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Promossi e bocciati della 67esima edizione del Festival di Sanremo

Anche la 67esima edizione del Festival di Sanremo ha decretato il suo vincitore, Francesco Gabbani con la sua “Occidentali’s Karma” stupisce relegando al secondo posto la vincitrice annunciata Fiorella Mannoia con “Che sia benedetta”, mentre al terzo si piazza Ermal Meta con “Vietato morire”. Cinque serate ricche non solo di canzoni più o meno belle, più

Anche la 67esima edizione del Festival di Sanremo ha decretato il suo vincitore, Francesco Gabbani con la sua “Occidentali’s Karma” stupisce relegando al secondo posto la vincitrice annunciata Fiorella Mannoia con “Che sia benedetta”, mentre al terzo si piazza Ermal Meta con “Vietato morire”.
Cinque serate ricche non solo di canzoni più o meno belle, più o meno memorabili: il contorno a Sanremo, si sa, è fondamentale. Ecco allora la pagella con promossi, bocciati e rimandati, di questo Festival; una summa dell’edizione appena conclusa.

PROMOSSI
Sicuramente tra i promossi non può mancare Carlo Conti, con una finale record da 12 milioni e 22 mila spettatori con il 58.4% di share e furbissimo nell’aver chiamato a 16681453_1404672139578283_2557232039686212009_ncorte Maria De Filippi, sciolta come un fuscello di ebano quando è fuori dalla sua comfort zone ma assolutamente efficace nella conduzione del Festival. Tra i cantanti, promossa senza remore Paola Turci. Dieci in pagella per il suo elegantissimo ritorno: “Fatti bella per te” è una canzone ad effetto, con un bel messaggio, interpretata in maniera asciutta e diretta e con voce graffiante. Perfetta e un quinto posto immeritato.
Nel gruppo dei promossi non possono mancare Samuel che conferma ancora una volta la sua cifra 16684312_1404770559568441_1116633254374915763_nstilistica, netta e riconoscibile come il suo timbro della voce, il vincitore Francesco Gabbani, l’unico ad aver portato sul quel palco una vera hit con un testo che cita l’antropologia, e Michele Bravi, gran scoperta di quest’anno: vocalmente non molto dotato, è riuscito a distinguersi per la timbrica particolare e per una canzone ben scritta. Tra gli ospiti, promosse Giorgia, che ha interpretato “Vanità” (il suo ultimo singolo) e un medley di vecchie canzoni in maniera impeccabile,  LP, sempre perfetta e di impatto nelle esibizioni dal vivo e promosso il meraviglioso duetto di Tiziano Ferro e Carmen Consoli della prima serata.

RIMANDATI
La prima rimandata è proprio la vincitrice sulla carta, Fiorella Mannoia, osannatissima da critica e pubblico, non ha convinto proprio in ciò che dovrebbe essere il suo punto di forza: l’interpretazione. Non troppo precisa, un po’ ridondante, la sua grande personalità rischia di appiattire le canzoni che16711912_1404699109575586_7238566902623638915_n sembrano sempre tutte molto simili.
Rimandata Elodie: ha una forte caratura, una timbrica graffiante, ma non ancora pronta per il Festival. La ragazza comunque ha talento e si farà. Rimandata anche Chiara, anzi in realtà lei sarebbe promossa, è il suo staff che non l’ha ancora messa a fuoco, manca un progetto reale che la sostenga, ed è un peccato perché è un’ottima interprete. Stesso discorso per Bianca Atzei, bravissima ma non ancora a fuoco nonostante gli infiniti tentativi.

BOCCIATI
Bocciata la “gente comune sul palco”, alcuni possono essere simpatici, far tenerezza, anche interessanti, ma si rischia di far passare messaggi sbagliati o facilmente manipolabili come quello del “lavoro come privilegio”. Meglio di no.
16729327_1404559542922876_1792987989084945046_nBocciato Sergio Sylvestre, può far simpatia, ma ha una timbrica interessante che si appoggia a una tecnica pressoché inesistente. Il vestito soul che gli hanno cucito addosso, con tanto di coro gospel, non è proprio adatto. Troppa immagine e ancora troppa poca sostanza.
Bocciati “gli estremi”: a Sanremo non funzionano i semisconosciuti, quelli apprezzati solo dai bambini o dai preadolescenti, né tantomeno i vecchi leoni (nonostante le vittorie di Vecchioni e degli Stadio in tempi recenti), che infatti rischiano di arenarsi prima ancora della finale. Il riscatto dei trenta-quarantenni è in atto.
Bocciato per ennesimo sgarbo il Premio della Critica Mia Martini: il premio deve essere consegnato sul palco esattamente come tutti gli altri, non in sala stampa. Vinto meritatamente da Ermal Meta, il cantante ha fatto notare l’assenza del premio mentre la De Filippi ha rabberciato la situazione con un bel mazzo di fiori. Speriamo che sia l’ultima volta.
Mirko Ghiani

[Immagini da @festivaldisanremo]

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