Fino al 28 settembre Palazzo Mazzetti di Asti ospiterà la mostra Asti nel Seicento. Artisti e committenti in una città di frontiera, frutto di una ricerca svolta dai docenti e dagli allievi della Laurea Magistrale in Storia dell’Arte dell’Università di Torino. È un percorso complesso quello dell’arte del primo Barocco astigiano, segnato da una situazione geopolitica
Fino al 28 settembre Palazzo Mazzetti di Asti ospiterà la mostra Asti nel Seicento. Artisti e committenti in una città di frontiera, frutto di una ricerca svolta dai docenti e dagli allievi della Laurea Magistrale in Storia dell’Arte dell’Università di Torino.
È un percorso complesso quello dell’arte del primo Barocco astigiano, segnato da una situazione geopolitica travagliata e mutevole: Asti fu al centro di combattimenti le cui sorti portarono la città a passare a turno dagli Spagnoli ai Savoia, con un intermezzo francese e tutte queste vicissitudini politiche, sono ben presenti nelle realizzazioni artistiche del periodo. Ecco quindi che la mostra, partendo dalla gigantografia dell’incisione del Theatrum Sabaudiae del 1682, restituisce alla memoria un tessuto urbano costellato di chiese e conventi, oltre che da palazzi signorili, torri, un aspetto della città oggi quasi irriconoscibile.
La volontà di radunare la documentazione storico-documentaria, per offrire alla cittadinanza l’identità artistica del territorio è chiara, la mostra, infatti, si snoda nella narrazione dei molteplici indirizzi figurativi della città e del territorio con 16 grandi dipinti, di cui 12 restaurati dalla Fondazione CR Asti, alcuni dei quali ritornano per la prima volta all’antico splendore. Le opere, tutte a soggetto religioso, sottolineano la ricchezza delle chiese e dei monasteri di Asti prima della soppressione degli ordini religiosi eventi traumatici, come ricordano gli organizzatori della mostra, che, a partire dall’età napoleonica, fino all’Unità d’Italia, modificarono l’assetto storico del patrimonio artistico di molte zone del nostro paese.
Palazzo Mazzetti, in occasione della mostra propone anche laboratori didattici per le scuole, visite guidate e ospita una inedita selezione di prodotti fitoterapici dell’Antica Farmacia dei Padri Carmelitani del Convento di Sant’Anna in Genova dal 1584, primo insediamento dell’ordine religioso in Italia.
Elena Miglietti
http://www.palazzomazzetti.it/?p=3871
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