Il 25 dicembre, il fatidico giorno di Natale, è ormai alle porte e vogliamo riflettere con voi sulle origini di questa festività cattolica. In primis, bisogna ricordare che nell’era pre-cristiana il 25 dicembre, e non il 21, contrassegnava il solstizio d’inverno, ovvero il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione
Il 25 dicembre, il fatidico giorno di Natale, è ormai alle porte e vogliamo riflettere con voi sulle origini di questa festività cattolica.
In primis, bisogna ricordare che nell’era pre-cristiana il 25 dicembre, e non il 21, contrassegnava il solstizio d’inverno, ovvero il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione minima.
Era considerato un giorno speciale in tutti quei culti in cui l’adorazione del Sole, detta Eliolatria, occupava una collocazione preminente. Il Summus Deus era particolarmente venerato nel culto di Mithras presente anche nell’Impero Romano al tempo di Gesù.
Il 25 dicembre era, nel mondo romano, il giorno Natalis Solis Invicti, il compleanno dell’Inconquistabile Sole, il Dio della Luce Celeste. In auge il Sole come principio maschile e generatore di vita per eccellenza.
Inoltre dal diciassette al ventiquattro dicembre, i Romani festeggiavano i Saturnali in onore del dio Saturno, un periodo dove si viveva in pace e si scambiavano doni. In questi giorni venivano abbandonate le divisioni sociali e si facevano sontuosi banchetti.
Per secoli i cristiani non guardarono di buon occhio né queste cerimonie né il culto del Sole-Sol Invictus Mithras-, il quale, unito sempre a quello dell’Imperatore, divenne per un certo tempo una sorta di religione di stato che non permetteva il riconoscimento della solenne nascita di Gesù, Dio che si era incarnato e rivelato.
Piano piano con la decadenza del valore simbolico di queste ritualità, i cristiani iniziarono a proporre in questa data la celebrazione della nascita del Figlio di Dio, appioppando, almeno all’inizio, a Cristo un’etichetta pagana, ma potendo contare su tale ricorrenza pre-cristiana, diffusa e piena di adepti.
Dal punto di vista etimologico, il termine italiano Natale deriva dal latino cristiano Natāle(m), ellissi di diem natālem Christi ovvero giorno di nascita di Cristo. Natalem proviene dal latino natālis derivato da nātus ovvero nato, il participio passato di nāsci (nascere).
Oggi il Natale è una festività cristiana che celebra la nascita di Gesù. Tale Natività cade il 25 dicembre per la maggior parte delle Chiese cristiane occidentali e greco-ortodosse, mentre per la cristianità orientale ricorre il 6 gennaio e il 7 gennaio nelle Chiese ortodosse slave e copte in quanto adottano il calendario giuliano.
Secondo il calendario liturgico, è una solennità fondamentale, seconda solo alla Santa Pasqua, anche se è forse la festa più popolarmente sentita tra i cristiani. La luce ne è uno dei simboli più importanti – Lumen Christi!.
Laicamente, è una festività legata all’amore, alla pace, alla solidarietà, allo scambio di doni, alla famiglia e a figure del folclore, tra le quali si impone Babbo Natale o Santa Claus.
Al di là del significato religioso e di quello laico, e coscienti dei risvolti consumistici di questa festività, vogliamo augurare a tutti i nostri lettori di vivere questo giorno per ascoltarsi profondamente, celebrarsi e stare accanto a chi si ama. Usiamo questo Natale per prenderci cura di noi stessi e per sussurrare ai nostri cari (siano essi ancora su questo piano, siano essi “volati” via) quanto li amiamo.
L’affettività è una delle leve principali della nostra vita. Onoriamola a partire da questo giorno!
Tanti Auguri!
Annunziato Gentiluomo e la redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: dizionarioesoterico.com, scienzenoetiche.it, it.wikipedia.org (Bassorilievo del II-III secolo raffigurante una tauroctoni), delcampe.net, lumenchristieclc.com, inchiostro.unipv.it]
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