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Donne Fotoreporter in luoghi di guerra, dal 7 ottobre al 13 novembre una mostra a Palazzo Madama

In prima linea, Donne fotoreporter in luoghi di guerra Questo il titolo della mostra, a cura di Andreja Restek, Stefanella Campana e Maria Paola Ruffino, che sarà ospitata a Torino a Palazzo Madama, dal 7 ottobre al 13 novembre 2016. Sono quattordici donne, in prima linea nei luoghi del mondo in cui ci sono conflitti, guerre e altri drammi umani, “armate” solamente della loro macchina fotografica. In mostra vi saranno in tutto 70 scatti che aiutano a capire, a fermarsi a pensare, a riflettere, a interrogarsi. Le donne protagoniste di questa mostra lavorano per le più importanti testate internazionali e…

14569722_10210922056915728_1258026414_nIn prima linea, Donne fotoreporter in luoghi di guerra
Questo il titolo della mostra, a cura di Andreja Restek, Stefanella Campana e Maria Paola Ruffino, che sarà ospitata a Torino a Palazzo Madama, dal 7 ottobre al 13 novembre 2016.
Sono quattordici donne, in prima linea nei luoghi del mondo in cui ci sono conflitti, guerre e altri drammi umani, “armate” solamente della loro macchina fotografica.
In mostra vi saranno in tutto 70 scatti che aiutano a capire, a fermarsi a pensare, a riflettere, a interrogarsi.
Le donne protagoniste di questa mostra lavorano per le più importanti testate internazionali e provengono da Italia, Egitto, Usa, Croazia, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Spagna. Sono Linda Dorigo, Virginie Nguyen Hoang, Jodi Hilton, Andreja Restek, Annabell Van den Berghe, Laurence Geai, Capucine Granier-Deferre, Diana Zeyneb Alhindawi, Matilde Gattoni, Shelly Kittleson, Maysun, Alison Baskerville, Monique Jaques, Camille Lepage. Queste donne coraggiose lavorano sui campi di battaglia per documentare e denunciare una “terza guerra mondiale” che, nostro malgrado, è in corso in Africa e in Medio Oriente.
Ciascuna di loro presenta a Torino 5 foto emblematiche del proprio lavoro, dalle quali emerge la capacità di catturare non soltanto una situazione o un’azione, ma anche l’emozione che l’accompagna, denunciando allo stesso tempo il fatto che la violenza dei conflitti ricade il più delle volte su chi è più debole e indifeso.
Le 70 fotografie in mostra sono bellissime dal punto di vista estetico, nonostante la durezza di ciò che ritraggono. Foto a colori e in bianco e nero, per la maggior parte scattate con macchine digitali, ma c’è anche chi utilizza ancora la pellicola, senza quasi mai trattare o rielaborare l’immagine, utilizzando il computer solo per inviare il materiale alle testate, aggiungendo una sintetica didascalia per le informazioni essenziali.
Nata da un’idea di Andreja Restek, la rassegna – curata con la giornalista Stefanella Campana e con Maria Paola Ruffino, conservatore di Palazzo Madama – è ambientata nella Corte medievale, con un allestimento progettato dall’architetto Diego Giachello. La mostra è promossa congiuntamente dall’Associazione Gi.U.Li.A – Giornaliste Unite Libere Autonome e da ADCF Onlus, l’Ambulanza dal Cuore Forte.
Con questa mostra Palazzo Madama prosegue così la sua programmazione al femminile, iniziata col progetto GoPink nel 2011, anche ispirandosil fatto che il Palazzo stesso fu costruito e a lungo abitato da due Madame Reali, Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours, entrambe reggenti al trono dopo la prematura scomparsa dei rispettivi mariti.

14528469_10210922043395390_823153098_nScrive Andreja Restek, fotoreporter e ideatrice della mostra: “L’attività del fotoreporter è ancora oggi, nell’immaginario di tutti, svolta prevalentemente da uomini. Di fatto non è così. Ci sono, infatti, numerose donne
che affrontano lo stesso lavoro con grande forza e coraggio. Professioniste che seguono azioni di guerra ed emergenze in tutto il mondo e che raccontano attraverso i loro scatti le realtà difficili dei diversi continenti.
Dagli scatti delle 14 reporter coinvolte appare evidente la differenza di approccio, legata alle diverse sensibilità individuali e culturali.
Alcune di noi mostrano la drammaticità della guerra con la propria tenerezza, cogliendo attimi di vita quotidiana. Altre sono più “dure” e fanno vedere i lati più feroci dei conflitti, ma tutte desideriamo raccontare, in modo professionale e senza ipocrisia, la verità e i momenti difficili delle vite spezzate“.
La mostra è sostenuta dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e dall’Associazione Stampa Subalpina.
Con il patrocinio di: Assessorato alla Cultura della Città di Torino, Ordine Giornalisti del Piemonte, FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche

Chiara Trompetto
[Foto di Andreja Restek, confine tra Ungheria e Serbia]

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