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Un boom di iscrizioni per l’undicesimo Torino Underground Cinefest

Un boom di iscrizioni per l’undicesimo Torino Underground Cinefest

Col vento in poppa le iscrizioni per l’undicesima edizione del Torino Underground Cinefest, festival del cinema indie, ideato e diretto dal regista Mauro Russo Rouge. Ben 420 i film giunti da tutto il mondo e il comitato di selezione è già impegnato nella visione e nell’opera di scrematura per la line up del prossimo anno.

Col vento in poppa le iscrizioni per l’undicesima edizione del Torino Underground Cinefest, festival del cinema indie, ideato e diretto dal regista Mauro Russo Rouge. Ben 420 i film giunti da tutto il mondo e il comitato di selezione è già impegnato nella visione e nell’opera di scrematura per la line up del prossimo anno. Le iscrizioni, tramite la piattaforma FilmFreeway all’URL https://filmfreeway.com/TUCFEST, sono aperte fino alla fine di luglio 2024: quindi ben sette mesi ancora per presentare il proprio film al vaglio del TUC.

Saranno di nuovo dieci i giorni di programmazione, dal 26 settembre al 5 ottobre 2024, sempre presso il CineTeatro Baretti, sito in via Baretti, 4 a Torino.

Da poco il Torino Underground, organizzato e gestito dall’Associazione Culturale SystemOut e dall’Università Popolare ArtInMovimento, si è dotato di un nuovo sito, visibile all’URL https://www.tucfest.com/: più immediata, più diretta e più accattivante, in sintesi più giovane come il mood giovanile del nostro festival, la vetrina virtuale del nostro festival, commenta Annunziato Gentiluomo, presidente di ArtInMovimento.

Al lavoro con la consueta passione che ci anima da sempre per una nuova edizione smaniosa di confermare gli ottimi risultati di settembre 2023. Gli oltre 400 film ricevuti finora in queste ultime tre-quattro settimane, indicano quanto interesse ci sia verso il Torino Underground e quanto sia cresciuta la sua reputazione a livello italiano e internazionale. È con sommo piacere che il nostro bel paese, con 93 film già iscritti, detiene ad oggi il primato, superando addirittura gli Stati Uniti. Non era mai successo nei primi 10 anni di TUC. Tanto grato per questo risultato che ci inorgoglisce e che ci impone di tenere sempre ben alta e tesa l’asticella, dichiara il direttore artistico Mauro Russo Rouge.

Si tratta di un dato importante che denota l’aumento di interesse verso il TUC e soprattutto la fiducia che molti videomaker stanno dando al festival, appurate la qualità della programmazione e la coerenza alla mission.

Francesco Romeo

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