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“Just Eat It, A Food Waste Story”: un documentario sulla banalità dello spreco

“Just Eat It, A Food Waste Story”: un documentario sulla banalità dello spreco

Grant Baldwin e Jenny Rustemeyer hanno a cuore l’ambiente. Tristemente impressionati dalla folle quantità di cibo che la società spreca, realizzano Just Eat It, A Food Waste Story. Uno sguardo divertente e divertito su un argomento serio. Un documentario low budget per dimostrare come sia possibile alimentarsi di quel cibo che la società, ogni giorno,

Grant Baldwin e 11x17 Just Eat It posterJenny Rustemeyer hanno a cuore l’ambiente. Tristemente impressionati dalla folle quantità di cibo che la società spreca, realizzano Just Eat It, A Food Waste Story. Uno sguardo divertente e divertito su un argomento serio. Un documentario low budget per dimostrare come sia possibile alimentarsi di quel cibo che la società, ogni giorno, rifiuta.

La coppia canadese si mette in gioco. Terminata l’avventura The Clean Bin Project – il film precedente, incentrato su una vita waste-free-, per ben sei mesi questi highlander si alimentano esclusivamente di “cibo salvato” dalla discarica: alimenti scaduti o prossimi alla scadenza, prodotti danneggiati o di dimensioni non conformi alla vendita. E il loro esperimento cinematografico diventa pretesto narrativo per un’analisi metacinematografica, sociologica e culturale soprattutto.
Tra le scoperte, significativo il fattore danno da non consumo. Esso, infatti, va a incidere sull’intero ciclo di produzione, mandando in fumo energie e risorse dell’intera filiera agro-alimentare. Si stima che il 4% del consumo energetico totale degli Stati Uniti venga impiegato nella produzione di cibo che va buttato, mentre il consumo idrico generato potrebbe soddisfare le esigenze domestiche di 500 milioni di persone.Just Eat It_photo6
Gli sprechi maggiori avvengono all’interno delle mura domestiche. Nella cultura della sovrabbondanza figlia della società iperconsumistica, le responsabilità degli individui ricadono sul momento dell’acquisto. È qui che si dà importanza all’apparenza, nella convinzione ossessiva e ingiustificata che bello sia anche buono. Molto lo spreco, poi, che deriva dall’incapacità di leggere le etichette e interpretare le date di scadenza. A peggiorare la situazione, basti pensare che ciò che non diventa compost, che finisce in discarica o incenerito, provoca inquinamento atmosferico da gas serra, divenendo la principale causa di cambiamenti climatici che da anni mettono a serio rischio il pianeta.

Presentato all’ultima edizione del Festival di CinemAmbiente di Torino, il film si sta aggiudicando diversi premi tra cui, sempre all’interno della rete Green Film Network, il Best Canadian Feature di Planet in Focus, a Toronto. La sfida: riuscire a consumare tutti questi alimenti, indurre a ripensare le proprie abitudini.
Tra sguardo documentario e tecnologia video, informazione e intrattenimento, un moderno esperimento di cinéma véritè sui peccati alimentari. Un saggio tutto canadese sulla banalità dello spreco.

Giuseppe Parasporo
[Fonte delle immagini: foodwastemovie.com]

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