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A Torino il primo bambino in Italia che all’anagrafe ha due madri

A Torino il primo bambino in Italia che all’anagrafe ha due madri

È un bambino nato in Spagna da inseminazione eterologa, figlio di due madri, prima sposate e poi divorziate a Barcellona, con affidamento congiunto del bimbo. Il Tribunale di Torino aveva respinto la loro richiesta di trascrizione all’anagrafe, ritenendola “contraria all’ordine pubblico”. Ma la sezione famiglia della Corte d’Appello di Torino, per la prima volta in

fecondartifiÈ un bambino nato in Spagna da inseminazione eterologa, figlio di due madri, prima sposate e poi divorziate a Barcellona, con affidamento congiunto del bimbo.
Il Tribunale di Torino aveva respinto la loro richiesta di trascrizione all’anagrafe, ritenendola “contraria all’ordine pubblico”. Ma la sezione famiglia della Corte d’Appello di Torino, per la prima volta in Italia, ha ribaltato l’iniziale no del Tribunale, e ha accolto invece la richiesta delle due donne, ordinando all’ufficiale di stato civile del Comune di Torino di trascrivere la nascita del bambino come figlio di entrambe le mamme. palazzo-di-giustizia-torino-corte-appello-599x275

Questo perchè, secondo le motivazioni della sentenza, rifacendosi alla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York del 1989 e al regolamento comunitario 2201 del 2003 , «il concetto di ordine pubblico deve essere declinato in funzione dell’interesse superiore del minore».

Nel caso torinese, la Corte d’Appello ha valutato che «la mancata trascrizione dell’atto di nascita limita e comprime il diritto all’identità personale del minore e il suo status».
1306_dsc04121E Ilda Curti, assessore alle Pari opportunità, aggiunge: La sentenza conferma come sia urgente un intervento legislativo che consenta a tutti i cittadini – qualsiasi sia il loro orientamento sessuale, la loro razza, la loro religione, la loro identità di genere – di godere degli stessi diritti e adempiere agli stessi doveri. Questo bambino ha diritto di avere riconosciute le due figure genitoriali di riferimento, in questo caso due madri, che lo tutelino e abbiano nei suoi confronti gli stessi diritti e gli stessi doveri di un qualsiasi altro genitore. Ma è evidente – conclude – che urge un impianto legislativo che prenda atto dei cambiamenti sociali e civili e riconosca finalmente pari opportunità e medesimi diritti/doveri a tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna.

C’è molta strada da fare ancora, ma vale la pena registrare una buona notizia, che confermaBIMBO NATO DA COPPIA DI DONNE, PER GIUDICI E' DI ENTRAMBE come la famiglia sia una costruzione sociale e culturale in costante evoluzione, che cambia con la società. Non riconoscere questa situazione avrebbe voluto dire trasformare un bambino in “orfano” di un genitore, una madre che diventa un estraneo una volta superato il confine di uno Stato, solo dal punto di vista giuridico ma non da quello della realtà della vita di coppia e di famiglia.
E tutto questo perché non si vuole riconoscere la genitorialità omosessuale. Mentre è l’amore che crea una famiglia, e non il sesso o l’orientamento sessuale dei genitori.
Pier Luigi Gallucci

[Fonti: comune.torino.it, ansa.it, ilsecoloXIX.it, nuovasocietà.it, online-news.it]

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