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Il primo Libro Bianco sulla depressione presentato ieri alla Camera dei Deputati

Il primo Libro Bianco sulla depressione presentato ieri alla Camera dei Deputati

La depressione è temuta da un italiano su tre, è la malattia che spaventa di più dopo il cancro Il 58% la considera una vera malattia, ma 1 su 4 la sottovaluta, ritenendola una condizione mentale che non si può capire fino in fondo e con cui si può solo convivere. Oltre 2 anni prima della

downloadLa depressione è temuta da un italiano su tre, è la malattia che spaventa di più dopo il cancro
Il 58% la considera una vera malattia, ma 1 su 4 la sottovaluta, ritenendola una condizione mentale che non si può capire fino in fondo e con cui si può solo convivere. Oltre 2 anni prima della diagnosi, un terzo non è curato adeguatamente.
A svelarlo è l’ultima indagine condotta da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna.
Presentato ieri alla Camera dei Deputati, il primo “Libro Bianco sulla depressione” rappresenta una fotografia completa della malattia, primo passo per giungere alla definizione di un Piano nazionale di lotta alla depressione.
La depressione entro il 2030 costituirà, secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, la malattia cronica più depressionediffusa”, afferma Francesca Merzagora, Presidente Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna. “Sono quasi 4.500.000 le persone depresse in Italia e le donne, rispetto agli uomini, ne sono coinvolte in una proporzione di 2:1 sia come pazienti sia come caregiver. A ciò si aggiunge il profondo cambiamento del ruolo multitasking femminile (aumento della quantità di lavoro, maggiori carichi di responsabilità associati a ruoli professionali apicali, conciliazione, acquisizione di abitudini di vita scorrette) che accentua ancor più lo stress fisico e psico-emotivo, considerato dalla maggioranza delle donne – il 57% secondo la nostra indagine – una delle principali cause della depressione”.
depressione_donna_1I risultati dell’indagine condotta da Onda su un campione di 1.004 soggetti (503 donne e 501 uomini) sono stati presentati oggi alla Camera dei Deputati insieme al primo “Libro Bianco sulla depressione”, che fotografa tutti gli aspetti della malattia: sociali, epidemiologi, clinico-diagnostici, terapeutici assistenziali ed economici. Entrambe queste iniziative, evidenziano come la depressione maggiore sia un disturbo psichiatrico molto temuto, diffuso e in crescita nella popolazione, rappresentando uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, con un costo totale pari a 800 miliardi di dollari e con circa il 56% dei pazienti che non ricevono un trattamento adeguato, in Italia una persona con la malattia su tre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo gli intervistati nell’indagine, la depressione si colloca al secondo posto (27%) dopo i tumori per impatto percepito sulla vita di chi ne soffre e il 58% la considera una vera malattia, da diagnosticare precocemente e curare; 1 persona su 4 la ritiene invece una condizione mentale che non si può capire fino in fondo e con cui si può solo convivere. Sono molte le cause riconosciute dagli intervistati, la depressione non viene infatti considerata conseguenza diretta di un fattore univoco, ma viene percepita come il risultato di un insieme di fattori diversi. Traumi (69%) e stress (60%) sono riconosciuti come le cause principali da chi ha già ricevuto la diagnosi, mentre chi non ne ha avuto esperienza ritieneDepressione (1) che la depressione sia originata principalmente da una personalità emotivamente fragile (67%). Per 1 intervistato su 3 anche i disturbi di natura cognitiva, come la difficoltà a prendere decisioni e a mantenere la concentrazione, provocano un forte impatto sulla qualità della vita.
L’obiettivo di Onda nella lotta contro la depressione“, continua Francesca Merzagora, “è di aumentare la conoscenza e la consapevolezza di questa malattia, nonché ridurre lo stigma nella popolazione, avvicinando i pazienti a una diagnosi precoce e a cure tempestive e contribuendo a migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi ospedalieri e territoriali dedicati. Il Libro Bianco presentato oggi testimonia e rinnova l’impegno di Onda nella lotta contro la depressione per sensibilizzare le Istituzioni per giungere, ci auguriamo, grazie anche al supporto della Società Italiana di Psichiatria, alla definizione di un Piano nazionale che garantisca a tutti i pazienti l’accesso a una diagnosi precoce, ad appropriati percorsi terapeutico-assistenziali e a un’efficace rete di servizi territoriali. L’avvio di un’indagine conoscitiva della Commissione Igiene e Sanità del Senato, come condiviso con la Sua Presidente, consentirebbe di avere un quadro preciso e aggiornato da cui partire”.
La depressione costituisce la principale sfida per la salute globale del XXI secolo, anche in Italia è in aumento la sua incidenza e prevalenza” afferma Claudio Mencacci, Presidente della Società Italiana di Psichiatria. “[…] In Italia 4,5 milioni sono le persone colpite da depressione e le donne lo sono in particolare nei periodi di loro maggiore vulnerabilità: adolescenza, perinatale, climaterio ed età avanzata. […] Auspico l’avvio di un Piano nazionale di lotta alla depressione per dare risposte concrete a quella che l’OMS definisce la seconda causa di disabilità nel mondo” conclude Mencacci.
Sebbene la depressione rappresenti un problema di salute di grande rilevanza sotto il profilo clinico, sociale ed economico, le evidenze mostrano come si tratti di una patologia fortemente sotto diagnosticata e sotto trattata” afferma Americo Cicchetti, Direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari ALTEMS dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “I risultati della nostra review sistematica sul costo sociale della depressione evidenziano un costo diretto per paziente compreso tra € 1.451 e € 11.482 all’anno a seconda della severità e del contesto di riferimento. Il costo indiretto, invece, varia tra € 1.963 e € 27.364. Tra i costi diretti, lo sbilanciamento tra il peso delle ospedalizzazioni per complicanze rispetto alle prestazioni di diagnosi e ai trattamenti farmacologici, suggerisce che modelli di presa in carico globale del paziente e percorsi ad hoc, potrebbero sensibilmente migliorare la gestione della patologia”.

Redazione ArtInMovimento Magazine

[Fonti delle immagini: ondaosservatorio.it, intelligonews.it, pianetadonna.it, ipsico.it]

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