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Il concorso cinematografico di LiberAzioni raccontato dai giurati

Il concorso cinematografico di LiberAzioni raccontato dai giurati

Ultime settimane per partecipare alla seconda edizione del concorso nazionale di cinema “Le ali della Creatività” promosso da LiberAzioni, un complesso di iniziative artistiche e culturali nato a Torino per mettere in dialogo l’ambiente del carcere con il mondo esterno attraverso gli strumenti dell’arte. Fino al 21 luglio 2019, infatti, sarà possibile presentare in concorso

LiberAzioni 2019 - Spot artwork CINEMAUltime settimane per partecipare alla seconda edizione del concorso nazionale di cinema “Le ali della Creatività” promosso da LiberAzioni, un complesso di iniziative artistiche e culturali nato a Torino per mettere in dialogo l’ambiente del carcere con il mondo esterno attraverso gli strumenti dell’arte.

Fino al 21 luglio 2019, infatti, sarà possibile presentare in concorso cortometraggi di massimo trenta minuti sui temi della reclusione, del confine, della pena, della libertà e della relazione dentro/fuori.
«Si tratta di temi così assoluti e importanti che potrebbero essere declinati anche attraverso delle metafore » spiega il documentarista Francesco Cordio, che farà parte della giuria del concorso. «L’appello a chi volesse partecipare è di non frenare la fantasia e la libertà creativa, senza pensare di dover girare il film necessariamente nella cella di un carcere».

francesco_cordio

A parte i vincoli di tema e di durata, la libertà è totale: nessuna quota di iscrizione, nessuna preclusione di genere, nessun limite d’età. «E non poteva essere altrimenti – riflette Oreste Crisostomi, regista e formatore anche lui membro della Giuria – Il messaggio alla base del progetto LiberAzioni è che l’arte, al contrario della politica di oggi, abbatte i muri e segna aperture. Vorremmo dare voce a tante persone che hanno idee e necessità di raccontare, e per questo abbiamo voluto ridurre al minimo i limiti per la partecipazione».

Oreste Crisostomi

Anche da un punto di vista dei mezzi realizzativi, più o meno professionali, la giuria promette larghe vedute: «su questo tipo di lavori prediligeremo il tema e il messaggio rispetto al genere e alla qualità tecnica e del supporto con cui si è filmato. Il film vincitore potrebbe essere anche ripreso con un telefonino, non ci scandalizzerebbe».

Proprio la giuria, o meglio le giurie (tre, una per ognuno dei tre premi da mille euro che verranno assegnati) sono uno dei tratti caratteristici di questo importante concorso nazionale. Saranno infatti composte da professionisti del settore e da detenuti. «Più che una giuria divisa in due categorie che si interfacciano, sarà un gruppo di lavoro. Sicuramente i detenuti potranno portare un vissuto e quindi un punto di vista di grande valore per la selezione» spiega la giurata Mercedes Fernandez Alonso, direttore di Torino FilmLab.

 Mercedes Fernandez Alonso

La Gran Giuria, presieduta da Daniele Gaglianone, assegnerà il primo premio da 1.000 euro.
Il premio giovani, dello stesso importo, sarà assegnato da una giuria coordinata da Lacumbia Film e composta da giovani critici, filmmaker e detenuti.
Infine un gruppo di esperti di diritti umani coordinato da SocietàINformazione Onlus. SaperePlurale e Antigone Piemonte attribuirà il Premio Diritti Globali, che trae il nome dall’annuale Rapporto sui diritti globali che fa il punto sullo stato dei diritti sociali, diritti civili, lavoro, ambiente, immigrazione, terzo settore, solidarietà sociale, carcere, dipendenze.

La proiezione e la premiazione dei vincitori avverrà il 20 ottobre 2019 a Torino, nell’ambito di LiberAzioni. Festival delle arti dentro e fuori, due giorni di eventi artistici e culturali nel quartiere del carcere di Torino con figure di primo piano dello spettacolo, del cinema e della musica.

Un’occasione importante per cineasti professionisti ed emergenti, come sottolinea Milad Tangshir, vincitore con il film Displaced del premio Diritti Globali nella scorsa edizione del concorso:
«La vittoria mi ha fatto capire di essere riuscito a comunicare le emozioni che volevo esprimere in maniera efficace. Ma soprattutto grazie al concorso ho conosciuto Valentina Noya, il direttore del festival, che un anno dopo ha prodotto il mio film in realtà virtuale VR Free, girato nel carcere di Torino».

Milad
VR Free, infatti, è stato co-prodotto dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema, capofila del progetto LiberAzioni, ed è stato recentemente acquisito dalla RAI come contenuto per la nuova app di RaiCinema dedicata alla realtà virtuale.
Ma il concorso Le Ali della Creatività non è utile solo ai vincitori, come spiega Mercedes Fernandez Alonso: «Attività di questo tipo sono fondamentali per offrire nuove e diverse opportunità a tutti quelli che sono interessati a lavorare nell’industria cinematografica. Anche solo il lavoro di preparare l’iscrizione è un’opportunità di esercizio, per cui lo considero prezioso per tutti quelli che si iscrivono».
Per partecipare non resta che consultare il regolamento completo disponibile online e inviare il materiale alla mail liberazioni.torino@gmail.com entro e non oltre il 21 luglio 2019.

Redazione ArtInMovimento Magazine

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