Pensare il Cibo è un evento che si terrà tra pochi giorni a Torino, per la terza edizione. Presso il Circolo della Stampa di Palazzo Ceriana-Mayneri, a Torino in corso Stati Uniti 27, dal 24 al 26 ottobre si parlerà di bufale alimentari, tradizioni culinarie e del rapporto tra cibo e longevità. Temi attuali, l’ultimo
Pensare il Cibo è un evento che si terrà tra pochi giorni a Torino, per la terza edizione.
Presso il Circolo della Stampa di Palazzo Ceriana-Mayneri, a Torino in corso Stati Uniti 27, dal 24 al 26 ottobre si parlerà di bufale alimentari, tradizioni culinarie e del rapporto tra cibo e longevità. Temi attuali, l’ultimo del quale incrocia anche il tema della morte, o meglio dell’accettazione della morte, nel quale ci siamo da poco immersi per la tre giorni di Andare Oltre.
Questo il programma dei tre appuntamenti
Martedì 24 Ottobre
Ore 18,00 Ouverture musicale
Ore 18,20 Dibattito
La Post verità nel piatto. Perché ci piacciono tanto le bufale sul cibo
PEPPINO ORTOLEVA (Comunicazione e cultura del Media, Università di Torino)
LUIGI PERISSINOTTO (Filosofo del linguaggio, Università di Venezia)
ANTONELLA RAMASSOTTO (Psicoterapeuta, Centro Te.C.O.)
Modera: Leo Rieser (Giornalista)
Ore 20,00 Aperitivo conviviale
Mercoledì 25 Ottobre
Ore 18,00 Ouverture musicale
Ore 18,20 Dibattito
Come nasce e si consolida una cultura alimentare e una tradizione della cucina
IRMA NASO (Storica, Università di Torino)
FEDERICO FRANCESCO FERRERO (Medico nutrizionista, critico enogastronomico)
Modera: Rosalba Graglia (Giornalista)
Ore 20 Aperitivo conviviale
Giovedì 26 Ottobre
Ore 18,00 Ouverture musicale
Ore 18,20 Dibattito
Nel frigorifero il dogma della longevità. La sana alimentazione e l’illusione dell’immortalità
DAVIDE SISTO (Filosofo tanatologo, Torino)
ANDREA PEZZANA (Medico dietologo, Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo)
SERGIO GIVONE (Filosofo Estetica, Università di Firenze)
Modera: Rocco Moliterni (Giornalista)
Ore 20,00 Aperitivo conviviale
Un programma decisamente interessante, con ospiti di indiscussa competenza che saranno certamente capaci di portare il dibattito ad alti livelli.
Particolare e stimolante il punto di vista del tanatologo Davide Sisto. Intervistato nei giorni scorsi da Massimiliano Borgia, che gli ha chiesto perché nel cibo (antiage) sia riproposta spesso la nostra mancata accettazione della morte, Sisto ha così risposto: “Perché ci affidiamo totalmente alla nostra razionalità, quindi al principio oggettivo che un determinato effetto segua necessariamente una determinata causa. Bombardati quotidianamente da ricerche scientifiche che ci dicono che il cibo X fa venire la malattia Y e che il cibo Z invece la malattia K, ci convinciamo che la sconfitta della morte passi attraverso un’oculata alimentazione. Questo è anche incrementato dalla diffusione, sempre più capillare, del cosiddetto junk food, i cui effetti nocivi sono davanti agli occhi di tutti. Poi, però, rimaniamo confusi quando si diffondono studi – come quello della Johns Hopkins University, pubblicato un paio di anni fa dalla prestigiosa rivista Science– che evidenziano quanto incidano il caso e la sfortuna nello sviluppo delle malattie tumorali (ne ho parlato nel blog “Si può dire morte”, che curo insieme a Marina Sozzi […]“. Ha poi ribadito come una sana alimentazione, al pari di ogni altra forma di prevenzione, sia fondamentale per mantenere il proprio benessere psicofisico. Essa andrebbe però seguita per mantenere il più possibile tale stato di benessere, e non per perseguire l’utopico obiettivo di rimandare sine die, se non di sconfiggere, la morte o anche solo la malattia, poiché sono entrambe possibilità sulle quali non possiamo avere il pieno controllo.
Ricordiamo che l’ingresso è libero, fino a esaurimento dei posto disponibili. Per informazioni potete scrivere a info@pensareilcibo.it ci si può prenotare qui.
Chiara Trompetto
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