Pensando al neorealismo, periodo così artisticamente fortunato per il cinema e la letteratura italiana e volendo scovare un’immagine simbolo come icona del movimento culturale, ai più verrebbe in mente “Roma città aperta” e quei struggenti fotogrammi nei quali Anna Magnani – che interpreta Pina – corre dietro al camion che le sta portando via il
Pensando al neorealismo, periodo così artisticamente fortunato per il cinema e la letteratura italiana e volendo scovare un’immagine simbolo come icona del movimento culturale, ai più verrebbe in mente “Roma città aperta” e quei struggenti fotogrammi nei quali Anna Magnani – che interpreta Pina – corre dietro al camion che le sta portando via il marito.
Torino, fino al 29 novembre 2015, celebra quel periodo con una serie di eventi racchiusi in “Lo splendore del vero nell’italia del dopoguerra” e in particolare il Museo Nazionale del Cinema, attraverso sequenze di film, documenti, manifesti, testi e sceneggiature originali, interviste, dichiarazioni e colonne musicali, ne vuole ripercorrere le tappe più significative: dall’influenza di alcune esperienze anticipatrici degli Anni Trenta e dei primi Anni Quaranta come “Toni” di Jean Renoir e “Uomini sul fondo” e “Alfa Tau!” di Francesco De Robertis alle figure centrali del Neorealismo come Rossellini, De Sica, Visconti, Lattuada, De Santis, Lizzani fino ai principali collaboratori come Cesare Zavattini, sceneggiatore e scrittore da molti considerato l’anima del neorealismo, per giungere sino all’eredità neorealista della quale ancora oggi il nostro cinema gode. A supporto della mostra anche una rassegna cinematografica al Cinema Massimo che riproporrà i film più importanti del periodo abbinati ad opere successive, provenienti da ogni parte del mondo, dichiaratamente ispirate agli autori italiani neorealisti e alla loro estetica.
Mirko Ghiani
[Immagini da neorealismo.it]
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