto a pareti di roccia calcarea, il cui colore chiarissimo quella notte rifletteva la luce lunare illuminando il paesaggio circostante in uno spettacolo naturale davvero unico. Nel punto più alto c’è spazio a sufficienza per uscire dalla carreggiata e scendere dall’auto, e se non si soffre di vertigini si può godere di una vista impagabile, a 1072 metri sul mare. Quest’anno invece ho seguito la strada interna, rimaneggiata nel frattempo. Si passa da Girocastro (Gjirokastër), città famosa per le sue case tipiche divenute patrimonio dell’Unesco e per la fortificazione risalente al XII secolo, che vista dall’alto ha la forma di un vascello. Alle porte di Girocastro si trova il lago artificiale di Viroi, fatto realizzare da Enver Hoxha per trascorrervi periodi di rilassante villeggiatura. Se volete fare un tuffo nel passato recente del Paese fate una piccola deviazione e concedetevi una sosta al Kompleksi “Freskia e Viroit” , anche solo per un pranzo, ne vale davvero la pena. Anche qui c’è un progetto per collegare attraverso un sentiero la città e il lago, e ridare nuova importanza turistica al luogo.
La nostra destinazione era sempre Saranda, a pochi kilometri dal confine con la Grecia, e dal cui golfo si vede, Butrintovicinissima, l’isola di Corfù. Facendo base a Saranda si raggiunge, in direzione sud, il sito archeologico di Butrinto, nei pressi dell’ omonimo lago, collegato al mare dal canale di Vivari. Lungi dall’aver rivelato per intero i suoi segreti, l’area visitabile è una vera e propria passeggiata nel tempo, tra le epoche illirica, ellenica, romana e bizantina. Tra le bellissime spiagge della zona, non lontano da Butrinto c’è Ksamil, che merita sempre una visita anche se in alta stagione vi si trovano sempre più turisti. A nord di Saranda ho scoperto quest’anno Bunec, Qeparo e Lukovë.  Molto meno affollate Ksamildella più nota Ksamil, queste spiagge competono tra loro per la bellezza. Tra l’una e l’altra la strada sale e scende seguendo la forma delle colline, tra gli ulivi e la macchia mediterranea con i suoi inconfondibili profumi, che riaccendono a ogni ritorno un senso di pace e di benessere difficile da descrivere. Qui cresce anche la Sideritis Syriaca, çaj malit o per noi semplicemente tè albanese. Se avete la possibilità di portarne un po’ a casa, la trovate in tutti i mercati. Oltre a essere buona, fa anche molto bene soprattutto per i malanni invernali. Io ne ho fatto scorta. Sarà un bel modo per ricordare, sorseggiandola nelle fredde serate d’inverno, le bellezze di questo viaggio.
Chiara Trompetto

[Foto di Chiara Trompetto]

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