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“Shock in My Town – Velvet Underground” per inaugurare il Sottodiciotto Film Festival

“Shock in My Town – Velvet Underground” per inaugurare il Sottodiciotto Film Festival

Sottodiciotto Film Festival & Campus inaugurerà la XVII edizione (Torino, 1-7 dicembre 2016), sotto la nuova direzione di Steve Della Casa, gettando un ponte ideale tra la cultura giovanile di oggi e di ieri con Shock in My Town – Velvet Underground, spettacolo multimediale ideato da Enrico Verra, realizzato con la direzione artistica di Max

logo_sotto18-e1457363062240-200x200Sottodiciotto Film Festival & Campus inaugurerà la XVII edizione (Torino, 1-7 dicembre 2016), sotto la nuova direzione di Steve Della Casa, gettando un ponte ideale tra la cultura giovanile di oggi e di ieri con Shock in My Town – Velvet Underground, spettacolo multimediale ideato da Enrico Verra, realizzato con la direzione artistica di Max Casacci. Un progetto di Aiace Torino, della Città di Torino, della Direzione Cultura Educazione e Gioventù e di ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile). Un progetto realizzato con il patrocinio del Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’ Ufficio Scolastico Regionale Piemonte – Direzione Generale Regionale, della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e di steve-della-casa_-2-foto-di-s-gazzolaINDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa. Tale iniziativa di è avvalsa della collaborazione di A.I.A.C.E. Nazionale, Amnesty International – Piemonte e Valle d’Aosta, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, ASIFA Italia – Associazione Italiana Film d’Animazione, Biblioteche Civiche Torinesi, Centro di Produzione RAI di Torino, Centro di Psicologia Ulisse, Centro Studi Primo Levi, Il Circolo dei lettori, Comitato UNICEF Torino, COORPI, DAMS – Università degli Studi di Torino, Festival dell’Educazione 2016, Pubblico Dominio Open Festival, Film Commission Torino Piemonte, Flowers Festival 2016, Centro Sperimentale di Cinematografia, Sede Piemonte – Dipartimento di Animazione, ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, Museo Nazionale del Cinema, Pinacoteca Albertina, Next Level, Politecnico di Torino – Corso di laurea in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione, Polo del ‘900, RAI Teche, Sergio Bonelli Editore, Superottimisti.

ajaxmailAlla vigilia dei cinquant’anni dall’uscita di uno dei dischi cult del 900, The Velvet Underground & Nico, registrato nel 1966, pubblicato nel 1967 grazie all’aiuto di Andy Warhol ‒ autore anche della copertina, poi celeberrima, in cui campeggiava la trasgressiva banana sbucciabile ‒ il Festival rende omaggio a quello che è considerato il più grande album di debutto di tutti i tempi, al primo posto nella lista dei 50 “che hanno cambiato la musica” (The Observer). Per ricordare l’esordio discografico della band più innovativa e rivoluzionaria dell’intera storia del rock e lo straordinario milieu creativo della New York anni 60 in cui maturarono le esperienze avanguardistiche del gruppo capeggiato dai venticinquenni Lou Reed e John Cale e voluto da Andy Warhol nella propria Factory, verrà ricreata, nella serata-evento del 1° dicembre, al CAP 10100, alle ore 22, una performance-spettacolo simile all’Exploding Plastic Inevitable, lo show ideato dal re della pop art per i concerti dei Velvet nella Grande Mela e a Los Angeles. In un continuo gioco di luci ed effetti speciali, la scenografica componente visiva ‒ curata dal collettivo creativo Superbudda e, in particolare, da Gabriele Ottino ‒ si fonderà con quella sonora come negli show warholiani originali attraverso la proiezione di spezzoni d’epoca rielaborati, tratti per lo più dai film underground diretti e prodotti dallo stesso pittore-regista di Pittsburgh, sui corpi dei musicisti che si esibiranno nel corso dello spettacolo e che verranno così trasformati in schermi viventi.
Fin dal titolo, ripreso da una canzone di Franco Battiato, Shock in My Town – Velvet Underground intende essere un tributo a tutto tondo all’effetto dirompente e all’influenza imprescindibile che l’opera di Lou Reed e compagni ha avuto sulla produzione musicale dei decenni successivi.

Spiega l’ideatore del progetto, il regista Enrico Verra: “Brian Eno ha detto che il disco dei Velvet quando uscì vendette poche copie, ma tutti quelli che lo comprarono si misero a suonare e fondarono una band. La grandezza del gruppo di Reed e Cale è stata proprio quella di spingere altri a suonare e il loro è stato un effetto molto lungo, che è rimbalzato su più generazioni. Senza i Velvet non sarebbe esistita la maggior parte della new wave e tanto dell’indie rock contemporaneo. Sono stati dei grandi traghettatori, dei veri passeur culturali, che hanno anche dato vita, in modo avanguardistico, a un connubio perfetto tra cinema e musica. In questo senso ci sembra giusto ricordarli all’interno di un Festival come Sottodiciotto & Campus, che ha come scopo primario quello di essere un traghettatore di cinema e cultura verso le nuove generazioni“.
Come sottolinea anche Max Casacci, direttore artistico del progetto: “I Velvet Underground, nella cultura rock rappresentano, sotto molti aspetti, l’abbattimento dei confini. I temi trattati nelle canzoni, l’approccio al suono di derivazione quasi concettuale, l’interazione con l’arte contemporanea sono elementi che smarcano quell’avventura acida ed elettrica dagli stereotipi del genere; è questo che ha reso i Velvet Underground la band capace di ispirare o influenzare molte rivoluzioni sonore nei decenni successivi e ancora oggi, a un ragazzo che si avvicina alla musica, la loro è una Storia che merita di essere raccontata“.

foxhound_700x450_logo-571x367A raccontare la Storia che merita di essere raccontata saranno i protagonisti della scena musicale torinese dagli anni ‘80 a oggi, che si alterneranno via via sul palco esibendosi in cover di brani sia dei Velvet sia del Lou Reed solista, passandosi idealmente il testimone tra generazioni diverse, da quelle dell’avanguardia di ieri fino alle nuove formazioni emergenti. A fare da filo conduttore della serata sono stati scelti i Foxhound, il giovane gruppo torinese classe ’92, in continua ascesa, arrivato da poco al terzo lavoro (l’EP Camera obscura), che interpreterà il repertorio della storica rock band. “Ho ascoltato per la prima volta i Foxhound dal vivo quando erano ancora minorenni” dice Max Casacci, che racconta ancora: “Già allora mi avevano impressionato per capacità, compattezza, maturità sonora, cura, stile. Non mi ha stupito quindi, a distanza di anni, constatare come siano diventati il gruppo di riferimento in Italia tra le band della loro 15032927_1356989451007618_422658945328136170_ngenerazione. E nemmeno mi ha sorpreso apprendere delle loro numerose conferme all’estero. Ovviamente siamo fuori dal mondo del talent e del pop radiofonico: stiamo parlando di alternative rock di livello internazionale. Quando mi è stata proposta la direzione artistica di una serata che avesse il rock dei Velvet come elemento centrale inserito in un contesto di confronto generazionale, ho subito pensato che per affinità istintiva, ma anche e soprattutto per la credibilità e per la serietà 15232089_945338028943836_5179325896317559898_nmostrate in questi ultimi anni, i Foxhound fossero la band adatta a reggere l’impalcatura di questo stimolante evento: sono un nuovo simbolo della rigenerazione della musica in una città che nei decenni ha sempre offerto realtà di grandissimo valore“. Al giovane gruppo si affiancheranno diverse guest star rappresentative della progressiva ri-generazione della musica torinese. Tra queste, Lalli, la “voce” dello storico gruppo dei Franti, acclamata come una delle migliori della scena rock alternativa nazionale, e lo stesso Max Casacci, che parteciperà alla serata anche in veste di musicista, così come si esibirà sul palco anche un altro componente dei Subsonica, Vicio; e ancora, oltre ad altri ospiti a sorpresa, interverranno Paolo Manera, compositore e musicista nella Torino degli anni 80 e 90, nonché attualmente nome di spicco della cinematografia cittadina per la carica di direttore della Film Commission Torino Piemonte, Sergio Berardo, il fondatore e cantante dei Lou Dalfin, Emanuele Cisi, uno dei sassofonisti più apprezzati sulla scena jazz internazionale, e infine Bianco,  cantautore torinese indicato come uno dei nomi più promettenti della nuova leva italiana.

Redazione ArtInMovimento Magazine

[Seconda immagine: Steve Della Casa, foto di S.Gazzola; ]

 

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