Avere vissuto in prima persona le emozioni di questo europeo vinto dalla nostra nazionale rimarrà per tutti gli italiani (anche per quelli che vivono all’estero) qualcosa di indimenticabile. Una sorta di rivalsa per quelli emigrati in particolare in Inghilterra e un pezzo di storia non solo sportiva da raccontare ai figli, ai nipoti e alle
Avere vissuto in prima persona le emozioni di questo europeo vinto dalla nostra nazionale rimarrà per tutti gli italiani (anche per quelli che vivono all’estero) qualcosa di indimenticabile. Una sorta di rivalsa per quelli emigrati in particolare in Inghilterra e un pezzo di storia non solo sportiva da raccontare ai figli, ai nipoti e alle nuove generazioni. Reduci dall’eliminazione con la Svezia nello spareggio per la qualificazione ai Mondiali del 2018 in Russia, decisivo è stato sicuramente il cambio di rotta in panchina con il condottiero Roberto Mancini capace di ricostruire un gruppo unito, solido, compatto e pronto per dare battaglia sul campo. Tutti bravissimi a remare nella stessa direzione, senza prime donne. Difficile fare una classifica di merito, perché anche chi ha giocato di meno quando è entrato sul terreno di gioco ha dato tutto fino all’ultima goccia di sudore. Memorabile l’abbraccio finale tra Mancini e Vialli (i due ex gemelli del gol ai tempi della Sampdoria), commovente, da libro cuore. Da fotografare e appendere in tutte le scuole calcio in Italia. Un amico scriveva il calcio è un sentimento. Ebbene è proprio così e la cosa più bella è quando in occasioni come queste la nostra nazionale riesce a riunire un paese intero aldilà dei campanilismi, delle beghe di cortile e delle polemiche inutili pronte solo a dividere invece che a unire. Come sarebbe bello, visto il momento storico molto difficile che stiamo vivendo ormai da un anno e mezzo, che tutto ciò servisse ad alimentare la speranza e l’unione di un popolo troppo spesso chiuso nei propri egoismi.
Tornando alla competizione vinta dalla nostra nazionale, gli europei appena conclusi sono stati per la prima volta itineranti. Si è giocato a Roma, Baku, Budapest, Amsterdam, Londra, Siviglia, Glasgow, Bucarest, Copenhagen, San Pietroburgo.
Dal punto di vista tecnico, il livello del torneo è stato sicuramente elevato con tanti talenti interessanti. La sola Inghilterra, poi sconfitta in finale ai rigori dall’Italia, aveva in panchina giocatori del calibro di Rashford, Grealish, Henderson, Sancho.
La sorpresa più bella del torneo è stata, assieme all’Italia, senza ogni dubbio la Danimarca che, dopo ciò che ha vissuto Eriksen nella prima gara con la Finlandia, ha trovato, dentro di sé, la forza per ergersi fino alla semifinale in cui solo un rigore molto dubbio nei tempi supplementari l’ha costretta a cedere all’Inghilterra.
Delusione, invece, per la Francia, grande favorita della vigilia e attuale campione del mondo, tradita da divisioni interne al proprio spogliatoio che l’hanno portata a cedere ai rigori con la Svizzera già agli ottavi di finale.
Nicola Castiglione
[Fonte delle immagini: ilfattoquotidiano.it, adnkronos.com, ilfattoquotidiano.it, ]
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