Giovedì 5 maggio, al Torino Gay & Lesbian Film Festival, l’attenzione è stata rivolta su uno dei più grandi artisti con “Let’s Dance – Omaggio a David Bowie“. Il percorso antologico attraverso i quarant’anni di carriera del cantante londinese è stato commentato da Andrea Fumagalli, in arte Andy, grande conoscitore di David Bowie mentre i
Giovedì 5 maggio, al Torino Gay & Lesbian Film Festival, l’attenzione è stata rivolta su uno dei più grandi artisti con “Let’s Dance – Omaggio a David Bowie“.
Il percorso antologico attraverso i quarant’anni di carriera del cantante londinese è stato commentato da Andrea Fumagalli, in arte Andy, grande conoscitore di David Bowie mentre i suoi videoclip sono stati selezionati dallo staff del Seeyousound Festival, la kermesse torinese sui cui schermi s’incontrano cinema e musica.
La carrellata iconica, dopo una breve introduzione di Andy che ha ricordato il ruolo fondamentale che ebbe Lindsay Kemp, ballerino e coreografo inglese, agli albori della carriera di Bowie, parte con i video di “Life on Mars” e “Oh, you pretty things”.
È seguito un focus sul primo periodo americano dell’allora Ziggy Stardust, quando il cantante si avvicinò al funky, ma anche alla depressione e all’eccessiva magrezza; il video di supporto è “Young Americans” Live al Dick Cavett Show: un’esibizione ruvida, tanto energica quanto sofferta, ed è un capolavoro.
La passione per la sperimentazione, musicale e non solo, è solo all’inizio e Bowie lascia gli Stati Uniti per Berlino: è l’epoca dell’Hansa Tonstudios, gli anni a cavallo tra i ’70 e gli ’80, ed Andy ricorda quanto fu fondamentale la collaborazione, nata proprio in questo periodo, con Brian Eno. I video di “Be my wife”, “D.J.”, “Heroes” e “Ashes to ashes” scorrono veloci, l’emozione in sala è palpabile.
L’epoca berlinese non trova riscontro nel pubblico e le vendite degli album non sono esaltanti, fino all’incontro con Nile Rodgers con il quale scrive la bomba radiofonica per eccellenza, “Let’s dance”. Seguono i video di “Cat people”, “Loving the alien” e “Fame”. Gli anni ’90 sono omaggiati con “Jump they say” e il geniale video girato con Mark Romanek, e “Buddha of suburbia”.
Scorrono altri video, in ordine cronologico, da “The heart” fino a “Little wonder” della geniale regista Flora Sigismondi. Il saluto finale, ovviamente, è lasciato a “Starman”. Un grande omaggio da parte del TGLFF al Duca Bianco.
Mirko Ghiani
[immagini da seeyousound.org]
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