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Dalle Alpi alle Piramidi: il 25 settembre il Piemonte abbandona il Po e incontra il Nilo

Dalle Alpi alle Piramidi: il 25 settembre il Piemonte abbandona il Po e incontra il Nilo

“La strada per Tebe passa da Torino”. Queste le parole con cui Jean François Champollion (1790 -1832), archeologo francese, padre dell’Egittologia, il primo a decifrare i geroglifici nel lontano 1822, testimoniava , da figlio della Francia rivoluzionaria, l’amore e l’importanza della ricerca italiana per l’antica civiltà del Nilo sin dal 1818, anno in cui Giovanni

invito-obiettivo-egitto2“La strada per Tebe passa da Torino”. Queste le parole con cui Jean François Champollion (1790 -1832), archeologo francese, padre dell’Egittologia, il primo a decifrare i geroglifici nel lontano 1822, testimoniava , da figlio della Francia rivoluzionaria, l’amore e l’importanza della ricerca italiana per l’antica civiltà del Nilo sin dal 1818, anno in cui Giovanni Battista Belzoni liberò dalla sabbia il tempio di Abu Simbe. Ancora oggi però le parole di Champollion il Giovane sembrano risuonare nello slogan di Seshat Internationall’Egitto a Torino – scelto dagli egittologi Maria Stella Mazzanti e Armando Buzzi che, grazie a speciali accordi con le autorità egiziane, continuano a organizzare nel capoluogo piemontese eventi unici, come il viaggio fotografico dal titolo Obiettivo: Egitto che avrà luogo in data 25 settembre alle ore 17.00, con prima tappa a Torino, al Centro Incontri della Regione Piemonte.
La valle del Nilo, sede di una tra le più antiche civiltà del mondo (risalente al 3100 a.C. ca.), quella egizia, nata dalla dinastia del sovrano Narmer, ha sempre affascinato esploratori occidentali e non, italiani in primis. Era il 30 a.C. infatti quando l’impero romano di Ottaviano Augusto s’impadronì del regno della defunta Cleopatra, dando avvio a quel processo di orientalizzazione che tuttora interessa piramidiil mondo occidentale. Eppure il vero Egitto, quello di cui Il Museo Egizio di Torino ci parla e che anche la mostra ritrae, non è quello dei Persiani o di Alessandro Magno, né quello di Tolomeo, di Cleopatra, dell’impero romano o tantomeno degli Ottomani. È invece l’Antico Egitto, quello dei Faraoni, dei figli di Ra; quello di Luxor, delle piramidi e della Valle dei Re. Insomma, l’Egitto più puro, autentico, paese di meraviglie esotiche e misteri avventurosi. Una civiltà eterna che vive, oggi al pari di cinque millenni fa, come in un locus amoenus, labirinto di sogni e oasi di fertilità.
Prima tappa di questo salto nell’esotico sarà il Centro Incontri di Corso Stati Uniti, 23. L’archeologo Zahi Hawass, soggetto ispiratore dell’Indiana Jones di Spielberg, introdurrà la mostra Obiettivo: Egitto raccontando, in una lectio dialogum, alcune delle sue ultime ricerche compiute durante la sua prolungata assenza da Torino, durata tre anni. Di lì ci si sposterà in Piazza Castello, angolo via Palazzo di Città, dove alle 18:30 sarà inaugurata la mostra fotografica a cura della sopracitata Maria Stella Mazzanti e Paolo Turati. Sono loro i fautori di un’iniziativa che ha ricevuto il plauso dell’Ambasciatore Amr Helmy, del Direttore Ente Turismo Egiziano in Italia Mohamed Abd El Gabbar, nonchè del Ministro del Turismo Hisham Zaazou, più che soddisfatti, fieri, fors’anche emozionati dalla passione, dell’ardore con cui viaggiatori italiani, amanti dell’Egitto o turisti occasionali, egittologi ma soprattutto egittofili hanno saputo cogliere e immortalare su una lastra egitto2fotografica la magia senza tempo del loro paese, quel paese dove tutto ebbe inizio.
Infine al termine della serata, alla quale si potrà accedere liberamente fino a disponibilità posti, la Seshat International, organizzatrice dell’evento in collaborazione con Tactica e Italia Arte, premierà le tre migliori foto, cui l’Ente del Turismo Egiziano consentirà di tornare in Egitto.
Insomma, un appuntamento da non perdere per gli spiriti sognatori di Torino, provincia e dell’Italia tutta. Un itinerarium mentis, un viaggio poetico fatto di brevissimi istanti e scatti che, per quanto istantanei, perpetuano il ricordo dell’Egitto, questo sancta sanctorum del mondo, dall’eterna maestosità di sfingi, templi e obelischi alla delicata bellezza del deserto, del mare e della sua barriera corallina.
Più che un paese, un grande monumento alla vita che appartiene a tutti noi, che ci è sempre appartenuto.
Giuseppe Parasporo

 

[Fonti delle immagini: www.paoloturatitactica.wordpress.com; www.zingarate.com, www.4winds.it e www.mototravel.it]

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