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Le favole dell’abbandono: Il forno che si credeva un grande chef

C’era una volta un forno che si credeva un grande chef. Stava in cucina, proprio di fronte allo schermo della tv, ed ogni giorno, tra colazione, pranzo e cena, vedeva programmi in cui il cibo aveva sempre il primo piano. Dato che lui, di cibo, se ne intendeva, giorno dopo giorno fu cosa normale che iniziasse a pensare di poter cucinare, pure lui, piatti raffinati. Iniziò a diventare saccente. Certi piatti li cuoceva solo se erano conformi ai dettami dell’alta cucina. Il pollo arrosto? Troppo banale e lo lasciava crudo. Le patate arrosto? Troppo semplici e le bruciava. Voleva fare…

Le favole dell’abbandono: La ruota sola

A Natale, tra i desideri di una ruota di bicicletta abbandonata, c’era quello d’avere una famiglia tutta per sé: una madre telaio, un padre manubrio, una nonna sella, un nonno freno, una sorella ruota, una cugina catena e un paio di amici fraterni, i pedali. Aveva perfino scritto a Babbo Natale una letterina commovente senza chiedere altro di quanto a una ruota di bicicletta, se vogliamo, dovrebbe essere dato di diritto. Anzi no, qualcosa aveva chiesto ma era una cosa piccola, semplice, soprattutto per le possenti braccia di Babbo Natale: tornare libera. Da quel giorno triste in cui aveva perduto…

Le favole deIl’abbandono: Il buon passante

C’era una volta un buon passante dall’orecchio molto sensibile. Un giorno, camminando come suo solito sul marciapiede ad un passo dal suo portone di casa, si meravigliò nell’udire un flebile lamento. Incuriosito si avvicinò ad una lunga fila di cassonetti che lì stavano in attesa. Era mai possibile che quel lamento provenisse dai cassonetti? “Qualcuno vi avrà infilato qualcosa di ancora vivo!” pensò e subito, per quanto possibile, aprì quei cassonetti uno ad uno per verificare che nulla di vivo vi fosse stato immesso. Nulla. I cassonetti, come al solito, erano pieni di ogni bene, con la carta nella carta,…

Tesori tra la sabbia seguendo Ludovico il vampiretto

I luoghi di mare, quelli di onde, sabbia e ombrelloni, nascondono impressioni e sentimenti che ti sorprendono. Dev’essere in ragione della presenza della sabbia: così leggera, così volatile eppure così uniforme nella sua ondulosità. A fine stagione, in spiaggia, non è difficile incontrare singole umanità in cerca di metalli preziosi: piedi scalzi, occhi bassi, tra le mani un metal detector. Biiip. Biiip. Biiip. La sabbia nasconde tesori. Io, in un luogo di sabbia, ho scoperto un eroe. Un SuperEroe. Più di uno, in verità. Sembra quasi una favola ma è così: è materia vera e viva, di penna, volontà, fantasia…

In tempi di zone rosse servono case diverse: le case mostro

Da un anno a questa parte le nostre case non sono più le stesse. Sono diventate prima scuole, poi uffici, in seguito ristoranti e per finire cinema e teatri. Le stanze sono state stravolte. Le tavole si sono trasformate in scrivanie ospitando computer, libri e pennarelli. Le cucine si sono riempite di farina. I bagni di saponi, disinfettanti e mascherine. Gli smart tv sono andati a ruba. Eppure c’è una casa che fino a ieri non era stata immaginata. È servito un anno di pandemia per farla nascere. E il pennarello nero di una bambina. Una dei tanti cui il…

Favola d’inverno. Parte quarta: una strega o chissà cos’altro?

Leggi: Favola d’inverno. Parte prima: come avvenne l’incontro tra Ignazio, Brina e Acqua di Rose Leggi: Favola d’inverno. Parte seconda: nuovi amici Leggi: Favola d’inverno. Parte terza: l’aquila Ania Ignazio lo scoiattolo, le formiche Brina e Acqua di Rose, Pulce il cerbiatto, Ercolone il cinghiale e la passerottina Bocciolo Amoroso non si aspettavano certo di trovare le Isole Catenaie sbarrate da un gigantesco muro, alto non meno di 88 metri, profondo non meno di 44 e senza neanche una porta dalla quale poter entrare. – Brina ed Acqua di Rose, tocca a voi! – chiamò Ignazio. Le due formichine, esperte…

Favola d’inverno. Parte terza: l’aquila Ania

Leggi: Favola d’inverno. Parte prima: come avvenne l’incontro tra Ignazio, Brina e Acqua di Rose Leggi: Favola d’inverno. Parte seconda: nuovi amici Ignazio lo scoiattolo, le formiche Brina e Acqua di Rose, Pulce il cerbiatto, Ercolone il cinghiale e la passerottina Bocciolo Amoroso arrivarono a vedere Monte Cisposo in un giorno di vento e di freddo come mai se ne erano visti negli anni passati. Cadeva perfino un po’ di neve, bianca e sottile come profumati veli di cipolla. Era già quasi notte quando arrivarono. Bocciolo Amoroso, che sapeva bene quanto il freddo possa nuocere alla salute, iniziò a costruire…

Favola d’inverno. Parte seconda: nuovi amici

Leggi: Favola d’inverno. Parte prima: come avvenne l’incontro tra Ignazio, Brina e Acqua di Rose Erano già passati alcuni giorni da quando si erano messi in cammino in direzione di Monte Cisposo quando Ignazio lo scoiattolino e le formichine Brina e Acqua di Rose incontrarono un giovane cerbiatto, magro finito. Era adagiato ad un sasso dalla stanchezza e il suo nome era Pulce. – Pulce? – Sì, mi hanno chiamato così i miei fratelloni. Non avete visto quanto sono piccolo? Pulce era piccolo, certo, ma era ancora un cerbiattino giovane e di certo sarebbe cresciuto se solo avesse potuto mangiare…

Favola d’inverno. Come avvenne l’incontro tra Ignazio, Brina e Acqua di Rose

C’era una volta, in un felice boschetto accanto ad una città di nome Frola, un vecchio tronco di castagno di nome Pino. Pino, prima d’essere un tronco, era stato un castagno intero, alto e maestoso. Un castagno generoso stroncato in due dal fulmine di un temporale nel bel mezzo di una giornata estiva. – Non mi ricordo quasi niente di quei tempi lontani – diceva a chi gli faceva delle domande sulla sua vita – ma di certo non mi sarebbe potuta andare meglio di così! Vero Ignazio? – Vero! – rispondeva Ignazio e non c’era risposta che avrebbe fatto…

Lasciarsi affascinare dai cortometraggi con Officine Social Movie

Non è mai troppo tardi per lasciarsi affascinare dai cortometraggi. Per non dire che ci siamo già tutti un po’ dentro, da quando gli smartphone hanno preso a dialogare con il nostro quotidiano, in forma intensiva dall’inizio dell’era lockdown. Dei cortometraggi e dei cortissimi (massimo 5 minuti), nel farli e nel prendervi parte da spettatori, amiamo la brevità, necessaria; il ritmo, incalzante; il montaggio, finalmente possibile, grazie all’intuitività delle app che cancellano la necessità di un’esperienza, di una didattica, valorizzando la velocità dell’invenzione. Dei cortometraggi amiamo la praticabilità, l’usabilità: possono diventare nostri praticamente in qualsiasi ambiente, in qualsivoglia orario, non…

La resilienza di un piccione, il romanzo di Testone

Ci sono mattine che portano parole in dono. Mattine preziose che dimenticano la notte appena trascorsa per appendere un bel sole tiepido su un cielo a tal punto sereno da sembrare trasparente. Mattine che per uno scrittore, abituato a scontrarsi ogni giorno con parole spesso nuvolose, a volte temporalesche, sono preziose più di una vincita alla lotteria. Mattine che domandano allo scrittore di estendere quel dono agli altri per renderlo ancora più importante, indispensabile. Eccomi dunque a condividere con i lettori di questo articolo le parole che mi sono giunte in dono questa mattina. Fanno riferimento al romanzo “Testone il…

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