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Oggi Joshua Bell all’Auditorium Parco della Musica del Santa Cecilia di Roma

Oggi Joshua Bell all’Auditorium Parco della Musica del Santa Cecilia di Roma

È definito il “poeta del violino”, ed è uno tra i massimi musicisti del nostro tempo. Joshua Bell, per il suo carisma e virtuosismo, incanta le platee internazionali più prestigiose. Attualmente è il Direttore Musicale dell’Academy of St Martin in the Fields, una delle più grandi istituzioni musicali internazionali, e, bisogna ricordare che nel 2009 è

JoshuaBellbyBillPhelps 600 dpi (3)È definito il “poeta del violino”, ed è uno tra i massimi musicisti del nostro tempo. Joshua Bell, per il suo carisma e virtuosismo, incanta le platee internazionali più prestigiose. Attualmente è il Direttore Musicale dell’Academy of St Martin in the Fields, una delle più grandi istituzioni musicali internazionali, e, bisogna ricordare che nel 2009 è stato il violino solista del fortunato film di Ron Howard Angeli e Demoni.

Joshua_Bell_-_Photo_Credit_Marc_HomE il grande Bell torna a Santa Cecilia di Roma per la Stagione Sinfonica, oggi, 7 febbraio (Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia) alle ore 18, replicando lunedì 9 ore 20.30 e martedì 10 ore 19.30, per interpretare la Fantasia Scozzese per violino di Bruch. Con lui torna anche il direttore tedesco Marc Albrecht sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Un nuovo appuntamento all’insegna del Romanticismo. Il concerto si apre con la wagneriana Ouverture da l’Olandese volante per proseguire, appunto, con la Fantasia Scozzese per violino con orchestra e arpa con libero uso i melodie popolare scozzesi di Max Bruch così intitolata dall’autore perché considerava la musica popolare un’inesauribile fonte di ispirazione. Come regola una buona melodia popolare vale più di duecento lavori scritti da un compositore. Io non sarei mai arrivato a niente se, fin dai miei ventiquattro anni, non avessi studiato la musica popolare di tutte le nazioni con serietà, perseveranza e inesauribile interesse. Nulla può essere paragonato al sentimento, alla forza, all’originalità e alla bellezza del canto popolare… Questa è la strada che bisogna prendere, qui sta la salvezza dei nostri tempi senza melodia, scriveva Bruch.
Chiude la Seconda Sinfonia di Schumann, l’autore che grazie alla sua sensibilità ha incarnato l’altro lato del romanticismo, quello interiorizzato, intriso di appassionato lirismo e meditazione spirituale.

MarcAlbrecht_-_Credits_Ilja_KeizerMarc Albrecht, particolarmente apprezzato per le interpretazioni delle opere di Wagner e Strauss e per l’impegno per la musica contemporanea, attualmente e Direttore stabile della Nederlands Opera e della Nederlands Philharmonisch Orkest. Agli inizi della carriera ha lavorato nei Teatri di Amburgo e Dresda ed è stato assistente personale di Claudio Abbado con la Gustav Mahler Jugendorchester. È stato inoltre Direttore musicale dello Staatstheater di Darmstadt, e dal 2006 al 2011 Direttore artistico e musicale dell’Orchestre Philharmonique de Strasbourg. Ha diretto, fra le altre, l’Orchestra Filarmonica di Berlino, Royal Concertgebouw Orchestra, City of Birmingham, Chamber Orchestra of Europe, Staatskapelle di Dresda, Münchner Philharmoniker, Wiener Symphoniker, Cleveland Orchestra, Filarmonica della Scala, Radio-Sinfonieorchester Berlin, Orchestra Sinfonica di Göteborg. Nel 2006 ha debuttato ai Proms di Londra con la BBC Scottish Symphony Orchestra. Nei Teatri d’opera ha diretto L’Olandese volante a Bayreuth, Le Baccanti di Wellesz al Festival di Salisburgo, Da una casa di morti di Janáček all’Opéra Bastille di Parigi, La Damnation de Faust, La donna senz’ombra ed Elektra alla Semperoper di 31-8-11nr_154Dresda, Die Bassariden di Henze alla Staatsoper di Monaco di Baviera, L’Olandese volante al Covent Garden di Londra, Lulu al Festival di Salisburgo (con i Wiener Philharmoniker), La donna senz’ombra alla Scala di Milano e ad Amsterdam Elektra, La leggenda dell’invisibile città di Kitezh e la “prima” mondiale dell’Opera di Manfred Trojahn Oreste.
Tra le sue numerose incisioni segnaliamo i Poemi sinfonici di Strauss, i Concerti per pianoforte di Schumann e Dvořák con l’Orchestre Philharmonique de Strasbourg, Il canto della terra di Mahler con la Nederlands Philharmonic, Elektra e Il cercatore di tesori di Schrecker con l’Orchestra del Teatro dell’opera di Amsterdam. La sua ultima presenza nei concerti di Santa Cecilia risale al 2007.

josh_2_by Phil KnottJoshua Bell è da sempre uno dei più acclamati violinisti della scena internazionale. Continua a incantare il pubblico di tutto il mondo con il suo virtuosismo e la sua carismatica presenza scenica. La sua ultima sfida è rappresentata dal precedentemente citato incarico di Direttore Musicale dell’Academy of St Martin in the Fields, prima persona in assoluto ad ereditare tale incarico dal 1958, anno di fondazione dell’orchestra. A suo agio sia come solista sia come musicista da camera o primo violino, nella passata stagione ha collaborato con l’Academy of St Martin in the Fields, dirigendo le Sinfonie nn. 3 e 5 di Beethoven e incidendo i Concerti per violino di Bach. Ha inoltre eseguito il Concerto di Brahms con i Wiener Philharmoniker diretti da Paavo Järvi, e il Concerto di Sibelius con la Los Angeles musical giftPhilharmonic diretta da Dudamel. Recentemente ha inaugurato le stagioni della New York Philharmonic, della Toronto Symphony e della National Symphony Orchestra. Nella primavera del 2015 sarà ospite dei Münchner Philharmoniker. Joshua Bell registra in esclusiva per Sony Classical e ha al suo attivo più di musical gift.2quaranta incisioni a partire dalla prima, effettuata all’età di diciotto anni per Decca. Nel 2013 Sony ha pubblicato Musical Gifts From Joshua Bell and Friends, con Chick Corea, Gloria Estefan, Renée Fleming, Placido Domingo e altri, e recentemente ha registrato le Sinfonie nn. 4 e 7 di Beethoven con l’Academy of St. Martin in the Fields. Nel 2007 ha suonato in incognito in una stazione della metropolitana di Washington DC per un servizio del Washington Post di Gene Weingarten a proposito di ”arte e contesto”. L’avvenimento ha ricevuto il Premio Weingarten e il Premio Pulitzer, e ha generato numerose discussioni a livello internazionale.

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, citiamo la nomina di Instrumentalist of the Year (2010) da Musical America e l’Avery Fischer Prize (2007). Joshua Bell suona uno Stradivari Huberman del 1713.
Redazione di ArtInMovimento Magazine

[Fonti delle immagini: Marc Hom ph, imgartists.com (Ilja Keizer ph), joshuabell.com (Bill Phelps ph, Phil Knott ph e Eric Kabik ph)]

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