Si avvia alla conclusione il Festival Dante 2021, con gli ultimi appuntamenti del weekend. Sabato 17 settembre, sempre ai Chiostri Francescani cuore pulsante del Festival, si comincia alle ore 11, con uno dei più grandi conoscitori della cultura classica, Luciano Canfora. L’incontro su Dante e il “mondo sanza gente” (Inferno XXVI, il canto di Ulisse) riguarda le
Si avvia alla conclusione il Festival Dante 2021, con gli ultimi appuntamenti del weekend.
Sabato 17 settembre, sempre ai Chiostri Francescani cuore pulsante del Festival, si comincia alle ore 11, con uno dei più grandi conoscitori della cultura classica, Luciano Canfora. L’incontro su Dante e il “mondo sanza gente” (Inferno XXVI, il canto di Ulisse) riguarda le possibili fonti, forse anche indirettamente note a Dante, dalle quali il poeta trasse la nozione, reputata all’epoca eretica, di terre o continenti nell’Oceano oltre le colonne. Nell’indagine, ci accompagneranno Seneca, Aristotele, Clemente Romano e Fozio, sarà occasione per ripercorrere il tragitto seguito da Ulisse.
Dopo aver indagato sui confini del mondo dantesco, si cercherà di capire chi sia oggi Dante oltre i confini italiani, come sia conosciuto che significato abbia la sua opera all’estero, quale il suo ruolo nella formazione degli intellettuali europei.
Nel pomeriggio, alle 17, l’appuntamento “Dante per me”, sarà l’indagine serrata del giornalista Alberto Puoti, a cui rispondoneranno tre intellettuali impegnati nella diffusione e comprensione della cultura italiana: Brigitte Cédolin, direttrice di Villa Finaly a Firenze, centro di studio e di contatto tra la Sorbona e l’Italia; Klaus Kempf, responsabile di innumerevoli progetti della Biblioteca di Monaco legati alle forme più avanzate della comunicazione digitale; Denis Reidy, a lungo responsabile della sezione italiana della British Library di Londra. I tre appassionati mostreranno l’immagine “capovolta” di Dante, della nostra cultura, all’interno delle altre, nelle quali Dante grandeggia più di quanto pensiamo.
Alle 21 sul palcoscenico del Teatro Alighieri “L’amor che move il sole e l’altre stelle”, recital-concerto di Pino Micol, protagonista di molti classici del teatro (ricordiamo Amleto e Cyrano). Micol si soffermerà su alcuni dei più noti canti danteschi, il I e il V dell’Inferno e il XXXIII del Paradiso, accompagnato da Manuele Morgese, con Fabrizio De Melis (violino) e Angelo Santisi (violoncello). Lo spettacolo è nato a Parigi per l’Istituto italiano di cultura ed è prodotto dal Teatro nazionale della Toscana in collaborazione con Teatrozeta dell’Aquila e con la Società Dante Alighieri.
Il Premio DANTE-RAVENNA di quest’anno sarà attribuito a Francesco Sabatini, docente emerito di Storia della lingua italiana e oggi presidente onorario dell’Accademia della Crusca dopo esserne stato presidente effettivo dal 2000 al 2008. Sabatini è noto anche al grande pubblico per i suoi apprezzatissimi interventi di Pronto Soccorso Linguistico alla radio e in Uno mattina della domenica. L’incontro sarà l’occasione non solo per celebrare il valente studioso, ma anche per confrontarsi sullo stato della lingua italiana e sulle sue prospettive nell’ambito della globalizzazione e della “tempesta delle lingue” (secondo una definizione dello stesso Sabatini). Converserà con lui un giovane storico della lingua, differenze sia per generazione che per formazione, Lorenzo Tomasin, docente all’Università di Losanna. Vi saranno certamente amici e ospiti a sorpresa per festeggiare il premiato.
Infine domenica 18 settembre, alle 11 presso la Casa Matha è la volta di “Iconografia dantesca: un altro modo per raccontare la Commedia”, a cura di Mino Gabriele, innovatore in una disciplina ricca di prospettive ed editore sapiente di un testo straordinario per scrittura e illustrazioni come l’Hypnerotomachia Poliphili. Lo studioso, attraverso immagini poco note e non frequentate di artisti dal XIV al XX secolo, spiegherà le funzioni che le illustrazioni di corredo hanno avuto nei confronti del testo anche di un capolavoro autosufficiente come la Commedia, . Il viaggio attraverso secoli di immagini sarà anche un percorso nei complessi meccanismi della lettura, della memoria, dell’interpretazione del meraviglioso testo dantesco.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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