Alle 15.30 l’ultima replica del celebre melodramma giocoso di Donizetti al Teatro Carlo Felice di Genova. Nella bomboniera ligure L’Elisir d’amore si è espresso proprio come un diesel. Fiacco e lento il primo atto, vivace e colorato il secondo. La direzione di Alvis Casellati è stata responsabile di questo modo di procedere che inizialmente ci ha lasciato
Alle 15.30 l’ultima replica del celebre melodramma giocoso di Donizetti al Teatro Carlo Felice di Genova. Nella bomboniera ligure L’Elisir d’amore si è espresso proprio come un diesel. Fiacco e lento il primo atto, vivace e colorato il secondo. La direzione di Alvis Casellati è stata responsabile di questo modo di procedere che inizialmente ci ha lasciato come color che sono sospesi, nonostante le immediatamente riconosciute potenzialità dell’allestimento. La regia di Filippo Crivelli è stata invece attenta, classica nel complesso.
Degne di interesse le interpretazioni dei due personaggi maschili dell’opera: il basso-baritono Alfonso Antoniozzi, scenicamente impressionante nei panni di Dulcamara, e il giovanissimo tenore Pietro Adaíni nel ruolo dell’impacciato e languido Nemorino. Entrambi sono risultati convincenti e si sono distinti per le loro vocalità interessanti sia per colore sia per timbro. Al tenore è stato chiesto addirittura il bis dell’aria Una furtiva lagrima che con grande eleganza e generosità ha concesso al suo pubblico.
Da segnalare anche Sara Cappellini Maggiore, la villanella Giannetta, che ha dato dimostrazione di grande vocalità e consapevolezza scenica.
Nel complesso, un buon inizio operistico per il Teatro Carlo Felice, che ha dimostrato in questo caso come investire nei giovani possa rappresentare una strategia vincente.
Annunziato Gentiluomo
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *