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Anticipazioni del Sottodiciotto Film Festival (dal 16 al 23 marzo a Torino)

Anticipazioni del Sottodiciotto Film Festival (dal 16 al 23 marzo a Torino)

Sottodiciotto Film Festival & Campus, organizzato da Aiace Torino e da Città di Torino (Direzione Cultura Educazione e Gioventù e ITER – Istituzione Torinese per un’Educazione Responsabile), giunge alla 19a edizione, che si svolgerà a Torino dal 16 al 23 marzo. Dedicato espressamente ai più giovani, ma rivolto, in una prospettiva di dialogo intergenerazionale, agli spettatori

DICIOTTOSottodiciotto Film Festival & Campus, organizzato da Aiace Torino e da Città di Torino (Direzione Cultura Educazione e Gioventù e ITER – Istituzione Torinese per un’Educazione Responsabile), giunge alla 19a edizione, che si svolgerà a Torino dal 16 al 23 marzo. Dedicato espressamente ai più giovani, ma rivolto, in una prospettiva di dialogo intergenerazionale, agli spettatori di ogni età, il Festival diretto da Steve Della Casa prosegue lungo il percorso intrapreso nelle più recenti edizioni, caratterizzate da progressivi ampliamenti strutturali e di contenuti. L’edizione 2018 si declina – attraverso anteprime, titoli inediti, film d’animazione per piccoli e grandi, programmi speciali, focus di approfondimento, eventi live – sul cinema “giovane”, di oggi come di ieri, e sulle sue connessioni e contaminazioni con altri linguaggi, diventate nel tempo sempre più profonde e vitali. Musica, danza, grafica, fotografia, video si intersecano quindi con le proiezioni in sala in un cartellone estremamente variegato e in una panoramica della cultura giovanile attenta ai cambiamenti e alle ibridazioni che l’era digitale e la diffusione dei new media hanno indotto nelle potenzialità espressive, nelle modalità di produzione e fruizione sia del cinema, sia di altre forme artistiche, da parte delle nuove generazioni. Realizzato con il contributo di Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Lux Film Prize, Parlamento europeo – Ufficio informazione di Milano e con il sostegno del Mibact – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Festival si avvale della collaborazione di un grande numero di partner, quest’anno più che mai ampio in virtù della grande varietà del cartellone, segno della costante ricerca di sinergie con enti e istituzioni locali e nazionali perseguita dalla manifestazione. Molto ampia, come tradizione del Festival, la sezione riservata all’animazione, curata da Eugenia Gaglianone e Andrea Pagliardi, che contempla proiezioni adatte al pubblico più giovane e agli appassionati di ogni età, proponendo anteprime, film inediti, nuovi episodi e avventure dei personaggi più amati da spettatori grandi e piccoli. Tra gli appuntamenti di rilievo, “Conversazioni animate – Bozzetto & Bronzit” rappresenta un’occasione unica per assistere a un confronto dal vivo tra due grandi maestri dell’animazione internazionale, che ben conoscono le rispettive opere. Dopo la visione folgorante di Una vita in scatola, Konstantin Bronzit ha sempre inserito Bruno Bozzetto nel novero dei suoi riconosciuti maestri; il “papà” del signor Rossi, dal canto suo, ha sempre seguito con attenzione il percorso creativo del suo versatile “allievo”, due volte candidato all’Oscar, nel 2016 proprio con un acclamato cortometraggio che celebra il valore dell’amicizia, We Can’t Live Without Cosmos. manettiRiuniti nuovamente dal Festival, i due autori si confronteranno sul loro lavoro a partire da una selezione di tre titoli scelti da ciascuno all’interno della filmografia dell’altro, condividendo con il pubblico segreti e curiosità del “mestiere” e delle loro carriere. L’appuntamento, primo in assoluto nel panorama italiano e internazionale, offrirà lo spunto per esaminare le differenze di tecnica e di scuola, le ragioni di una reciproca stima professionale e le palesi affinità artistiche che intercorrono tra le opere dei due registi: l’essenzialità del tratto, la semplicità e l’immediatezza dello stile unite alla capacità di cogliere nel profondo i paradossi e i sentimenti umani restituendoli con delicata ironia e, quando necessario, con satira pungente. In parallelo, il Festival festeggerà i cinquant’anni di uno dei film più noti diretti da Bruno Bozzetto, Vip, mio fratello superuomo, parodia del mondo dei supereroi, assurto a emblema di una società di massa sempre più appiattita dal consumismo. L’edizione di quest’anno dedica una particolare attenzione al movimento artistico e culturale contemporaneo dell’hip hop, fenomeno globale che ha favorito un melting pot culturale e artistico di dimensioni planetarie, a tutt’oggi in continua evoluzione. Sempre più diffuse e praticate, le quattro discipline che ne costituiscono l’articolazione storica – il writing, il b-boying o breakdance, il djing e il rap, oggi ufficialmente il genere più ascoltato negli USA – sono una testimonianza della sua vitalità e costituiscono il fil rouge dell’iniziativa proposta dal Festival. Curato dal regista Enrico Bisi, il programma speciale si snoda, infatti, attraverso proiezioni, performance dal vivo, dj set, mostre, incontri, con l’obiettivo di esplorare il carattere poliedrico di un movimento capace di espandersi in svariati ambiti e di esercitare un’influenza profonda e persistente nelle arti visive, nella musica, nella danza, nella moda. Prologo delle successive iniziative e occasione unica per accostarsi alla visualità hip hop sarà l’esposizione, a partire dal 14 marzo, delle fotografie realizzate da Martha Cooper, ospite del Festival. Articolata in tre sedi, la mostra, la più ampia mai dedicata in Italia alla storica fotografa del movimento, è concepita come un percorso che segue un’evoluzione temporale e artistica. Viaggio lungo la storia e l’evoluzione dell’hip hop, la rassegna proposta da Sottodiciotto & Campus presenta una dozzina di titoli, tra documentari e lungometraggi di fiction, realizzati dagli anni Ottanta a oggi. I documentari in cartellone raccontano l’hip hop sia ricostruendone la storia generale, sia esplorandone singoli elementi costitutivi. Scratch (2001), di Doug Pray, parte dal South Bronx degli anni Settanta e arriva alla San Francisco del Duemila focalizzandosi sul mondo del djing, sui suoi talenti che hanno cambiato il nostro modo di ascoltare e creare musica, sull’evoluzione delle tecniche: dalle pionieristiche manipolazioni dei primi DJ sul vinile, allo scratch, al beat-juggling fino al turntablism. From Mambo to Hip-Hop: A South Bronx Tale (2006), mediometraggio diretto da Henry Chalfant  esplora l’altra faccia del quartiere newyorchese storicamente più problematico, concentrandosi sulle sue potenti sub-culture in grado di dare vita dal secondo dopoguerra agli anni Settanta a fondamentali rivoluzioni musicali. The Rise of Graffiti Writing – From New York To Europe (2017) manetti2ripercorre in dieci episodi la storia del graffitismo, dalla nascita nella New York degli anni Settanta alla progressiva espansione, dal 1983 in poi, ad Amsterdam, Parigi, Londra e, a seguire, in tutto il Vecchio Continente. Planet B-Boy (2007), di Benson Lee, è un lungometraggio che si immerge nell’arte della breakdance, nella sua evoluzione da pratica di strada a forma artistica riconosciuta.  Style Wars (1983), documentario di Tony Silver prodotto da Henry Chalfant, è un viaggio nella cultura hip hop degli anni Settanta e dei primi Ottanta.  Girato nel 1983 nella New York culla del fenomeno, Wild Style, di Charlie Ahearn, è a tutt’oggi considerato il classico dell’hip hop, reso celebre dai suoi protagonisti, dalle foto di scena scattate da Martha Cooper e dalla colonna sonora destinata a diventare un punto di riferimento per l’underground statunitense. Altrettanto, Beat Street (1984),  è considerato il film che ha permesso a un’intera generazione di giovani europei di scoprire il nuovo movimento d’Oltreoceano. Ai film si affiancano in cartellone performance dal vivo e dj set che costituiscono l’indispensabile colonna sonora del programma speciale. A Marco e Antonio Manetti, ospiti a Torino il 17 e 18 marzo, il Festival renderà omaggio con una selezione di cinque titoli della loro produzione più e meno recente, tra cui non mancano i film direttamente legati al programma speciale “Hip Hop Drops”.  manetti1Il cartellone ripropone quindi Torino Boys (1997), la cui colonna sonora è diventata un cult per gli amanti del genere, e Zora la vampira (2000), ambientato nel microcosmo hip hop di un centro sociale romano, in cui troviamo l’allora poco più che esordiente Micaela Ramazzotti, affiancata da uno straordinario Toni Bertorelli nella parte di un Dracula del nuovo millennio e da un inedito Carlo Verdone. Un’ulteriore selezione di videoclip realizzati per esponenti di punta della scena rap italiana sarà proposta nel corso di una serata speciale (sabato 17 marzo), in cui i Manetti saranno ospiti d’onore del nuovo Universal Hip Hop Museum. In linea con l’ampio programma speciale, si declinano sul tema dell’hip hop anche gli ormai consueti appuntamenti di Wikicampus, le “lezioni” aperte a tutti, curate da Matteo Pollone, organizzate da Sottodiciotto Film Festival & Campus in partnership con il Corso di Laurea in DAMS dell’Università degli Studi di Torino e in collaborazione con Il Circolo dei lettori e la Galleria d’arte Little Nemo. Alla scrittura del rap sarà dedicato, infine, l’incontro, condotto dal regista e curatore della sezione Hip Hop Drops del Festival Enrico Bisi, con quattro maestri che hanno fatto della qualità dei testi un proprio punto di forza: Ensi, Willie Peyote, Rancore e Dutch Nazari. Eterogenea per generi, temi e ambientazioni, curata da Caterina Taricano, la sezione del Festival dedicata alle anteprime e ai titoli inediti in Italia che hanno bambini e ragazzi come protagonisti o come pubblico di riferimento concluderà la 19a edizione di Sottodiciotto & Campus con il nuovo film di Bruno Dumont, Jeanette, L’Enfance de Jeanne D’Arc. Proposto dal Festival in collaborazione con la casa di distribuzione Movies Inspired, il lungometraggio segna un’incursione del versatile regista francese nel territorio finora mai frequentato del film musicale. Presentato alla Quinzaine des réalisateurs dell’ultimo Festival di Cannes, ispirato alle opere dedicate a Giovanna D’Arco dal poeta e drammaturgo Charles Péguy, il film rivisita il mito francese per eccellenza partendo dalle origini e scandendo l’infanzia e l’adolescenza della santa guerriera sull’eclettica colonna sonora (technopop, rock, metal, sinfonica) firmata da Igorrr. Per informazioni: www.sottodiciottofilmfestival.it; info@sottodiciottofilmfestival.it.

Redazione Artinmovimento Magazine

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