Da ieri, giovedì 10 gennaio 2019, alle ore 20, fino al 20 gennaio, il Teatro Regio di Torino mette in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini del duo Pizzi-Oren. Dopo più di vent’anni Daniel Oren torna a dirigere al Regio. Il direttore d’orchestra israeliano è uno dei più rinomati e illustri interpreti del repertorio lirico
Da ieri, giovedì 10 gennaio 2019, alle ore 20, fino al 20 gennaio, il Teatro Regio di Torino mette in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini del duo Pizzi-Oren.
Dopo più di vent’anni Daniel Oren torna a dirigere al Regio. Il direttore d’orchestra israeliano è uno dei più rinomati e illustri interpreti del repertorio lirico italiano. Acclamato e applaudito da pubblico e critica, ha diretto in tutti i più importanti teatri del mondo offrendo sempre esecuzioni di grande prestigio. La sua lunga carriera di musicista ebbe inizio a soli tredici anni, al fianco di Leonard Bernstein, prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra collaborando con nomi quali Herbert von Karajan e Franco Ferrara. Da allora ha diretto tutti i più grandi artisti della scena internazionale, tra i quali Mirella Freni e Luciano Pavarotti, al Regio, nel 1996, nella Bohème del centenario.
Questo elegantissimo allestimento proveniente dall’Associazione Arena Sferisterio Macerata, per la prima volta al Regio di Torino, propone una Butterfly collocata in un Giappone non oleografico e non folkloristico, visto come una memoria poetica di un Paese evocato con malinconia. Per Pizzi, che torna al Regio dopo dodici anni dalla sua ultima produzione nel nostro teatro, la fine di Butterfly ha il valore di una grande sfida alla morale borghese, ed è l’affermazione di una personalità forte che difende fino in fondo le proprie convinzioni. Creatore di spettacoli leggendari, Pizzi ha segnato profondamente la storia del teatro del Novecento, tracciando un segno indelebile nel mondo dell’opera con i suoi spettacoli di grande bellezza estetica e profondo senso teatrale. Particolarmente legato al Teatro Regio, Pierluigi Pizzi iniziò più di quarant’anni fa la sua carriera di regista, nel nostro teatro, con una leggendaria produzione del Don Giovanni con Ruggero Raimondi.
Protagonista di questo allestimento è il soprano Karah Son, che interpreta Madama Butterfly. Artista coreana, si è perfezionata con Mirella Freni vincendo numerosi concorsi in Italia e all’estero. Specialista dei ruoli pucciniani, ha affrontato con successo La bohème, Turandot e, appunto, Butterfly che porta, per la prima volta, al Regio.
Pinkerton è interpretato dal tenore Vincenzo Costanzo. Giovanissimo artista napoletano, classe 1991, ha vinto l’Oscar della Lirica (premio Tenore New Generation) nel 2014, collaborando subito con registi e direttori di fama internazionale: da Myung-Whun Chung a James Conlon, da Emma Dante a Liliana Cavani.
Sharpless è interpretato dal baritono Simone Del Savio. Vincitore di numerosi concorsi, tra i quali il “Toti dal Monte” e il “Riccardo Zandonai”, è richiesto in tutti i più importanti palcoscenici internazionali: dal Festival di Salisburgo all’Opera di Parigi, dal Covent Garden alla Deutsche Oper di Berlino. Nelle nove recite dell’opera, dal 10 al 20 gennaio, si alternano, ai ruoli principali, l’11, 15, 17 e 19 gennaio: il soprano Rebeka Lokar (Madama Butterfly), il tenore Massimiliano Pisapia (Pinkerton) e il baritono Fabio Maria Capitanucci (Sharpless). Completano il cast: Sofia Koberidze (Suzuki), Luca Casalin (Goro), Paolo Maria Orecchia (Yamadori), In-Sung Sim (Lo zio bonzo), in alternanza Marco Tognozzi/Franco Izzo (Il commissario imperiale), Roberta Garelli/Ivana Cravero per Kate Pinkerton, Franco Rizzo/Marco Tognozzi per Lo zio Yakusidé, Giuseppe Capoferri/Riccardo Mattiotto per L’ufficiale del registro e ancora Claudia De Pian (La madre di Cio-cio san), Rita La Vecchia (La zia), Ashley Milanese (La cugina) e Francesco Scansalone/Sofia La Cara (il figlio di Butterfly).
Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti scene, è istruito da Andrea Secchi. Prima ballerina ospite Letizia Giuliani, ballerino e coreografie: Francesco Marzola, le luci dello spettacolo sono firmate da Fabrizio Gobbi.
Madama Butterfly è la storia di un amore illuso e ingenuo, pagato a caro prezzo dalla protagonista. La vicenda è ancor più tragica poiché denuncia un colonialismo spregiudicato e violento, con tragiche conseguenze, perpetrato da invasori senza scrupoli, in questo caso il tenente della marina degli Stati Uniti, Pinkerton, che, sbarcato in Giappone, compra casa e sposa per soli cento yen, circa un euro d’oggi. Nel giugno del 1900 Puccini, a Londra, vide il dramma Madame Butterfly di David Belasco. Pur non conoscendo l’inglese, Puccini rimane affascinato dalla vicenda della giovane giapponese che si suicida per amore. Appena tornato in Italia chiese a Giulio Ricordi l’autorizzazione per trarre un’opera da quel lavoro con la collaborazione di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa per il libretto. L’opera andò in scena il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala, fu uno dei più clamorosi insuccessi della storia dell’opera che poi rinacque, in una seconda versione, al Teatro Grande di Brescia il 28 maggio 1904. Da allora la triste storia d’amore di Butterfly, sostenuta dalla fida servente Suzuki, osteggiata da tutta la famiglia, e rallegrata solo dal sorriso di figlio avuto con Pinkerton, è rimasta nel repertorio di ogni teatro del mondo.
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Redazione di ArtInMovimento Magazine
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