Mercoledì 23 e giovedì 24 settembre, alle ore 20, al Teatro Regio di Torino va in scena in prima europea, per MITO SettembreMusica, Il ragazzo del risciò (Luotuo Xiangze), opera commissionata dal National Centre for the Performing Arts di Pechino al compositore Guo Wenjing ed eseguita in prima mondiale a Pechino il 25 giugno 2014
Mercoledì 23 e giovedì 24 settembre, alle ore 20, al Teatro Regio di Torino va in scena in prima europea, per MITO SettembreMusica, Il ragazzo del risciò (Luotuo Xiangze), opera commissionata dal National Centre for the Performing Arts di Pechino al compositore Guo Wenjing ed eseguita in prima mondiale a Pechino il 25 giugno 2014 nell’ambito del 2014 NCPA World Opera Forum. In quell’occasione il Sovrintendente del Teatro Regio, Walter Vergnano, firmò con il Presidente del NCPA Chen Ping il primo protocollo di intesa tra il Regio e NCPA, stringendo così, primi in Europa, uno storico accordo di scambi e coproduzioni tra il più importante teatro cinese e il Teatro Regio. Il ragazzo del risciò è il primo frutto di questo accordo. L’opera in due atti, su libretto di Xu Ying, è tratta dall’omonimo romanzo di Lao She (1899-1966), uno dei massimi rappresentanti della letteratura cinese moderna. Il protagonista è Xiangzi, un ragazzo di campagna giunto a Pechino all’inizio del ‘900 in cerca di fortuna. Il suo obiettivo è avere un risciò tutto suo; tuttavia – nonostante la sua buona volontà e il duro lavoro – la guerra, i rovesci della fortuna e una società dura governata dal denaro, capovolgeranno i suoi progetti. Pechino, la città «sporca, bella, decadente, vivace, caotica» fa da sfondo non casuale alla storia, vibrando di una vita che pare partecipare alle sofferenze degli umili: «L’unico amico che Xiangzi aveva, era questa antica città». Punto centrale della drammaturgia dell’opera è il rapporto tra Xiangzi e il suo veicolo, con il quale il protagonista intrattiene un legame quasi viscerale: i due si muovono dentro un gigantesco affresco, cupo e senza speranza. Il risciò è simbolo di anelata libertà ed è, nel contempo, giogo crudele: il servo vuole affrancarsi dal proprio padrone ma è, in qualche modo, vinto dall’oggetto del suo sogno. Questo perché, in una società dai rapporti così iniqui, ai più miseri e deboli non è neanche consentito sognare. Autore della partitura è il compositore Guo Wenjing. Nato a Sichuan nel 1956, Wenjing si è formato presso il Conservatorio di Pechino decidendo, a differenza di altri suoi illustri colleghi quali Tan Dun, Chen Yi o Zhou Long, di vivere e lavorare in Cina. Tra i suoi lavori spicca Chou Kong Shan (Montagna mesta e desolata), un concerto per flauto cinese di bambù e orchestra, eseguito per la prima volta dall’Orchestra Sinfonica di Göteborg in Svezia con la direzione di Neeme Järvi; Sound from Tibet (2001) per ensemble di strumenti cinesi e occidentali e il Concerto per ehru, il tradizionale violino cinese a due corde, commissione congiunta dell’Orchestra Sinfonica di Singapore e della Radio Bavarese, eseguito anche nell’importante festival di musica contemporanea “Musica Viva” di Monaco. Proprio il gusto per la contaminazione caratterizza il percorso artistico di Wenjing, teso a rinnovare il linguaggio musicale partendo dalla tradizione. Una traiettoria che ha ricevuto ampio apprezzamento dal pubblico e dalla critica, che così si è espressa a favore dell’opera del compositore: «una bellezza musicale e una potenza drammatica senza eguali» (Le Monde); «una musica pungente e vivida» (The Guardian); «un senso delle potenzialità in ambito operistico estremamente originale» (The Independent). Nel Ragazzo del risciò, opera cantata in cinese con sopratitoli in italiano, il compositore mescola abilmente il belcanto con la vocalità cinese, tecniche di composizione occidentale e sonorità tipiche della musica tradizionale, dando vita a una originalissima voce nel panorama dell’opera. Martedì 22 settembre alle ore 18 Guo Wenjing presenta la sua opera al pubblico con Enzo Restagno presso la Sala del Caminetto del Teatro Regio, l’ingresso è gratuito. Nella recita del 23 settembre, il cast impegnato nell’esecuzione vanterà la presenza di Han Peng, tenore (nel ruolo di Xiang Zi); Sun Xiuwei, soprano (Hu Niu); Song Yuanming, soprano (Xiao Fuzi); Tian Haojiang, basso (Liu Siye); Sun Li, baritono (Er Qiangzi) e Liang Yufeng, tenore (Sun Paizhang). Per la replica del 24 settembre il cast sarà composto rispettivamente da: Jin Zhengjian, Zhou Xiaolin, Li Xintong, Guan Zhijing, Wang Hexiang e Liang Yufeng. L’Orchestra e il Coro China National Centre for the Performing Arts saranno diretti da Zhang Guoyong. Regia e scene di Yi Liming, costumi di A’kuan e luci di Wang Qi.
Un grande affresco della Cina ai primi del ‘900
Redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonte delle immagini: nytimes.com, turismocinese.it, ArtInMovimento Magazine]
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