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“Il Capitale umano” miglior film ai David di Donatello 2014

“Il capitale umano” di Paolo Virzì è il miglior film italiano ai David di Donatello 2014. Batte così in volata il favorito e già premio Oscar “La grande bellezza” che si aggiudica comunque il maggior numero di statuette, ben nove, durante la cerimonia andata in onda ieri sera su RaiCinema. Il “noir” di Virzì, che

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“Il capitale umano” di Paolo Virzì è il miglior film italiano ai David di Donatello 2014. Batte così in volata il favorito e già premio Oscar “La grande bellezza” che si aggiudica comunque il maggior numero di statuette, ben nove, durante la cerimonia andata in onda ieri sera su RaiCinema.

Il “noir” di Virzì, che racconta luci ed ombre di un nord Italia avvolto dalla nebbia, conquista il David come miglior film, miglior sceneggiatura, miglior attrice protagonista e non protagonista (rispettivamente Valeria Bruni Tedeschi e Valeria Golino), miglior attore non protagonista (Fabrizio Gifuni), miglior montaggio e miglior fonico.

L’opera di Sorrentino, ritratto di una Roma decadente, frivola ed edonista, si locandinaaggiudica la statuetta come miglior regista, miglior attore protagonista (Tony Servillo), fotografia, produttore, scenografia, trucco, costumi, acconciatura e gli effetti digitali.

A bocca sciutta “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia e “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek. Per il miglior musicista hanno vinto Pivio e Aldo De Scalzi per “Song’ e Napule”, il film dei fratelli Manetti che si è aggiudicato anche il riconoscimento per la miglior canzone, “A’ verità”.

Il premio per il miglior regista esordiente è andato a Pierfrancesco Diliberto, meglio conosciuto come Pif, per “La mafia uccide solo d’estate”, vincitore anche del premio assegnato dai ragazzi delle scuole superiori di tutta PIF-DAVID-DI-DONATELLO-2014-Italia. Battuto da Pif il comico Checco Zalone che, certo della vittoria, aveva preventivamente rifiutato il premio. Piccole polemiche che mantengono vivo il premio, come ad esempio l’ingiusta esclusione dalle nomination di film meritevoli come “Ti ricordi di me?” o “Zoran il mio nipote scemo” o la mancata vittoria come attrice non protagonista di una splendida Paola Minaccioni in “Allacciate le cinture”.

Del resto, che premio sarebbe senza qualche polemica?
Mirko Ghiani

[Immagini tratte da: rbcasting.com, mymovies.com, daviddidonatello.it]

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