Nel corso della sua lunga e fortunata carriera li ha interpretati decine e decine di volte. Il Conte d’Almaviva e Don Ottavio, protagonisti rispettivamente de Il barbiere di Siviglia di Rossini e del Don Giovanni di Mozart, sono ormai due alter ego per il tenore milanese Filippo Pina Castiglioni, che quest’anno, al Teatro Antico di
Nel corso della sua lunga e fortunata carriera li ha interpretati decine e decine di volte. Il Conte d’Almaviva e Don Ottavio, protagonisti rispettivamente de Il barbiere di Siviglia di Rossini e del Don Giovanni di Mozart, sono ormai due alter ego per il tenore milanese Filippo Pina Castiglioni, che quest’anno, al Teatro Antico di Taormina, li sta impersonando entrambi nei due nuovi allestimenti firmati dal grande regista e scenografo Enrico Castiglione.
Il ricco cartellone del Festival Euro Mediterraneo, realizzato in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina Arte di cui lo stesso Castiglione è direttore artistico, ha infatti offerto, e continuerà a farlo fino al 14 agosto, una fitta serie di appuntamenti a cui gli amanti della musica lirica non possono rinunciare: oltre ai citati Don Giovanni (che ha proposto ieri, 12 agosto, l’ultima recita) e Il barbiere di Siviglia (14 agosto), c’è ancora una recita di Carmen (13 agosto).
Tre titoli ambientati nella città andalusa scelti da Enrico Castiglione a comporre una sfavillante Trilogia sivigliana, vestita dall’estro e dall’eleganza della costumista Sonia Cammarata che ha realizzato abiti di scena originali per ciascun titolo.
Filippo Pina Castiglioni è stato allievo di Renato Ercolani e Alfredo Kraus. Nel 1987 inizia la carriera cimentandosi in ruoli belcantistici, da allora ha calcato i palcoscenici nazionali e internazionali riscuotendo larghi consensi. L’Alfredo de La traviata di Verdi, il Nemorino de L’elisir d’amore di Donizetti, il Tamino de Il flauto magico di Mozart, l’Arlecchino dei Pagliacci di Leoncavallo, sono soltanto alcuni dei moltissimi ruoli presenti nel suo repertorio.
Ha da poco debuttato al Teatro Antico di Taormina nei ruoli del Conte d’Almaviva e Don Ottavio in due allestimenti davvero innovativi firmati da Enrico Castiglione.
Come avete lavorato quasi in contemporanea sul doppio fronte?
Non mi era mai capitato prima, il maestro Castiglione ha davvero superato se stesso con queste due messe in scena. Sia l’idea della scacchiera in Don Giovanni che quella delle cornici nel Barbiere, sono assolutamente nuove e affascinanti, è evidente che dietro a queste soluzioni così ardite e coraggiose vi è una grande riflessione artistica da parte del regista e scenografo, ma anche, come sempre accade con Castiglione, un grande rispetto della tradizione. Bisogna riconoscergli il grande dono di riuscire ad elaborare delle scenografie essenziali ma dense di significati, che si sposano con una concezione moderna dello spazio scenico che mai tradisce la natura più profonda di quanto viene rappresentato.
Sta interpretando questi due ruoli a giorni alterni. Cosa può dirci della psicologia di questi due nobiluomini?
Sono molto diversi tra loro, direi quasi diametralmente opposti. Da una parte abbiamo il Conte d’Almaviva, un giovane innamorato pieno di vita e pronto all’azione, mentre dall’altro lato c’è Don Ottavio, persona sicuramente più matura e riflessiva, meno propensa a compiere gesti impulsivi. Il conte è un grande di Spagna, è un nobile un po’ scapestrato che sfrutta la sua giovinezza e la sua ricchezza per ottenere tutto ciò che desidera, e non dimenticate che è anche molto scaltro. Don Ottavio, invece, ha una certa età e di certo non possiede lo stesso ardimento del Conte. Lui è molto paziente, un ragazzo avrebbe probabilmente deciso di uccidere Don Giovanni per vendicare la morte del padre della sua amata, mentre Don Ottavio è un tipo riflessivo, prima osserva per bene la situazione, e soltanto in un secondo momento passa all’azione.
Anche dal punto di vista musicale Don Ottavio e il Conte d’Almaviva presentano molte diversità. Quali sono le maggiori difficoltà legate alla loro interpretazione?
Quello del Conte è un ruolo abbastanza poliedrico, direi quasi che cambia voce con la stessa semplicità con cui passa da un travestimento all’altro. Il consiglio di Figaro di presentarsi a Rosina sotto mentite spoglie, in modo da farla innamorare di lui e non dei suoi possedimenti, ha quindi un risvolto non soltanto scenico ma anche musicale. E poi il Conte non ha un attimo di pausa, è quasi sempre in scena e canta delle parti davvero impegnative, in perfetto stile rossiniano. Per Don Ottavio, di contro, Mozart ha scritto delle arie tanto belle quanto insidiose, è davvero molto difficile riuscire a mantenere le dinamiche musicali previste dal compositore anche perché al di sotto della voce del cantante vi è un tessuto strumentale ricco di cambiamenti armonici, e chi canta deve riuscire a non farsi trascinare da questi suoni e rimanere ancorato alla propria scrittura musicale.
Nelle due opere Filippo Pina Castiglioni è in buona compagnia. A comporre i cast troviamo nomi di primissimo piano. Ne Il barbiere di Siviglia nel ruolo del titolo troviamo il baritono tedesco Daniel Ochoa, in quello di Rosina il mezzosoprano Irene Molinari. I bassi Marcello Lippi e Giovanni Di Mare sono rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio. Berta e Fiorello sono interpretati da Emanuela Grassi e Daniele Bartolini. Il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli dirige l’Orchestra del Festival Euro Mediterraneo.
Il basso baritono Panajotis Iconomou è Don Giovanni nell’omonima opera creata dal genio di Mozart. Nel ruolo del Commendatore il basso José Antonio Garcia, in quello di Donna Anna Elena Borin (12 agosto). A indossare i panni di Donna Elvira è Tian Hui (12 agosto). Leporello è il basso Noé Colin, Masetto il basso Daniele Piscopo, Zerlina il mezzosoprano Marina Ziatkova. Coreografie di Sara Lanza. L’Orchestra del Festival Euro Mediterraneo è diretta da Stefano Romani. In entrambi i titoli si esibisce il Coro Lirico Siciliano istruito da Francesco Costa.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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