Esiste un modo completamente nuovo di affrontare il dolore di un lutto con risultati che finora non si credevano possibili in ambito clinico terapeutico. È una terapia che ha avuto origine negli Stati Uniti già diversi anni fa e che solo oggi entra in Italia grazie alla visione dell’associazione Torinese IONS ITALIA e la partnership
Esiste un modo completamente nuovo di affrontare il dolore di un lutto con risultati che finora non si credevano possibili in ambito clinico terapeutico. È una terapia che ha avuto origine negli Stati Uniti già diversi anni fa e che solo oggi entra in Italia grazie alla visione dell’associazione Torinese IONS ITALIA e la partnership con l’Istituto Universitario Salesiano di Torino.
È conosciuto come metodo IADC, acronimo di Induced After Death Comunication (Comunicazione Post-Mortem Indotta).
È un metodo terapeutico (una terapia del Lutto e del dolore) basato su una particolare procedura di stimolazione bilaterale del cervello attraverso la stimolazione bilaterale degli occhi.
Il metodo IADC è stato scoperto nel 1995 da una involontaria variazione del metodo EMDR realizzata dal dottor Allan Botkin, uno psicoterapeuta americano di formazione comportamentista che già da anni utilizzava la tecnica EMDR con i Reduci di guerra presso una Unità di Disturbo-post-traumatico da stress dove ha lavorato per vent’anni.
Il metodo IADC porta, nel 70-80% dei casi, il paziente in pochi istanti e per pochi secondi in una modalità ricettiva (in pieno stato di veglia) in grado di riconnetterlo (almeno la percezione soggettiva del paziente è tale) con la persone defunta a cui il trauma o il dolore della perdita è legato.
Questa ‘riconnessione’ con un defunto, come dimostrato dal successo ottenuto in migliaia di casi clinici, può condurre a una risoluzione istantanea e definitiva del lutto, del trauma e dei sentimenti a esso collegati.
Il metodo IADC è stato acclamato al prestigioso Congresso scientifico annuale del 2014 della EMDRIA (la Società internazionale EMDR) come una innovativa applicazione del modello AIP (Adaptive Information Processing) ed è ormai praticato in una decina di Paesi al Mondo.
Nel 2014 è stata pubblicata l’edizione italiana del testo di Allan L. Botkin Induced after death communication, dal titolo Comunicare oltre la morte, con l’introduzione del dottor Raymond Moody, il più famoso esperto mondiale dei casi di pre-morte.
Questo metodo può essere appreso attraverso un percorso formativo, il Training IADC, che finalmente è reso accessibile ai professionisti italiani dal 29 al 31 maggio presso il capoluogo piemontese, che vogliano ottenere una certificazione valida a livello internazionale. È rivolto a psicologi, psicoterapeuti e medici. Il programma si può conoscere sul sito dello IONS Italia dedicato esclusivamente a questo progetto. In concomitanza si svolgeranno altri eventi aperti al pubblico: una conferenza, delle sessioni individuali di IADC, un workshop di approfondimento.
L’organizzatore del percorso formativo a Torino in questo metodo innovativo, testato clinicamente su oltre 3000 casi per sciogliere il dolore del lutto e ritrovare la serenità, è Andrea Leone, presidente dello IONS Italia, la community group italiana dell’INSTITUTE OF NOETIC SCIENCES di S.Francisco (USA), fondato dall’astronauta Edgar Mitchell più di 40 anni fa per ricercare ai confini dove Scienza e Spiritualità tendono ad incontrarsi e trovare un linguaggio comune.
Un’opportunità per medici e psicoterapeuti da non farsi sfuggire…
Annunziato Gentiluomo
[Fonti delle immagini: induced-adc.com, humansarefree.com, ionsitalia.com]
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