Dal 29 novembre al 3 dicembre va in scena al Teatro Carignano Pinocchio di Carlo Collodi, produzione Piccolo teatro Milano, regia di Antonio Latella. Lo spettacolo è interpretato da Michele Andrei, Anna Coppola, Stefano Laguni, Christian La Rosa, Fabio Pasquini, Matteo Pennese, Marta Pizzigallo e Massimiliano Speziani. Le scene sono di Giuseppe Stellato, i costumi di Graziella
Dal 29 novembre al 3 dicembre va in scena al Teatro Carignano Pinocchio di Carlo Collodi, produzione Piccolo teatro Milano, regia di Antonio Latella. Lo spettacolo è interpretato da Michele Andrei, Anna Coppola, Stefano Laguni, Christian La Rosa, Fabio Pasquini, Matteo Pennese, Marta Pizzigallo e Massimiliano Speziani. Le scene sono di Giuseppe Stellato, i costumi di Graziella Pepe, le luci di Simone De Angelis, le musiche e il suono di Franco Visioli.
Il regista Antonio Latella mette in scena Collodi, attualizzando tutti i temi portanti del suo capolavoro. Pinocchio è un ragazzo di legno, un po’ cyborg, un po’ robot, ma soprattutto, è un essere che vive nella solitudine di un mondo adulto senza più riferimenti. Latella indaga da tempo la complessità dei rapporti familiari, come con “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo e dei rapporti tra generazioni.
Un lavoro commovente, che parla dell’infelicità dell’infanzia, con un protagonista, Christian La Rosa, interprete formatosi alla Scuola dello Stabile di Torino non più ragazzino ma neppure adulto, alla ricerca di un rapporto con il padre. Il mondo che lo circonda è brutale, fatto di Mangiafuoco e di diavoli, dove la mancanza della madre diventa impossibile da esprimere e dove la paternità non è un atto di amore, ma un rapporto da sfruttare per sbarcare il lunario. Si racconta di un fanciullo ipercinetico e credulone, circondato da persone che dicono bugie. A cui lui, tra l’altro, crede. Ambientato in una falegnameria, sotto una continua pioggia di segatura, lo spettacolo affronta la difficoltà di crescere quando il mondo degli adulti non offre risposte e non accudisce. Anna Coppola è una fata turchina, mentre Massimiliano Speziani è un Geppetto anaffettivo ed egoista. Ma come per il protagonista del romanzo, morto impiccato e risuscitato da Collodi su pressione dei piccoli lettori, anche questo ragazzino si affaccerà alla vita con una piena consapevolezza. Per le tematiche affrontate e il linguaggio utilizzato in alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliata a partire dai 14 anni. Per “Retroscena/Archive Alive”, in collaborazione con Rai Teche – Mediateca Rai, presso la Mediateca Rai Dino Villani, via Verdi 31 – Torino, lunedì 27 novembre, alle ore 18, “Archive Alive! Pinocchio” – Pinocchio o lo spettacolo della Provvidenza (1999) durata 1 h 18’. Ripresa televisiva del 1999 dello spettacolo che Carmelo Bene adattò dal testo di Carlo Collodi. Introduce Armando Petrini (DAMS/Università di Torino). Ingresso gratuito – prenotazione obbligatoria. Tel. 011 8104858 – mediateca.torino@rai.it. Latella mette in scena Collodi senza mai tradirlo, ma attualizzando tutti i temi portanti del suo capolavoro. Pinocchio è un ragazzo di legno un po’ cyborg, un po’ robot, ma soprattutto è un essere che vive nella solitudine di un mondo adulto senza più riferimenti. Chi non ha subito in mente un immagine, un ricordo, quando si pronuncia questo nome: Pinocchio. Può venire in mente il meraviglioso Benigni (che nel film del 2002 interpretava e dirigeva) o un’illustrazione su uno di quei libroni larghi, alti, sottili, “con le figure”. O ancora i personaggi entrati nell’immaginario comune, il gatto e la volpe, il Mangiafuoco, la Fata Turchina (“Fata, rivivisci!”, urlava un disperato Benigni), Geppetto! Sembra già di ricordare tratti della storia, episodi che risalgono dal profondo della nostra memoria e che ci lanciano spezzoni, squarci del racconto. E’ il momento in cui viene voglia, se si ha un bambino nelle vicinanze, di raccontare. Il Teatro Carignano ci offre la possibilità di “ripassare” la storia e ottenere una migliore performance per i nostri piccoli ascoltatori. Per le tematiche affrontate e il linguaggio utilizzato in alcune scene, la visione dello spettacolo è consigliata dai 14 anni. Per informazioni sull’evento si può consultare il sito www.teatrostabiletorino.it
Redazione Artinmovimento Magazine
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