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Luisiana e Nadia, due medium che incontreremo al prossimo convegno Andare Oltre

Luisiana e Nadia, due medium che incontreremo al prossimo convegno Andare Oltre

Luisiana Furlanetto e Nadia Renda sono state tra gli ospiti del convegno L’Invisibile Ponte dell’Amore, per l’ottava edizione dello scorso anno, del quale Artinmovimento ha parlato ampiamente., avendo anche il proprio Direttore Annunziato Gentiluomo nel ruolo di moderatore. Luisiana Furlanetto è originaria di Trieste. Laureata in Lettere ad indirizzo linguistico, ha trascorso lunghi periodi nel

Luisiana Furlanetto e Nadia Renda sono state tra gli ospiti del convegno L’Invisibile Ponte dell’Amore, per l’ottava edizione dello scorso anno, del quale Artinmovimento ha parlato ampiamente., avendo anche il proprio Direttore Annunziato Gentiluomo nel ruolo di moderatore.
luisiana FurlanettoLuisiana Furlanetto è originaria di Trieste. Laureata in Lettere ad indirizzo linguistico, ha trascorso lunghi periodi nel Regno Unito per motivi di studio. Questo le ha permesso di frequentare la scuola di studi psichici e spirituali “Arthur Findlay College” avendo per maestri i più importanti medium spiritualisti inglesi.
Nadia Renda è di Gorizia e collabora con Luisiana Furlanetto avendo anche lei acquisito la propria formazione presso l’Arthur Findlay College. Da due anni si dedicano alla medianità fisica e alla trasfigurazione dove il corpo e la figura dei Nadia Rendamedium subiscono modificazioni temporanee, che lo fanno assomigliare al defunto incarnato in lui. In occasione del convegno di Borgaro nel pomeriggio con il tema “medianità fisica: la trasfigurazione” e poi in serata con “Esperimenti di trance e trasfigurazione”.
Sempre lo scorso anno, abbiamo avuto occasione di intervistarle riguardo alla loro attività di medium e ora vi proponiamo la nostra intervista, per proseguire il percorso di presentazione dei relatori che avremo l’onore di incontrare l’1 e il 2 ottobre prossimo, per la prima edizione del convegno “AndareOltre – tutti uniti nella Luce”, organizzato dall’A.c.s.d. Artinmovimento.
Le abbiamo intervistate entrambe subito dopo un loro esperimento di medianità fisica.

Abbiamo chiesto inizialmente a Luisiana come è cominciata la sua esperienza da medium e che cosa la spinga a continuare.
“Fin da piccola io avevo delle percezioni. Avendo poi trascorso molto tempo in Inghilterra per studio, ho scoperto l’esistenza della Arthur Findlay e ho voluto capire. È passato del tempo, mi sono laureata e sono tornata in Italia. 15 anni fa ho cominciato a frequentare l’Arthur Findlay assiduamente; poco dopo anche Nadia ha cominciato a venire con me, perché ho capito che anche lei poteva avere delle buone capacità. Abbiamo iniziato con la medianità mentale, e da tre anni abbiamo provato a fare anche quella fisica, perché mi affascinava, ho sempre sentito che qualcosa potevo fare anche in quel campo. In realtà qui non si finisce mai di imparare: io so poco, e più vado avanti più mi accorgo che non so… e più scopro cose che non so più cresce il mio interesse. Vado in Inghilterra alla scuola due volte l’anno, e ogni volta che ci vado è come un tornare a casa, in un posto dove sto bene: imparo tanto e do un significato a ciò che provavo da piccola”
Puoi chiarirci la differenza tra medianità mentale e medianità fisica?
La medianità mentale è una medianità che è tutta soggettiva: il medium riceve e comunica agli altri ciò che ha visto, sentito, provato su di sé, fermo restando che deve essere tutto identificato, altrimenti stiamo parlando del nulla, deve cioè poter trovare un riscontro.
La medianità fisica è invece una medianità del tutto oggettiva: chi guarda vede il fenomeno. Come si dice “la mente crede ciò che l’occhio vede”; dopo che uno ha visto può cominciare a chiedersi che cosa ha visto, comprende che esiste una medianità alla portata di tutti, e inizia a farsi tante domande che prima non si faceva. 

Cosa si intende quando si parla di psichismo?
Un buon medium fa tanto training psichico, cioè si parte prima da una preparazione psichica: parlo di empatia, di telepatia, parlo di sentire l’altro… La medianità è un insieme di capacità psichiche, cioè il mettersi in contatto con l’altro, e capacità di mettersi in contatto con il mondo spirituale: sono due cose diverse, però una non funziona senza l’altra, la medianità è un complesso di cose e bisogna sviluppare prima l’una e poi l’altra. Certo, chi non frequenta una scuola non può capire, e io ho voluto farlo proprio perché non capivo se ciò che sentivo arrivava da me oppure dal mondo spirituale. Ho imparato ad esempio che ciò che arriva dal mondo spirituale si sente arrivare da dietro, mentre ciò che arriva da me o dalla persona che ho di fronte, lo sento davanti a me. Essere un bravo psichico aiuta a capire prima che cosa cerca e cosa vuole la persona che si rivolge a te, e può essere molto utile in occasioni come i convegni, in cui si ha sempre poco tempo. Però dal contatto psichico devo passare in quello mentale, medianico, sennò è un bluff.

Parlando di formazione, hai detto che in questo campo non si finisce mai di imparare. Però bisogna comunque iniziare: tu sostieni che tutti abbiamo un potenziale di capacità medianiche. Se dovessi consigliare a qualcuno di intraprendere un percorso, a chi consiglieresti di rivolgersi, in Italia o all’estero?
Allora, io non posso consigliare nessuno in Italia, per il semplice fatto che non ho fatto formazione qui. Io consiglio gli inglesi per mia formazione mentale: io sono una persona molto pratica e razionale rispetto a quello che faccio, infatti nessuno lo sa, difficilmente ne parlo nella città in cui vivo, perché è difficile parlare di queste cose a chi non te le chiede. Ho frequentato la scuola inglese e vissuto molto tempo in Inghilterra, e questo incontra il mio essere pragmatica e razionale. Gli insegnamenti che ho ricevuto mi hanno dato, oltre alle conoscenze e competenze, anche la serenità  e tranquillità di portare avanti l’attività medianica senza paura; sono sicura di quello che faccio, perché l’ho provato.

Qual è secondo te, secondo voi, la funzione sociale che può avere un medium, se può averne?
Io faccio tanto volontariato: assistenza ad animali, a bambini, è un aiuto, è una forma di servizio che svolgo perché mi piace farlo. Anche la medianità è una forma di servizio, di aiuto che si può dare. L’importante è fare le cose in modo da non danneggiare, sapendo ciò che si fa, avendo la capacità di distinguere i livelli. Quando una persona si rivolge a te per un aiuto di un certo tipo ha già il suo bagaglio di difficoltà, e per aiutarla bisogna essere davvero in grado di farlo, con onestà.

Ci sono dei rischi a cui i medium sono esposti nella loro attività di medium?
No, almeno io non ho mai rischiato niente, perché ciò che mi hanno insegnato a fare – e che ho sempre fatto – è chiedere luce. Io prima di fare qualunque cosa (come medium n.d.r.) chiedo luce: finché questo aiuto ci sarà continuerò nella mia attività di medium, quando mi accorgerò che questo aiuto non ci sarà più, smetterò di farlo.
La medianità, quando è tale, non fa male, lascia un senso di serenità. Se pensiamo che ciò che arriva ci arriva dal mondo spirituale, sarebbe un controsenso pensare che possa farci male. Io non ho mai provato paura, perché lavoro con la luce e so di essere protetta.

C’è qualcosa che non si può chiedere al mondo spirituale?
Beh, al mondo spirituale non si può chiedere se si venderà l’appartamento, se si troverà il fidanzato o se si vincerà al Lotto. Per questo magari ci sono altre forme. Io credo che la medianità debba dare al possibilità di capire che c’è qualcosa dopo il trapasso, che c’è un’altra vita e che c’è comunque luce.


andare oltre immagineSi può affermare che la medianità fisica sia un’attestazione oggettiva dell’esistenza del mondo spirituale?

Assolutamente sì. La possibilità di vedere con i propri occhi dà alle persone molta tranquillità e serenità.

Tra i partecipanti all’esperimento condotto da Nadia e Luisiana lo scorso anno c’eravamo anche noi, e possiamo dire di avere visto delle vere e proprie trasfigurazioni, a conferma e testimonianza della veridicità di questo lavoro.
Non ci resta che ringraziarle ancora, per la grande professionalità e disponibilità.
Avrete modo di incontrarle di nuovo in questi due giorni per la prima edizione del convegno Andare Oltre: domani pomeriggio condurranno infatti un workshop esperienziale su Medianità fisica e trasfigurazione.

Vi ricordiamo alcune informazioni pratiche per iscriversi e partecipare: bonifico bancario di 75 euro ad A.C.S.D. ArtInMovimento al seguente IBAN IT17Q0335967684510700210195 mettendo nella causale il Nome e Cognome e la dicitura Iscrizione Convegno Andare Oltre (oppure direttamente presso l’Hotel Atlantic a Borgaro Torinese, in via Lanzo 163, a partire dalle ore 08,30). La partecipazione a un solo giorno avrà invece il costo di 50 euro.
La quota del convegno, comprende iscrizione all’associazione, assicurazione, le relazioni, una sessione individuale con sensitivo/operatore olistico/terapeuta e la partecipazione a uno dei cinque workshop.

Chiara Trompetto, Annunziato Gentiluomo

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