Dal 4 al 9 maggio 2016 a Torino, si svolgerà la 31a edizione del TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival che, come di consueto, sarà ospitato dalla Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema. Iniziamo qui a darvi qualche anticipazione di ciò che ci aspetta. L’edizione di quest’anno è stata intitolata “Infiniti
Dal 4 al 9 maggio 2016 a Torino, si svolgerà la 31a edizione del TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival che, come di consueto, sarà ospitato dalla Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema.
Iniziamo qui a darvi qualche anticipazione di ciò che ci aspetta.
L’edizione di quest’anno è stata intitolata “Infiniti sensi. Precise direzioni” e avrà in programma 84 film, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, che sono rappresentativi della pluralità di voci proprie del cinema GLBT. Si contano ben 8 anteprime mondiali, 1 anteprima europea e 56 anteprime italiane.
Le nazioni più rappresentate, con 18 film, sono gli USA e l’Italia, a cui è dedicata la sezione Km 0: gli italiani. Spiccano poi la Germania, con 9 titoli, il Regno Unito, con 6, Canada e Francia, entrambi con 5 pellicole. Tra le altre, si segnalano opere dall’Iraq (in coproduzione con la Germania), dal Vietnam, da Taiwan e da Cuba. Un’attenzione particolare sarà riservata a India e Tunisia.
Il 2016 è stato già segnato dalla scomparsa di importanti personalità artistiche e culturali, che hanno lasciato una grandissima eredità. Fra questi, durante il 31° TGLFF saranno ricordati: Gianni Rondolino, con la proiezione di “Un chant d’amour” di Jean Genet (Francia, 1950), opera di cui rimase impressionato dopo averla vista al 7° TGLFF, a trent’anni dalla scomparsa del regista francese; Ettore Scola, con la versione restaurata di Una giornata particolare (Italia, 1977) e la presenza a Torino della figlia Silvia a sua volta sceneggiatrice; e David Bowie, del quale sarà ripercorsa la vita artistica con una selezione dei suoi videoclip più significativi.
Il restauro di “Una giornata particolare” è stato effettuato dalla CSC-Cineteca Nazionale presso il Laboratorio dell’Immagine Ritrovata di Bologna, sotto la supervisione di Luciano Tovoli.
Il film è ambientato a Roma, nel 1938: Hitler è in visita nella Capitale italiana e si prepara alla grande accoglienza ai Fori Imperiali, mentre in città la gente si muove per accorrere al grande evento. Intanto, in una casa in un quartiere popolare, un uomo e una donna si incontrano rompendo, per un quel giorno, le rispettive solitudini delle loro vite.
Con queste parole Ettore Scola descriveva il suo lavoro al film: “Già in partenza tutto quello che riguardava l’ambientazione e tutti i capi di vestiario erano stati decolorati. Poi girammo con un filtro speciale, e quindi
decolorammo ancora in stampa. E questo non fu soltanto per fare assomigliare maggiormente la fotografia ai pezzi
di documentario con cui avevo aperto il film, ma perché i ricordi miei, della casa in cui abitavo a Piazza Vittorio
a quell’epoca, sono in quella tonalità. Il colore della roma di quei tempi nel mio ricordo è un non colore neanche tanto grigio ma un po’ chiuso, un po’ spesso, come quello di una nebbia dentro le stanze, che poi al film è servito come lieve simbolo – anche se io i simbolismi li amo poco – di chiusura, di prigione, anche lì di esclusione“.
Si legge nelle note di restauro: “Per ottenere quel particolarissimo tono fotografico, Ettore Scola e Pasqualino De Snatis usarono il sistema di stampa ENR, messo a punto in quegli anni dai laboratori della Technicolor e in grado di desaturare i colori. Per realizzare digitalmente ciò che per via fotochimica è ormai impossibile, e per riproporre il film in standard e ambiente D-Cinema, si è ripartiti dai negativi originali, acquisiti digitalmente mediante scanner a risoluzione 4K, e si è attuato un attento grading del colore per test successivi“.
Questo prezioso lavoro è stato premiato a Venezia nel 2014 con il Leone d’Oro quale Miglior film classico restaurato.
Il Torino Gay & Lesbian Film Festival è amministrato dal 2005 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il patrocinio del MiBACT – Direzione generale per il Cinema, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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