Le Conferenze e i Forum raccontano i temi e i protagonisti dell’edizione 2016 di Terra Madre Salone del Gusto. Durante i cinque giorni dell’evento personaggi noti del panorama internazionale si alterneranno ai delegati della rete di Terra Madre per approfondire le tematiche che da sempre stanno a cuore a Slow Food. Dal consumo consapevole all’impatto
Le Conferenze e i Forum raccontano i temi e i protagonisti dell’edizione 2016 di Terra Madre Salone del Gusto. Durante i cinque giorni dell’evento personaggi noti del panorama internazionale si alterneranno ai delegati della rete di Terra Madre per approfondire le tematiche che da sempre stanno a cuore a Slow Food. Dal consumo consapevole all’impatto ambientale dell’agricoltura industriale, dalle migrazioni alla salvaguardia della biodiversità, ma anche quelli più attuali e scottanti come il TTIP, gli Ogm e lo spreco alimentare. Come sempre, il cibo sarà raccontato e indagato a 360 gradi, con focus sulle sue implicazioni economiche, sociali, ambientali e politiche.
Cominciamo col presentarvi alcune delle Conferenze, che saranno il centro nevralgico della manifestazione: undici appuntamenti faranno luce gli aspetti del cibo più attuali e dibattuti e toccheranno i grandi temi che animano le piazze mediatiche mondiali. Giuristi, attivisti, chef, agronomi, docenti, artisti e registi dialogheranno nella cornice di uno dei luoghi simbolo di Torino, il Teatro Carignano.
Si parlerà di agromafie e del consumo critico che è il principale strumento a nostra disposizione per contrastare i crimini agroalimentari. Lo farà Gian Carlo Caselli, ex magistrato e presidente dell’Osservatorio per la lotta alla criminalità agroalimentare di Coldiretti, insieme Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, in “Sapori fuori legge – Cibo, agromafie, contraffazioni. L’acquisto consapevole come pratica di legalità quotidiana”, accompagnati dalle incursioni teatrali di Tiziana Di Masi. (Giovedì 22 settembre – ore 11)
Si analizzerà il modo in cui l’arte contemporanea interpreta e rappresenta i cambiamenti politici, sociali ed economici del nostro tempo A parlarne ci sarà Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Torino e del Museo d’Arte contemporanea del Castello di Rivoli, insieme ad Amar Kanwar, uno dei più importanti e attivi artisti indiani, durante Il rapporto con la terra attraverso l’arte contemporanea. (Venerdì 23 settembre, ore 11)
Quando andiamo a fare la spesa dobbiamo porci una domanda fondamentale: quale impatto avranno le nostre scelte e i nostri acquisti sulla catena produttiva? La risposta si cercherà di darla in “Loro sono giganti, ma noi siamo moltitudine”, un dialogo tra Marion Nestle, esperta di nutrizione e politiche alimentari, e Josè Bové, contadino, noto attivista e membro dell’Europarlamento. Perché sono le nostre azioni quotidiane a fare la differenza, e in questo incontro ci saranno tanti suggerimenti su come realizzare tale differenza. (Venerdì 23 settembre – ore 14)
L’agricoltura industriale distrugge il suolo, elimina la biodiversità, consuma le risorse non rinnovabili. Ma esiste una pratica, l’agroecologia, in grado di capovolgere questo sistema, prendendosi cura delle risorse naturali, valorizzando la diversità e ponendosi l’ unico, importante obiettivo di sfamare il mondo con l’agricoltura di piccola scala. Ne parlaneranno Miguel Altieri, docente dell’Università di Berkley ed esponente dell’agroecologia, e Yacouba Sawadogo, agricoltore del Burkina Faso che ha riportato alla vita un pezzo di Sahel grazie all’impiego di tecniche colturali tradizionali, in “L’agroecologia può sfamare il mondo?” (Sabato 24 settembre – ore 11)
Per tutti gli interessati al tema orto, soprattutto per coloro che non hanno ancora deciso se intraprendere l’orticoltura domestica, sarà imperdibile l’appuntamento con Alice Waters, chef, attivista e vice presidente di Slow Food, Ronnie Finley, designer e guerrilla gardener, e Edward Mukiibi, agronomo e vice presidente di Slow Food. “La rivoluzione dell’orto” non è solo il titolo della Conferenza, ma un monito indirizzato a tutti coloro che vogliono dare una svolta alle proprie abitudini, cominciando dal ristabilire un rapporto intimo con la natura. Fare l’orto è, infatti, un modo concreto per voler bene alla terra. Non importa se in campagna o in città, a scuola o sul terrazzo, ciò che importa è creare più orti possibili perché, come sostiene Alice Waters, “mettere un seme nel terreno è una promessa di nutrimento vero e di educazione per le persone“. (Sabato 24 settembre – ore 14)
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: salonedelgusto.com, comune.torino.it, nonsprecare.it, coldiretti.it]
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