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Riflessioni e desideri di un cavallo a molla

Non c’è parco giochi che si rispetti, a novembre, dove non aleggino nell’aria strani e paradossali pensieri. Sono i pensieri dei giochi che, spronati dalla meteorologia, tra scorrere di giorni e fuggire di nuvole, parlano e si raccontano. Altalene, castelli, scivoli. E cavalli a molla a forma di draghi. «Ah, quanto mi piacciono le foglie. Le foglie cadute. Le foglie leggere. Le osservo fin dal loro nascere. Sul ramo. Piccole. Fragili. Crescono e si fanno forti. Verdeggiano. E l’ombra che m’avvolge s’infiamma del loro respiro. Finché arriva l’autunno. Si piegano. Si flettono. Galleggiano. Gialleggiano. E si lasciano cadere. Leggere come…

Non c’è parco giochi che si rispetti, a novembre, dove non aleggino nell’aria strani e paradossali pensieri.
Sono i pensieri dei giochi che, spronati dalla meteorologia, tra scorrere di giorni e fuggire di nuvole, parlano e si raccontano. Altalene, castelli, scivoli. E cavalli a molla a forma di draghi.

161109-paroledistagione2«Ah, quanto mi piacciono le foglie. Le foglie cadute. Le foglie leggere.
Le osservo fin dal loro nascere. Sul ramo. Piccole. Fragili. Crescono e si fanno forti. Verdeggiano. E l’ombra che m’avvolge s’infiamma del loro respiro.
Finché arriva l’autunno. Si piegano. Si flettono. Galleggiano. Gialleggiano. E si lasciano cadere. Leggere come ballerine sulla tela invisibile di un ragno che dev’essere burlone. Per forza.
Attendo l’autunno, ogni anno, solo per questo. Per vederle cadere. Gialle. Rosse. Brune. Croccanti. E saporite!
Oh, come vorrei assaggiare una foglia! Tenerla stretta tra i denti. Lasciarla sciogliere in bocca come un raggio di sole. Minestra di tramonto.
161109-paroledistagione3Le foglie mi piacciono proprio. Ne sono sicuro! E il vento è gentile. Me le accompagna vicino. Me ne fa assaporare il profumo!
Se non fosse per questa molla che mi trattiene!
Una foglia tra i denti. Una sola foglia tra i denti. Una sola foglia tra i denti e potrei dirmi felice. Oggi. Se pure sia autunno. Se pure mi manchino le grida dei bimbi.
E poi arrivano i piccioni. Che sciocchi che sono, i piccioni. Con tutta quella meraviglia di foglie cadute, prati di rosso e giallo e verde speranza, i piccioni si perdono a cercare molliche.
Non li capirò mai, i piccioni. Eppure ne ho visti! Se non fosse per questa molla che mi trattiene… fossi un piccione banchetterei con le foglie».

@GianniMicheli

 

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