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Fantasmagorico “Il turco in Italia” di Alden al Regio di Torino

Fantasmagorico “Il turco in Italia” di Alden al Regio di Torino

Da ieri in scena al Teatro Regio di Torino l’opera buffa di Rossini, Il turco in Italia per la regia di Christopher Alden e la direzione musicale di Daniele Rustioni. Un allestimento colorato, vivace, innovativo, creativo e curato, con tinte sicuramente più oniriche che realistiche. Questa versione de Il turco in Italia è ambientata in una

Il turco in Italia Atto II 1249Da ieri in scena al Teatro Regio di Torino l’opera buffa di Rossini, Il turco in Italia per la regia di Christopher Alden e la direzione musicale di Daniele Rustioni.
Un allestimento colorato, vivace, innovativo, creativo e curato, con tinte sicuramente più oniriche che realistiche.

Questa versione de Il turco in Italia è ambientata in una metropolitana, che all’occorrenza diviene salotto, spiaggia, camerino con gli abiti di scena, locanda, caratterizzata da luci a neon che danno l’idea di Il turco in Italia [Machaidze, Bordogna] Atto I 0547una certa modernità e di un luogo di passaggio, proprio come quello del momento di preparazione di uno spettacolo prima del debutto. Addirittura le tendine simulano il sipario e più volte i cambi costume avvengono sul palco, in una fusione spaziale di scena e retroscena. I coristi del Regio travestiti da soubrette sono veramente imperdibili…

Al centro del tutto la figura del Poeta che si converte, per Alden, in un regista d’opera, sotto la direzione del quale gli altri personaggi fanno le prove. Pare infatti un simpatico burattinaio che tiene le fila di quanto accade, foIl turco in Italia [Del Savio, Lepore, Machaidze] Atto I 0719rzando gli eventi per la realizzazione di una piéce non scontata e accattivante.
Spesso è seduto alla scrivania con la sua macchina da scrivere a creare. Alcune è semplicemente testimone attivo di quanto si sta consumando. Altre ancora crea le condizioni affinché la storia possa continuare e chiudersi con un happy ending che ripristina lo status quo turbato dall’arrivo di Salim.

Abbiamo apprezzato l’utilizzo sapiente delle luci, e in particolare come si sia scelto di ricorrere a quelle di sala per marcare la differenza tra il momento creativo del Poeta, con la ricerca dell’ispirazione e con l’esasperato bisogno di riuscire nIl turco in Italia [Lepore, Machaidze] Atto I 0355ella sua impresa, in particolare nell’ouverture, e la storia reale che si andava a dipanare davanti agli occhi degli attenti spettatori.

Impeccabile la vigorosa e ispirata direzione del giovane Daniele Rustioni che si è allineato in toto alla ricerca di Alden in un rapporto fruttuoso e sinergico. Ha saputo rendere la bellezza delle armonie rossiniane con maestria, seguito dalla sempre all’altezza Orchestra del Teatro Regio.

Il turco in Italia [Lepore] Atto I 0274Sorprendente il cast, fra cui spiccano Carlo Lepore (Selim), Nino Machaidze (Fiorilla), Paolo Bordogna (Don Geronio), Antonino Siragusa (Don Narciso) e Simone Del Savio (Prosdocimo, il poeta), grandi esperti del belcanto.

Carlo Lepore ha reso magnificamente il suo ruolo distinguendosi per qualità di voce, bel timbro, grande personalità scenica e ottima tecnica, e confermandosi fra i migliori bassi buffi italiani. Calza perfettamente il ruolo del seduttore di cui riesce a rendere le tante sfaccettature e incarna, con naturalezza, la diversità culturale e geografica che altera la vita di Napoli, mostrando possibilità altre rispetto al rigido protocollo borghese. Ben riusciti i duetti con Fiorilla, fra cui Serva!” – “Servo” , e con Don Geronio, come D’un bell’uso di Turchia, e tra le arie spicca la cavatinetta Bella Italia alfin ti miro.

Il turco in Italia [Machaidze] Atto II 1347Il soprano lirico-leggero georgiano Nino Machaidze ha reso perfettamente il complesso personaggio di Florilla, una proto-femminista che si muove all’interno di una società patriarcale. Seducente, avvenente, sensuale, con abiti a tinte forti respinge i limiti del proprio genere, connotandosi con forza e determinazione di stampo maschile. Una donna “tutta d’un pezzo”, con le sue grandi contraddizioni, oppositiva alle convenzioni di un matrimonio piccolo-borghese, a cui però alla fine si abbandona in nome del conforto e della sicurezza. Una vocalità robusta, energica, pastosa, capace di riempire la scena. Agile negli acuti e brillante nei virtuosismi. È stata perfetta nell’esecuzione di tutte le arie, sostenuta da un pubblico generoso di apprezzamenti e applausi, e tra tutte ricordiamo la celeberrima cavatina Non si da follia maggiore e Squallida veste e bruna.

Il turco in Italia [Del Savio, Bordogna] Atto II 1075Paolo Bordogna ha reso il pauroso e debole personaggio di Don Geronio con grande verve scenica e iroinia. Riesce a sintetizzare attorialmente i limiti della società del tempo e l’illusorietà dell’egemonia maschile, ben rappresentata fin da subito quando viene lasciato in slip e cannotta bianchi dalle zingare. Indiscutibili le sue capacità liriche – il timbro è pulito e chiaro, la voce è ampia, solida e timbratissima, ha un bel colore e una certa facilità nel muoversi sul registro acuto – e superbe quelle comunicative. In sintesi una forza della natura. Lo abbiamo apprezzato in tutti i suoi interventi e tra questi la cavatina Vado in traccia d’una zingara dove emergono chiaramente tutte le sue notevoli doti.

Il turco in Italia [Lepore, Machaidze, Siragusa, Bordogna] Atto I 0507Antonino Siragusa ha interpretato con maestria il complesso ruolo di Don Narciso, malinconico e cinico cavalier servente di donna Florilla, uomo geloso e sentimentale. Il suo timbro fresco e limpido, la sua agilità vocale e i suoi acuti facili e squillanti, gli hanno consentito di muoversi magnificamente sulle impervie vette, anche sul piano del virtuosismo e della coloratura, della partitura del compositore di Pesaro, confermandosi come uno dei migliori tenori rossiniani, e raggiungendo pienamente i presenti. Fra le arie che ci hanno colpito maggiormente citiamo Un vago sembiante  e Tu secondo il mio designo.

Abbiamo veramente apprezzato il poeta Prosdocimo di Simone Del Savio, baritono dotato di timbro solido e chiaro, che ha caratterizzato la sua interpretazione con fine gusto teatrale. Sembrava che quella parte fIl turco in Italia [Iviglia] Atto II 1152osse stata disegnata da Alden proprio per lui. Quasi sempre in scena, in modo opportuno, definito e chiaro. Il vero fil rouge del brillante allestimento.

Anche Samantha Korbey (Zaida) e Enrico Iviglia (Albazar) all’altezza del ruolo, e in particolare il secondo ha proposto il suo personaggio con una magnifica verve teatrale in chiave macchiettistica, espressa in particolare in Ah, sarebbe troppo dolce.

In sintesi veramente un gran bello spettacolo, piacevole agli occhi e alle orecchie. Un’altra prova di eccellenza per il Teatro Regio di Torino. Temiamo venga criticato da chi si ostina a opporsi alle innovazioni e pretende che l’opera si trinceri aderendo ai classici. Noi lo sosteniamo e invitiamo i lettori a vederlo… A tal ragione segnaliamo che le prossime repliche saranno sabato 14 Marzo 2015 alle 20.00, domenica 15 e martedì 17 Marzo alle 15.00,  mercoledì 18, giovedì 19, venerdì 20 e sabato 21 Marzo alle ore 20; domenica 22 Marzo alle 15.
Annunziato Gentiluomo

 

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