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“Robe da Matti”, a Torino la Settimana della Salute Mentale, un’occasione per conoscere il Windhorse

“Robe da Matti”, a Torino la Settimana della Salute Mentale, un’occasione per conoscere il Windhorse

Robe da matti! è la settimana della salute mentale, in corso a Torino dal 7 al 14 ottobre. Nel ricco programma della settimana, consultabile qui, ci sarà spazio anche per l’Associazione Scientifico Culturale di Coterapia Accordo, che parlerà del Windhorse, realtà di cui abbiamo già avuto modo di parlarvi. Un primo momento è stato il

14390975_1762967117314387_1886743905422664592_nRobe da matti! è la settimana della salute mentale, in corso a Torino dal 7 al 14 ottobre.
Nel ricco programma della settimana, consultabile qui, ci sarà spazio anche per l’Associazione Scientifico Culturale di Coterapia Accordo, che parlerà del Windhorse, realtà di cui abbiamo già avuto modo di parlarvi.
Un primo momento è stato il convegno di venerdì, dal titolo “Innovazioni in psichiatria: buone pratiche e percorsi creativi in momenti di crisi” con una presentazione Windhorse in due modalità, quella più classica con un intervento, nel someone-beside-you1-213x300pomeriggio del convegno, da parte della dott.ssa Paola Parini, e poi una più artistica, di danza sensibile, dal titolo “Someone beside you – another way to say” della compagnia AOS – Atti O Scene in luogo pubblico.

Domani, alle ore 21,00 alle Officine Corsare di Via Pallavicino 35, vi sarà invece la proiezione di “Someone Beside You – Qualcuno accanto a te”, film documentario che racconta la storia del modello Windhorse a partire dall’intuizione di Edward Podvoll. Seguirà un dibattito condotto da Andrea Callea e Paola Parini.

Infine mercoledì 12, dalle ore 10,00 alle ore 13,00 nel Salone delle Arti del Cecchi Point di Via Cecchi 17, ci sarà il workshop di assaggio Windhorse “Incontrare te è incontrare me”.
La Settimana della Salute Mentale “Robe da Matti” è un’ottima occasione per parlare di questi temi e permettere un confronto tra gli operatori, nella speranza che da ciò si possano generare sviluppi positivi per migliorare le condizioni e la qualità di lavoro degli operatori stessi e, quindi, il livello dei servizi offerti ai pazienti.

Chiara Trompetto

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