Non è proprio aria da rugby quella che aleggia sulla nostra nazionale. Tante delusioni e il miraggio del cucchiaio d’argento che si fa sempre più nitido dopo la sconfitta (di nuovo) di oggi contro la Scozia. L’Italia perde 20-36 anche contro i meno forti, manca una cosa fondamentale: il gioco. A parte la fragilità mentale
Non è proprio aria da rugby quella che aleggia sulla nostra nazionale. Tante delusioni e il miraggio del cucchiaio d’argento che si fa sempre più nitido dopo la sconfitta (di nuovo) di oggi contro la Scozia. L’Italia perde 20-36 anche contro i meno forti, manca una cosa fondamentale: il gioco.
A parte la fragilità mentale di cui questo gruppo continua a dare prova, non bastano gli sprazzi di passione, volontà, rigurgito d’orgoglio, ci vuole il gioco del rugby, quello che gli Scozzesi sono venuti a giocare all’Olimpico.
Tanti errori, ingenuità imbarazzanti, come l’anticipo assurdo di Gori che ha aperto varchi immensi per la prima meta di Barcley, azione che ha messo in totale crisi la difesa che non ha fermato Hardey pochi minuti dopo.
La gara è un pasticciaccio brutto cui l’ingresso di Castrogiovanni nella ripresa ha ridato forza e fiducia agli Azzurri, che con la meta di Fuser, aiutato da un Parisse scatenato, hanno ridato calore all’Olimpico. Ma non basta.
Si rimane attoniti per uno spettacolo che non diverte e un pone lo spettatore in una posizione di condiscendenza di fronte a siffatta disfatta, anche se i fischi a fine gara, quelli no, non posso essere giustificati.
Elena Miglietti
[Fonte Immagini: rbs6nations.com]
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